Firenze, accordo quasi fatto per cedere a Palazzo Vecchio il campo del rugby

di Angelo Barraco
 
Firenze – Il Governo si appresta a firmare con Palazzo Vecchio una permuta dal valore di 2,5 milioni di euro che riguardano l’area dello stadio del rugby di Campo di Marte, diversi immobili comunali tra cui un grosso palazzo in Via Leopardi e che potrebbe diventare parte del “Patto per Firenze”. Dall’Agenzia del Demanio e dal Comune riferiscono che l’accordo è ormai concluso. Roberto Reggi, numero uno dell’Agenzia del Demanio, riferisce: “Non è ancora detto ma una delle ipotesi è che l'accordo sulla grande area del Campo di Marte entri come un pezzo del patto per Firenze”. Non è la prima volta che Comune e Demanio si trovano seduti sullo stesso tavolo poiché vi è Forte Belvedere, che il Comune ha chiesto in concessione allo Stato nell’ambito del federalismo demaniale nel 2016. Ricordiamo inoltre che il principale promotore per la ristrutturazione del Forte è stato Pietro Bargellini, Sindaco negli anni 60 e assessore alla cultura nella giunta La Pira negli anni 50. La vicenda legata allo Stadio Padovani risale invece al 1868, quando Palazzo Vecchio firma una convenzione con il ministero della Guerra a cui venne concesso in uso perpetuo tutta l’area del Campo di Marte. Il Comune ha messo in piedi lo stadio Franchi, il Mandela Forum, lo stadio atletico, Ridolfi, Costoli. Ma dopo tanti anni lo stadio Padovani nell’area Campo di Marte è un simbolo per la città poiché rappresenta una struttura in cui la storia e l’evoluzione odierna si incontrano. Un campo con due campi, tribune, spogliatoi, la palestra, vi sono inoltre due campi da tennis, uno di calcetto e una birreria ristorante. Sono stati fatti diversi accorti tra le istituzioni, uno del 1997 e uno nel 2005 ma mai il via libera. L’accordo per il passaggio dell’area a Firenze è chiuso quindi Palazzo Vecchi potrà investire su rugby. Matteo Renzi ha annunciato nelle settimane scorse il patto per Firenze e da ciò potrebbe giungere non solo l’ok finale ma anche i soldi per le infrastrutture quali aeroporto, tramviaria, Opera, Fortezza da Basso, ma anche la risoluzione di problematiche aperte con lo Stato. Con il Patto potrebbero arrivare a Firenze anche Forte Belvedere, la Fortezza medicea di San Giorgio già in uso dal Comune per mostre, eventi. Il tavolo di valutazione ministeriale è ancora aperto, in merito agli altri due immobili demaniale si prospetta una destinazione ricettiva. A fine anno vi sarà una nuova asta per il Podere Colombaia a Poggio Imperiale, invece per i 1.100 metri quadrati del palazzo di Piazza San Felice sono già state avviate due società alberghiere. Renzi ha parlato del “Patto per Firenze” anche dal Parco dell’Unita alle Cascine, dove ha parlato di soldi e di un progetto speciale tra cui l’ampliamento del Museo del Calcio. Un patto che dovrebbe essere firmato prima del referendum, tema che ultimamente preme molto al premier che ha sottolineato inoltre “Ho sempre detto che non avrei accettato premi di consolazione, ogni volta che mi sono candidato. E allora non lo dico più che se al referendum passa il no vado a casa perché non è un referendum su di me. Io so cosa faccio se vince il sì o se vince il no, in entrambi i casi sarà divertente. La riforma è molto, molto, molto più importante della mia piccola esperienza, questo non è un referendum su di me ma per i vostri figli, non buttate via l'occasione. Vorrei dire a chi vota no di andare a un'assemblea di condominio, poi di andare a una seconda assemblea uguale ma con persone diverse, e poi quando si raggiunge un'intesa torna alla prima, e intanto il mondo va avanti. La battaglia per cambiare l'Italia è cominciata da qui. Se ciascuno si impegna, si vincerà facile”.