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Economia e Finanza

Finnair, la compagnia di bandiera finlandese fa strike con le destinazioni orientali

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La settimana scorsa la Finnair, compagnia di bandiera finlandese, ha aperto tre nuove destinazioni da Helsinki: Guangzhou e Xi’an in Cina e Fukuoka in Giappone. La prossima città cinese ad esser collegata è Nanchino, con rotta operativa dal 13 maggio e i voli, con coincidenze per chi viaggia dall’Italia, si effettuano tre volte a settimana in estate e due volte d’inverno. Diventano così 38 i voli settimanali verso sette metropoli del grande Paese asiatico. Un record abbastanza unico sul mercato del trasporto aereo, ed un settore in cui la Finnair ha ormai una lunga esperienza che le sta consentendo anche di conseguire risultati economici di grande rilevanza.

L’oriente spinge la crescita

Presentando lo scorso 25 aprile infatti i risultati della trimestrale di bilancio gennaio-marzo 2018, il Presidente della compagnia, Pekka Vauramo, si è detto lieto che per la prima volta in dieci anni sia stato raggiunto un risultato operativo comparabile redditizio nel primo trimestre, trasportando tre milioni di passeggeri, un record, ed aumentando la capacità di quasi un quinto in un trimestre che è tradizionalmente il più fiacco per Finnair.

Il numero di passeggeri è cresciuto in modo intenso in tutte le aree di traffico e il fattore di carico per i passeggeri è migliorato

Sono anche aumentati la domanda internazionale di viaggi di piacere, il traffico di trasferimento verso i paesi nordici e la domanda locale. Anche i ricavi accessori delle vendite, delle merci e dei servizi di viaggio si sono sviluppati bene, ma Vauramo vede ancora un grande potenziale di crescita delle entrate in queste aree. L’ambiente di mercato continua ad essere altamente competitivo, con nuovi operatori sul mercato e l’aumento dei prezzi dei carburanti per jet che sfidano le attuali dinamiche del settore. Durante il trimestre, condizioni meteorologiche difficili hanno causato ritardi e cancellazioni dei voli che hanno influito sulla soddisfazione dei clienti; tuttavia, ha proseguito il CEO, Finnair sta raddoppiando gli sforzi per lavorare più strettamente con l’operatore aeroportuale locale Finavia per servire ancora meglio i clienti in circostanze meteorologiche eccezionali.

Sono stati introdotte molte novità e nuovi elementi di servizio per i passeggeri per rendere più confortevole il loro viaggio

Il benessere e la sicurezza di clienti e dipendenti continua ad essere una priorità, mentre prosegue l’impegno per essere i migliori per il servizio, la qualità e la soddisfazione dei clienti e dei dipendenti. Il rinnovo della flotta a lungo raggio nel 2015-2017, così come le recenti decisioni di anticipare le consegne di due aeromobili A350 al 2019 e al 2020, hanno consentito a Finnair di beneficiare della prevista crescita del mercato nel traffico tra Asia ed Europa. Si prevede che il traffico aereo globale crescerà notevolmente nel 2018 e quindi Finnair si aspetta una maggiore concorrenza poiché gli operatori esistenti ed i nuovi aumenteranno la capacità, in particolare sulle rotte che collegano l’Europa con Asia e il Nord America. Finnair prevede di aumentare la sua capacità di oltre il 15% nel 2018, con buona parte di tale crescita nel primo semestre. Si prevede che il volume dei passeggeri cresca in linea con la capacità, mentre la crescita dei ricavi dovrebbe essere leggermente inferiore.

Nel 2017, l’utile operativo ddi Finnair era salito a 170 milioni di euro rispetto ai 55 milioni di euro nel 2016, per oltre 12 milioni di passeggeri trasportati, un risultato non di scarso peso per una media compagnia europea.

I risultati in pillole:

Gennaio-marzo 2018
• I ricavi sono aumentati del 14,6% a 635,3 milioni di euro (554,4) *.
• I posti/ chilometri disponibili (ASK) sono cresciuti del 18,9%.
• Il fattore di carico passeggeri (PLF) è aumentato di 1,5 punti fino all’82,9%.
• Il risultato operativo comparabile è stato di 3,9 milioni di euro (-9,0). Il risultato operativo è stato di 6,0 milioni di euro (-10,0).
• Il flusso di cassa netto da attività operative è stato di 78,0 milioni di euro (23,9), e il flusso di cassa netto da attività di investimento è stato di -53,9 milioni di euro (145,1). **
• Le entrate unitarie (RASK) sono diminuite del 3,6%. I ricavi unitari a valuta costante sono diminuiti dell’1,7%.
• Il costo unitario (CASK) è diminuito del 5,8% e il costo unitario a valuta costante, escluso il carburante, è diminuito del 4,5%.
• L’utile per azione è stato di -0,01 euro (-0,09).
* Salvo diversa indicazione, i confronti e le cifre tra parentesi si riferiscono al periodo di confronto, vale a dire lo stesso periodo dell’anno scorso.
** Flusso di cassa netto da attività di investimento nel primo trimestre, include 9,9 milioni di euro di rimborsi da fondi di mercato monetario o altre attività finanziarie che scadono dopo più di tre mesi. Questi rimborsi fanno parte dei gestori di liquidità del Gruppo.

Gianfranco Nitti

Economia e Finanza

Finanziaria 2024: Tajani spinge per il taglio delle tasse e dei tassi d’interesse

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Divisioni nel governo e attacchi dall’opposizione

Al centro del dibattito politico ed economico nazionale torna il tema della manovra finanziaria, con il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ribadisce la necessità di ridurre la pressione fiscale per incentivare la crescita. In un intervento a San Paolo, durante una missione in America Latina, Tajani ha parlato davanti a una vasta rappresentanza di manager e imprese, sottolineando come la ricetta principale per il rilancio economico sia tagliare le tasse.

“Dobbiamo continuare a lavorare per ridurre la pressione fiscale, perché l’unica ricetta per la crescita è quella di ridurre le tasse”, ha dichiarato Tajani, mettendo in evidenza che una minore pressione fiscale non solo stimolerebbe l’economia, ma aiuterebbe anche a ridurre il debito pubblico. “Anche per ridurre il debito dobbiamo puntare sulla crescita economica”, ha aggiunto, facendo riferimento alla difficile situazione dei conti pubblici italiani, aggravata da un debito che supera il 140% del PIL.

Tajani ha poi affrontato il tema del costo del debito pubblico, lanciando un appello alla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, affinché intervenga in modo più incisivo sui tassi d’interesse. “Noi paghiamo più per interessi sul debito pubblico rispetto a quanto spendiamo per la sanità,” ha sottolineato. “È giunta l’ora che finalmente la signora Lagarde abbassi in maniera più sostanziosa i tassi.”

Le parole di Tajani riflettono le preoccupazioni del governo italiano di fronte a una politica monetaria restrittiva della BCE che, con l’aumento dei tassi d’interesse, rende sempre più oneroso il finanziamento del debito. “Serve più coraggio – ha insistito Tajani –. Se si vuol crescere, in questa fase bisogna diminuire il costo del denaro.”

La proposta di Tajani ha suscitato diverse reazioni all’interno del governo. La premier Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di mantenere una linea di rigore sui conti pubblici, pur riconoscendo l’importanza di sostenere la crescita attraverso una riforma fiscale più incisiva. “Tagliare le tasse è uno degli obiettivi principali del governo, ma dobbiamo farlo senza compromettere la sostenibilità del bilancio,” ha detto Meloni, cercando di bilanciare le richieste di rilancio economico con la responsabilità fiscale.

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha invece mostrato un approccio più prudente. Pur condividendo la necessità di ridurre le tasse, ha ricordato che “ogni intervento fiscale deve essere attentamente calibrato per non compromettere l’equilibrio dei conti pubblici”, sottolineando l’importanza di garantire entrate sufficienti per il finanziamento dei servizi essenziali come sanità e istruzione.

Dall’opposizione, il segretario del Partito Democratico, Elly Schlein, ha attaccato il governo, accusandolo di non affrontare con decisione il problema dell’evasione fiscale e di voler ridurre le tasse ai più ricchi. “Si parla di riduzione della pressione fiscale senza mai mettere mano seriamente all’evasione. Chi pagherà queste riduzioni? Non possiamo accettare una manovra che taglia le risorse alla sanità e all’istruzione,” ha affermato Schlein.

Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha criticato le politiche economiche del governo: “Non possiamo continuare a puntare sulla riduzione delle tasse senza una strategia seria di investimenti pubblici. La crescita va sostenuta con politiche industriali e infrastrutturali, non solo con meno tasse.”

Il dibattito sulla politica fiscale si intreccia inevitabilmente con le decisioni della BCE, che ha recentemente adottato una linea dura contro l’inflazione. La politica dei tassi alti, secondo Lagarde, è necessaria per contenere i prezzi, ma sta avendo effetti collaterali significativi sui paesi con un elevato debito pubblico, come l’Italia.

Tajani, pur riconoscendo l’indipendenza della BCE, ha espresso apertamente il suo dissenso: “La Banca centrale è indipendente, ma io sono libero di esprimere le mie idee. E le mie idee sono che, per far crescere l’Italia, bisogna abbassare il costo del denaro.” La tensione con la BCE rappresenta una sfida per il governo italiano, che si trova a dover bilanciare il rilancio economico con le stringenti regole europee sui conti pubblici.

La manovra finanziaria 2024 si annuncia quindi come un campo di battaglia tra visioni economiche contrastanti: da una parte, chi preme per una riduzione significativa delle tasse e dei tassi d’interesse per stimolare la crescita, e dall’altra chi teme che tali misure possano compromettere la stabilità fiscale del Paese.

Le prossime settimane saranno decisive per definire i contorni della manovra e per capire se il governo riuscirà a trovare un equilibrio tra gli impegni europei, il rilancio economico e le pressioni interne per una riduzione della pressione fiscale.

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Economia e Finanza

Roma, proposta per il taglio di 500 miliardi di “Sprechi e Malapolitica”: la video intervista a Maria Grazia Cucinotta

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L’obiettivo è raggiungere entro il 31 ottobre, le 50.000 firme

“Andiamo tutti a firmare per riportare benessere e dignità a tutti gli italiani.”
Vengono dal cuore le parole della “Madrina” di questa iniziativa, l’attrice ed icona della cultura e della bellezza italiana, Maria Grazia Cucinotta che è da sempre donna impegnata nel sociale ed in difesa dei più deboli.

INTERVISTA A MARIA GRAZIA CUCINOTTA IN ESCLUSIVA PER IL NOSTRO GIORNALE

Si è tenuta a Roma all’hotel Hive la conferenza stampa di presentazione della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare promossa dal Comitato Stiamo Uniti costituito da Adusbef, Anildd, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare. Donne, uomini, professionisti, imprenditori senza sponsor politici o partiti, mossi soltanto dall’unico desiderio di recuperare importanti risorse economiche dei cittadini italiani e ridistribuirle con mirati programmi di intervento alle fasce più deboli della società e per diminuire le tasse.

Maria Grazia Cucinotta durante la conferenza stampa

L’obiettivo è raggiungere entro il 31 ottobre, le 50.000 firme necessarie per far approdare in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata al taglio di 500 miliardi di “Sprechi e di Malapolitica”.
“Siamo in un baratro così forte che l’attuale situazione economico politica del nostro rischia di non permettere più di poter concedere aiuti concreti alle famiglie”, ha dichiarato nel suo intervento l’architetto Roberto Mezzaroma, già parlamentare europeo ed uno dei “motori attivi” di questo comitato.
“Questa proposta popolare punta – ha poi concluso nel suo intervento – a ridare fiducia al nostro Paese permettendogli di riacquistare una credibilità economica che il forte debito pubblica mina ormai da decenni”.


“Una iniziativa che nasce dal basso, dalle necessità dei cittadini italiani – queste le parole di Maria di Prato imprenditrice con alle spalle due referendum, rispettivamente uno contro il finanziamento pubblico ai partiti con Unione Popolare e l’altro per ridurre gli stipendi ai parlamentari – che ha come obiettivo quello di sanare tante situazioni che creano e diffondono nel nostro Paese Sprechi e Malagestione delle tante risorse economiche prodotte dai cittadini italiani”.

nella foto da sx il professor Antonio Gabino, l’architetto Roberto Mezzaroma, la giornalista Maria Grazia Giordano, la dottoressa Maria di Prato e l’avvocato Evandro Senatra, presidente del Comitato “Stiamo Uniti”

Con loro, il professor Salvatore Sfrecola, già Magistrato della Corte dei Conti ed attuale Presidente dell’Associazione Italiana Giuristi di Amministrazione, che ha lanciato l’iniziativa dell’Osservatorio di controllo e monitoraggio degli sprechi nella PA, il professor Antonio Gambino che ha tenuto una interessante relazione su temi finanziari italiani e di respiro internazionale, la dottoressa Barbara Mezzaroma, imprenditrice edile che ha denunciato la mafia di Ostia, non scendendo a patti con i criminali e ha esortato ad avere coraggio per portare avanti iniziative come quella della raccolta firme. È intervenuto anche Gianluca di Ascenzo, Presidente del Codacons, sottolineando che questa iniziativa è importante perché mirata anche alla difesa e tutela dei diritti di utenti e consumatori e l’avvocato Evandro Senatra, presidente del Comitato promotore.

Barbara Mezzaroma, imprenditrice edile

Tra i presenti anche Lombardia Civica che ha spiegato le ragioni del suo sostegno ed ha annunciato una serie di banchetti itineranti in tutta la Lombardia per la raccolta delle firme.

Una proposta che punta a far rinascere la fiducia e la speranza partendo dalla volontà stessa dei cittadini italiani desiderosi, ormai da troppo tempo, di ritrovare un paese meritocratico, capace di investire nelle proprie ricchezze e, soprattutto, scevro da ogni “spreco e malagestione”.

Al via quindi la raccolta delle firme sia telematicamente cliccando questo link https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/1200000

con l’utilizzo dello SPID o della carta elettronica che nei vari gazebo in giro per l’Italia.

foto e video by L.I.

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Economia e Finanza

Manovra sugli extraprofitti: si apre la frattura nella maggioranza

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Fratelli d’Italia aperta al dialogo, ma Tajani avverte: “Nessuna tassa imposta dall’alto”

Il Ministero dell’Economia sta valutando l’ipotesi di introdurre un prelievo “solidale” una tantum, applicabile sugli extraprofitti realizzati negli ultimi 12-24 mesi da banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. La misura, che prevede un contributo dell’1% o del 2%, potrebbe servire a reperire le risorse necessarie per la prossima manovra economica del governo. Tuttavia, la proposta ha già scatenato un acceso dibattito all’interno della maggioranza, con Forza Italia che si oppone fermamente a qualsiasi forma di tassazione aggiuntiva.

La proposta del prelievo solidale

L’idea di un prelievo solidale nasce dalla necessità di trovare fondi per sostenere le famiglie e le imprese italiane in un contesto economico incerto. Il contributo, calcolato sui profitti generati negli ultimi due anni da banche e aziende energetiche, verrebbe realizzato in un’ottica di cooperazione e confronto tra il governo e i settori interessati.

Nonostante la misura sia ancora in fase di valutazione, il presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato (Fratelli d’Italia), ha dichiarato che non si tratta di un intervento punitivo. Al contrario, Osnato ha sottolineato come molte banche si siano già dimostrate disponibili a collaborare. “Se il governo dovesse avere bisogno di più risorse per intervenire su famiglie e imprese, ci sarebbe anche questa possibilità”, ha spiegato Osnato, aggiungendo che la misura potrebbe essere vantaggiosa anche per gli istituti bancari, poiché contribuirebbe a rafforzare il potere d’acquisto delle persone.

La posizione di Forza Italia

Tuttavia, Forza Italia si è schierata contro l’idea di una nuova tassa sugli extraprofitti. Il leader del partito, Antonio Tajani, ha ribadito la linea del partito, spiegando che la formazione azzurra non voterà alcuna tassazione imposta dall’alto. “Abbiamo sempre detto no alle tasse sugli extraprofitti delle banche,” ha dichiarato Tajani, specificando che un prelievo del genere danneggerebbe la credibilità del Paese e le piccole realtà locali, come le banche cooperative.

Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha espresso ulteriori preoccupazioni per le reazioni dei mercati finanziari, sostenendo che una tassa retroattiva sui profitti potrebbe creare instabilità economica. Barelli ha sottolineato che Forza Italia preferisce misure concertate con il sistema bancario, che già contribuisce alla stabilità economica del Paese.

Le tensioni nella maggioranza

La proposta del prelievo solidale sta generando una spaccatura all’interno della coalizione di governo. Mentre Fratelli d’Italia vede la misura come una possibile soluzione per reperire fondi necessari, Forza Italia si oppone categoricamente, mettendo in discussione l’efficacia e l’opportunità di un simile intervento. Alessandro Cattaneo, deputato di Forza Italia, ha definito l’idea di una tassa sugli extraprofitti come una distorsione del mercato, ribadendo che il suo partito è contrario a qualunque tipo di intervento statale in questa direzione.

Nonostante le divergenze, all’interno della maggioranza si respira ancora un certo ottimismo. Secondo Marco Osnato, la decisione definitiva sarà presa solo una volta chiarite le necessità finanziarie del governo. Per ora, la discussione è aperta, ma resta da vedere se sarà possibile trovare un compromesso tra le diverse forze politiche.

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