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Ferrovie dello Stato, detriti sulla linea Orte Viterbo: locomotore esce dai binari. Sospesa la circolazione

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MONTEFIASCONE (VT) – Circolazione ferroviaria sospesa dalle 6,25 fra Montefiascone e Grotte S. Stefano, sulla linea Orte – Viterbo, per l’uscita dai binari (tecnicamente svio) dei primi due carrelli del locomotore del treno regionale 7569 Viterbo – Roma. Lo svio è stato causato dai detriti trasportati sui binari in corrispondenza di un Passaggio a livello – in località Montefiascone – dal forte maltempo che in nottata ha interessato la zona

Nessuna conseguenza né per i 150 viaggiatori del treno né per il personale in servizio sul convoglio

Già attivati servizi sostitutivi con autobus – 3 bus nelle stazioni di Montefiascone, Orte e Viterbo –  per assicurare la prosecuzione del viaggio ai passeggeri del treno e per garantire la mobilità sulla linea.

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Economia e Finanza

Risparmi, rendimenti e costi: meglio scegliere i Btp o le polizze vita?

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I Titoli di Stato (Btp) sono una tra le opzioni di investimento più utilizzate dalle famiglie italiane. Eppure, secondo i dati dell’OCSE relativi all’anno 2021, la ricchezza finanziaria degli italiani è investita per il 16,9% in polizze vita, percentuale che risulta essere la più alta dell’Unione Europea dopo Francia e Danimarca.

La spiegazione è presto data, poiché la tipologia di polizza vita più diffusa, la ramo I, ha in realtà molti elementi in comune con i Titoli di Stato in quanto le compagnie assicurative investono solitamente la gran parte del loro portafoglio in titoli governativi, in particolare italiani.

Ma come funzionano effettivamente le polizze vita? Quali sono i vantaggi?

Polizze vita o Btp, quali sono le differenze?

Quando si parla di polizze vita (e soprattutto quelle di ramo I) ciò a cui va prestato attenzione è il tipo di garanzia che l’investimento può produrre: ossia la restituzione del capitale investito e l’ammontare dell’eventuale tasso di rendimento definito in sede di contratto con la compagnia assicurativa. Questi elementi sono ciò che più accomuna le assicurazioni sulla vita con i Titoli di Stato. Tuttavia, ci sono alcune differenze fra i due prodotti. La prima differenza fondamentale fa riferimento alla durata del contratto. Se per ciò che riguarda i titoli di Stato la scadenza è predeterminata, la polizza vita fa scattare il trasferimento di capitale ai beneficiari in seguito al decesso dell’assicurato, anche nel caso in cui avvenga prima della scadenza del contratto stipulato con la compagnia assicurativa.

In ogni caso, le polizze vita, prevedono solitamente la possibilità di riscattare parte del capitale o il capitale intero – rendimento incluso.

Polizza vita e trattamento fiscale, perché conviene?

Se è vero che la polizza vita di ramo I risulta essere la soluzione più costosa tra le due (e con un deficit in tema di flessibilità), è vero anche che restituisce più garanzie rispetto ai titoli di Stato. Sia la polizza vita che i titoli di Stato sono esenti dall’imposta sulle successioni. Le polizze vita, tuttavia, sono esentate dal pagamento annuale dello 0,2% come imposta di bollo sul deposito titoli, mentre per la parte che le assicurazioni investono in titoli di Stato, è prevista la stessa tassazione sulle rendite destinata agli investitori finali, ossia il 12,5%. Nel momento della scadenza del contratto, sia l’investimento in titoli di Stato sia la polizza vita di ramo I prevedono la restituzione del capitale investito/assicurato.

Tuttavia, ci sono alcune differenze da tenere in considerazione. Nel caso dei titoli di Stato, l’investitore accetta di assumere il rischio diretto che la controparte (cioè lo Stato italiano) possa risultare insolvente e si trovi nelle condizioni di non riuscire a restituire il capitale.

Nel caso della polizza vita, invece, questo rischio, viene assunto dall’assicurazione che è vincolata alla restituzione del capitale assicurato, per le polizze ramo I. Investire in titoli di Stato, seppure in modo diversificato e al di là dell’ammontare del rendimento generato, presenta un rischio potenzialmente più alto rispetto a quello delle polizze vita: non protegge infatti dall’eventualità che uno o più emittenti vadano in default e non rimborsino quanto dovuto.

La polizza vita, in tal senso, risulta quindi generalmente essere un investimento più sicuro.

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Meta lancerà in autunno Quest 3, il nuovo visore a realtà mista

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Quest 3 è il visore a realtà mista (aumentata e virtuale) di nuova generazione che Meta, l’azienda di Mark Zuckeberg, renderà disponibile in autunno.

L’annuncio sui profili social del fondatore di Facebook, arriva qualche giorno prima della conferenza degli sviluppatori di Apple, il 5 giugno, in cui molto probabilmente l’azienda di Cupertino mostrerà la sua idea di visore. “Meta Quest 3 è il primo visore per la realtà mista a colori ad alta risoluzione, 40% più sottile e più confortevole, display e risoluzione migliori – scrive Zuckerberg – Ha un chipset Qualcomm di nuova generazione con prestazioni grafiche raddoppiate e le nostre cuffie più potenti di sempre.

E’ in arrivo quest’autunno”. Il prezzo del dispositivo si aggirerà intorno ai 500 dollari, mentre quello di Apple è previsto abbia un prezzo più alto. “Quest 3 – aggiunge il Ceo di Meta – sarà il modo migliore per sperimentare la realtà mista e virtuale in un dispositivo autonomo. Sarà compatibile con l’intera libreria di Quest 2 con altri titoli in arrivo. Maggiori dettagli alla nostra conferenza Connect il 27 settembre”. La società, intanto, dal 4 giugno abbassa i prezzi dei visori già in commercio Quest 2 e Quest Pro e con il prossimo aggiornamento software rinnova l’unità di elaborazione grafica e l’unità centrale di elaborazione promettendo un aumento delle prestazioni e della velocità su app e giochi. Insomma, dopo questo annuncio, la guerra ad Apple per il mercato del mondo dei visori a realtà mista entra nel vivo. Solo gli utenti sapranno far capire quale dei due device sarà più apprezzato. Non resta che aspettare e capire soprattutto quanto sarà rivoluzionario questo dispositivo.

F.P.L.

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Ambiente

Emilia Romagna, una alluvione annunciata?

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Nel 2022 l’ANBI ha registrato 104 fenomeni alluvionali: 2 a settimana

Mentre in Emilia Romagna si continua a lavorare per superare l’emergenza alluvionale, l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche illumina una verità sotto traccia, che conferma l’immagine di un’Italia alla mercè della crisi climatica e che, accanto alle tragedie, annovera una serie impressionante di episodi, che avrebbero potuto avere ben più gravi conseguenze.

Nel solo 2022, anno per altro caratterizzato da una grave insufficienza idrica soprattutto nel Nord Italia, i fenomeni alluvionali sono stati 104, cioè 2 alla settimana

“E’ un dato, che allarma e che dovrebbe sollecitare un grande piano di manutenzione del territorio, la più importante opera pubblica, di cui l’Italia abbisogna – sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – Per questo, rendiamo noto un elenco delle più gravi emergenze meteo registrate dall’Agosto scorso, cioè dalla fine della fase più acuta della siccità.”

Ecco l’elenco:

5/8/2022 – Alluvione in Val di Fassa (Trentino Alto Adige): cumulate di pioggia fino a 123 millimetri in un’ora (a Monzon, frazione di Pozza di Fassa); allagamenti, frane, torrenti esondati ed oltre 150 persone evacuate.

12/8/2022 – Alluvione in Calabria e Sicilia: fiumi di fango in provincia di Reggio Calabria e Messina, nonchè sull’isola di Stromboli. A Scilla ed a Stromboli automobili trascinate in mare dalle acque.

15-18/8/2022 – Nubifragi e vento forte in Emilia, Liguria, Toscana e Veneto: 2 morti per alberi caduti a Lucca e Carrara. 100 evacuati tra Massa e Carrara. Danni ad edifici ed infrastrutture. Proclamato lo stato di emergenza in Toscana e Veneto, nonchè lo stato di crisi in Emilia Romagna.

27-30/8/2022 –  In Emilia-Romagna, nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini: forti piogge con cumulate superiori ai 30 millimetri in poche ore provocarono danni ed allagamenti.

15-16/9/2022  Alluvione delle Marche: 13 vittime, 150 sfollati, 2 miliardi di danni.

25/9-1/10/2022 –  Nubifragi in Sicilia con cumulate di pioggia superiori a mm. 100  in 24 ore tra le province di Ragusa, Trapani, Palermo, Agrigento: allagamenti e danni.

9-13/10/2022 –  Alluvione nella Sicilia Occidentale: esondati fiumi, allagamenti in diversi comuni, frane e danni per milioni di euro ad infrastrutture ed a privati.

21-22/11/2022 – Ciclone Poppea: in Campania e principalmente nei comuni irpini e cilentani, cumulate di pioggia superiori a mm.100  in 24 ore. Fiumi di fango in diversi comuni.

26/11/2022 – Alluvione ad Ischia: cumulate pluviali di mm. 170  nella mattinata (mm.126  in 6 ore). Nella frana di Casa Micciola hanno perso la vita 12 persone, 5 sono stati i feriti, 450 gli sfollati, 40 le case danneggiate.

26/11-4/12 – Alluvione in Sicilia e Calabria, nelle province di Crotone, Catanzaro, Cosenza: allagamenti, esondazioni, frane e danneggiamenti ad infrastrutture, abitazioni, attività commerciali. A Roccabernarda mm. 104  di pioggia in 2 ore; in provincia di Messina (il 3/12) le cumulate hanno sfiorato i 300 millimetri.

19/1/2023 – Campania, “bombe d’acqua” sulle province di Caserta, Benevento e Salerno con cumulate superiori ai mm. 100 in 24 ore. In Molise e nel Casertano esondato il fiume Volturno; danni alle colture ed allagamenti.

8-10/2/2023 – Uragano Medicane sulla Sicilia: mm. 309 di pioggia in 48 ore a Siracusa (mm. 224 in 24 ore); mm. 270 sulla provincia di Ragusa; esondazioni, frane, allagamenti e danni. Proclamato lo stato di crisi.

2-17/5/2023 Alluvioni in Emilia-Romagna, Nord Toscana, Nord Marche: 14 morti

20/5/2023 – Nubifragi sulle province di Catania (a Paternò mm. 210  di pioggia in 24 ore) e di Nuoro (mm. 210 tra il 20 ed il 21 Maggio a Dorgali).

“Oltre all’incommensurabile tributo in vite umane – dichiara in conclusione Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – vanno considerati i miliardi di danni, di cui mediamente solo il 10% viene realmente ristorato ai cittadini; intervenire in prevenzione costerebbe 5 volte meno. Non solo: l’insicurezza idrogeologica è un freno allo sviluppo e l’alluvione è l’evenienza naturale, che permane più a lungo nella memoria collettiva di una comunità, condizionandone la vita per anni. Mettiamo a disposizione del Paese ed a chi lo rappresenta la nostra esperienza e centinaia di progetti cantierabili, il piano Invasi che hanno presentato ANBI ed Coldiretti ne costituisce la testimonianza più concreta.” 

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