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Cultura e Spettacoli

Fiction Catturandi – Nel nome del padre. Convenzionalità troppo classica e obsoleta?

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di Paolino Canzoneri

Catturandi. Nel nome del padre – Palermo città d'arte e di storia da tempo immemore è stata usata, abusata e presa a pretesto quale ottima sceneggiatura cinematografica per film, sceneggiati e gialli racchiusi con un unico denominatore comune che è la mafia. Luca Rossi e Alessandro Fabbri hanno curato regia e sceneggiatura per una nuova coproduzione Rodeo Drive e RaiFiction di un nuovo evento televisivo che ha fatto capolino tra le primissime novità dei palinsesti televisivi della TV di Stato per questa estate che volge al ternine. Un nuovo evento presentato in pompa magna da giornali e media come una Fiction diversa dalle solite, una Fiction legata alla lotta delle istituzioni contro il fenomeno criminale mafioso ma espressa e raccontata da un squadra della Polizia, la Catturandi che svolge un azione coordinata di indagine capillare fatta di appostazioni, spionaggio, sorveglianze elettroniche e intercettazioni con lo scopo di mettere le manette ai grandi capi di cosa nostra. Fabrizio Costa regista per la televsione di Don Matteo e dei serial La bella e la bestia e Rosso San Valentino ha scelto un cast di attori del calibro di Anita Caprioli che interpreta Palma Toscano una donna determinata e col chiodo fisso di voler catturare Natale Sciacca (Vincenzo Amato), Massimo Ghini, Leo Gullotta e Alessio Boni. Una trama che durerà sei puntate che evidenzia lo sforzo e l'impegno della Rai per provare a rappresentare e offrire un prodotto alternativo e di facile presa da porre in contrapposizione allo strapotere delle fiction delle altre emittenti a pagamento che con investimenti da capogiro dentengono al momento la piena padronanza del genere. Basti pensare alla famosa serie "Gomorra" le cui due stagioni sono state tradotte e vendute in decine di paesi di tutto il mondo. In casa Rai proviamo ma arranchiamo un po nel cercare di proporre prodotti avvincenti dalla facile presa ma contestualizzati in realtà dolorose ai limiti del cattivo gusto. Non sempre la mafia, argomento serio e doloroso non solo per i siciliani, è stato abusato per innesti romanzeschi dal sapore vagamente poliziesco e spesso di scarsa fattura. Lo sforzo di raccontare il lato umano, le conflittualità della protagonista Palma Toscano alle prese con  incubi personali, il padre ucciso e amori non facili, provano ad "insaporire" una trama lunga forse un po già vista come forse già viste e un po obsolete appaiono quelle immagini al "rallenty" un po in pieno "american style" che neanche le serie culto di oggi come appunto "Gomorra" o "Il trono di spade" ne hanno mai usate come effetto in qualche scena. Ad oggi la fiction italiana soffre una concorrenza fortissima dove servono idee veramente originali.  Perseverare scegliendo ambientazioni e soggetti un po troppo inflazionati non portano a niente e non funzionano neanche più quelle fiction biografiche dove un personaggio storico diventa protagonista principale in cui si esaltano solo le doti e troppo spesso si omettono e nascondono scivoloni, lati oscuri e scheletri negli armadi. Non è più tollerabile che le direzioni della TV di Stato seguino una linea "borghese-cattolica" con fiction leggere e con la classica e serafica conclusione del "e vissero tutti felici e contenti" in un mondo dove la realtà, la cronaca e il serio lavoro della lotta delle istituzioni contro la mafia non fa nessuno felice e contento. La serie Catturandi riesce ad offrire una notevole prova di recitazione ma da attori di quella portata questo elemento appare scontato e non ci si poteva aspettarne il contrario. Serve forse più coraggio nel ricreare scenicamente la realtà cruda senza alleggerimenti e tecniche di riprese e montaggio meno sorpassati provando a sviluppare meglio le trame di cronaca distaccandosi dalle convenzionalità classiche del genere poliziesco.

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Cultura e Spettacoli

Viterbo, grande successo per il concerto di Pasqua

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Grandissima risposta della città che ha accolto l’invito a partecipare al concerto di Pasqua organizzato dall’Associazione XXI secolo. In una chiesa della Verità gremita, gentilmente accolti da don Elio, si sono accomodate centinaia di persone, tra cui l’assessore Patrizia Notaristefano e Marcello De Marchi, fratello di Rosanna, scomparsa due mesi fa, a cui era dedicato il concerto e in particolare il Requiem.
 
Tre le parti dello spettacolo pasquale: la prima con la sola orchestra sinfonica EtruriÆnsemble che, diretta dal maestro Fabrizio Bastianini ha proposto la Sinfonia n. 40 di Mozart con la consueta esecuzione impeccabile e coinvolgente; è poi venuto il momento della dedica, con l’ingresso dell’ensemble vocale Il Contrappunto, la quale, accompagnata all’organo da Fabrizio Viti e alla viola da  Nico Ciricugno, sempre diretti dal maestro Bastianini, ha pregato in note in onore dell’amica Rosanna, con il meraviglioso Requiem di Puccini, composto per ricordare il grande Giuseppe Verdi. Un’emozione palpabile che si è riflessa negli occhi dei presenti.
 
Il concerto si è chiuso con l’esecuzione straordinaria di uno Stabat Mater realizzato con l’opera di ben otto compositori, Bononcini, Dvorak, Frank, Jenkins, Kodaly, Pergolesi, Poulenc, Verdi. Un vero mosaico di note spiegato Anna Rollando, nel doppio ruolo di violista dell’orchestra e mediatrice musicale. “Lo Stabat Mater richiama come ‘stava la madre dolorosa davanti alla croce’ – ha precisato Anna -, una preghiera davanti al mistero della morte del figlio, vissuto però con la speranza della fede. L’eccezionale esecuzione odierna presenta varie composizioni, di varie epoche, che vanno a comporre la preghiera completa. Immaginate un insieme di colori che vanno a dipingere una magia, raccontando qualcosa di intimo. Si parte con Pergolesi, in una sorta di cornice che apre e chiude le esecuzioni, per poi affrontare tutti gli altri compositori, dedicate sempre a Cristo sulla croce fino ai contemporanei, che si spingono alla ricerca di Dio e al confronto dell’uomo con la morte. Tanti stili diversi che insieme creano qualcosa di migliore, come la musica può creare, davvero, un mondo migliore”.
 
Parole seguite dalla musica, che ha confermato la straordinarietà del progetto del Maestro Bastianini, un incanto per il pubblico che ha seguito e apprezzato decretando un lunghissimo applauso finale.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Roberto Rossellini, un maestro del cinema italiano

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Tra i suoi film più celebri: “Roma, città aperta” (1945), considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano

Roberto Rossellini, uno dei più grandi registi del cinema italiano e mondiale, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema con la sua visione innovativa e il suo approccio rivoluzionario alla narrazione cinematografica.

Nato l’8 maggio 1906 a Roma, Rossellini ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del neorealismo italiano e ha influenzato generazioni di cineasti con la sua ricerca di autenticità e verità sullo schermo.

Il contributo di Rossellini al cinema è stato caratterizzato da una profonda sensibilità umana e da una volontà di esplorare le complessità dell’esistenza umana attraverso storie realistiche e vicine alla vita di tutti i giorni. I suoi film sono spesso ambientati in contesti sociali e politici tumultuosi, e riflettono le sfide e le contraddizioni del mondo contemporaneo.

Tra i suoi film più celebri vi è “Roma, città aperta” (1945), considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano. Il film, ambientato durante l’occupazione nazista di Roma, segue le vite di un gruppo di persone coinvolte nella Resistenza contro il regime fascista. Con “Roma, città aperta”, Rossellini ha introdotto una nuova forma di narrazione cinematografica, caratterizzata da una fotografia cruda e realistica, da una recitazione naturale e da una trama focalizzata sui personaggi e sulle loro esperienze individuali.

Un altro capolavoro di Rossellini è “Paisà” (1946), una raccolta di episodi che raccontano le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale in diverse regioni italiane. Attraverso storie di speranza, dolore e resilienza, il regista offre uno sguardo profondo e umano sulla realtà post-bellica del Paese.

Nel corso della sua carriera, Rossellini ha continuato a sperimentare e a innovare, esplorando nuove forme di narrazione e abbracciando nuovi temi e generi. Con “Stromboli” (1950), ha portato il neorealismo sullo sfondo di un’isola vulcanica, esplorando il conflitto tra la natura e la civiltà. Con “Viaggio in Italia” (1954), ha creato un ritratto intimo e psicologico di un matrimonio in crisi, aprendo la strada al cinema d’autore europeo.

Rossellini ha dimostrato una straordinaria abilità nel cogliere l’essenza umana e nel portare sullo schermo le emozioni e le contraddizioni della vita quotidiana. Il suo contributo al cinema italiano e mondiale rimane senza pari, e la sua eredità continua a ispirare e influenzare i cineasti di oggi. Con la sua visione audace e la sua sensibilità unica, Roberto Rossellini rimane un gigante del cinema, il cui lavoro continuerà a essere ammirato e studiato per generazioni a venire.

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Tarquinia, fervono i preparativi per la 75esima edizione della “Fiera del Lido”

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Dal 3 al 5 maggio saranno presenti 250 espositori divisi per tipologia: dalle macchine agricole a quelle industriali; dai prodotti di ferramenta e casalinghi al plein air; dall’area dedicata all’enogastronomia a quella del mercato e dell’artigianato

Fervono i preparativi per la Fiera del Lido, Mostra mercato macchine agricole, in programma a Tarquinia dal 3 al 5 maggio.

Giunta alla 75esima edizione, la fiera si proporrà soprattutto come mostra di macchine agricole con aziende provenienti da tutta Italia, che presenteranno le ultime novità del settore. La tre giorni proporrà un ricco programma di eventi con concerti, laboratori per bambini e degustazioni di prodotti tipici locali. Sarà presente anche l’associazione “Il Mercante in Fiera” con un villaggio al cui centro ci saranno prodotti artigianali antiquariato. Non mancherà una zona dedicata al modellismo sia statico che dinamico.

“Sono previsti circa 250 espositori divisi per tipologia: dalle macchine agricole a quelle industriali; dai prodotti di ferramenta e casalinghi al plein air; dall’area dedicata all’enogastronomia a quella del mercato e dell’artigianato – fanno sapere dalla Pro loco Tarquinia -. Due terzi degli spazi previsti sono già prenotati. Per favorire ulteriormente la partecipazione, – proseguono dalla Pro loco – abbiamo pubblicato sul sito www.prolocotarquinia.it una pagina in cui è possibile trovare tutte le informazioni e scaricare la documentazione necessaria per formalizzare l’iscrizione come espositore”.

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