Finlandia e Svezia, adesione alla NATO: ripresi i colloqui con la Turchia

Lo scorso venerdì 26 agosto si è tenuto un incontro nella capitale finlandese

Finlandia e Svezia hanno ripreso i colloqui con la Turchia per l’adesione alla NATO. Lo scorso venerdì 26 agosto si è tenuto un incontro nella capitale finlandese.

Si è trattato del primo incontro tra i tre paesi da quando hanno firmato un accordo trilaterale a Madrid a fine giugno, in base al quale la Turchia aveva accettato di sostenere la candidatura all’ingresso in NATO delle due nazioni nordiche. Questa prima riunione del cosiddetto Meccanismo Congiunto Permanente ha avuto luogo presso il Königstedt Manor a Vantaa, con la partecipazione di esperti dei ministeri degli affari esteri, dell’interno, della giustizia e della difesa, della amministrazione presidenziale e del primo ministro, nonché dei Servizi Segreti.

I partecipanti hanno discusso i passi concreti per attuare il memorandum trilaterale e hanno convenuto che il Meccanismo continuerà a riunirsi a livello di esperti durante l’autunno.

Allo stato, 23 dei 30 paesi membri della NATO hanno ratificato la richiesta di Finlandia e Svezia. Tuttavia, la loro adesione può essere bloccata dalla Turchia, se lo desidera dato che una domanda per accesso in  Nato può essere approvata se tutti i paesi membri la ratifichino..

Da giugno la Turchia ha avanzato una serie di richieste alla Finlandia e alla Svezia, comprese le richieste d’estradizione di persone, generalmente curdi, che la Turchia sospetta di terrorismo.

L’esperto dell’Istituto finlandese per gli affari internazionali Toni Alaranta ha affermato che è tuttora importante che la Turchia, in quanto paese membro della Nato, sieda allo stesso tavolo degli Stati Uniti e del Regno Unito. Secondo Alaranta, la Turchia ha ancora bisogno di armi da parte loro. Una NATO forte e un Occidente forte non sono le massime priorità della Turchia, poiché non è sembrata eccessivamente entusiasta della maggiore attenzione della Nato nel condannare la Russia.

Hannu Juusola, docente di studi mediorientali all’Università di Helsinki, in una dichiarazione alla rete radiotelevisiva Yle ha detto di non attendersi molto dai colloqui, aggiungendo di ritenere che veri progressi saranno compiuti solo quando quasi tutti i paesi NATO avranno ratificato le domande di Finlandia e Svezia e inizierà a svilupparsi una certa pressione; la ratifica italiana è in vigore del 4 agosto scorso. Secondo Juusola, nel frattempo, è improbabile che le iniziative intraprese da Finlandia e Svezia in questa situazione siano rilevanti, a meno che non abbandonino completamente i propri valori, il che è altamente improbabile. Nonostante il loro desiderio di unirsi all’alleanza, i paesi nordici sono attori minori, ha osservato il docente. L’adesione finlandese e svedese alla NATO è influenzata anche dal rapporto tra l’alleanza occidentale e la Turchia. “Finlandia e Svezia possono fare qualcosa di simbolico, ma la chiave sta altrove”, ha detto Juusola, sottolineando anche il fatto che la Turchia a volte cambia opinione rapidamente il che costituisce  motivo di ottimismo, riferendosi alle relazioni in rapida evoluzione della Turchia con paesi come l’Arabia Saudita e Israele.