FIUMICINO, CASO GROUNDCARE: L'INCONTRO TRA IGNAZIO MARINO E SINDACATI

di Silvio Rossi

Fiumicino (RM) – I lavoratori delle società impegnate nelle attività collegate al funzionamento degli aeroporti romani hanno manifestato venerdì pomeriggio in Campidoglio, in occasione di un incontro tra il sindaco Ignazio Marino e i sindacati.

L’incontro era stato promesso da Marino ai lavoratori della Groundcare, la società che si occupa delle attività di assistenza a terra nell’aeroporto di Fiumicino. La società, con 871 dipendenti, è stata dichiarata fallita, e la GH che dovrebbe subentrare nell’attività ha dichiarato di non poter acquisire tutti i lavoratori, per cui saranno assorbiti solamente 522 lavoratori, lasciando a casa oltre quattrocento esuberi.

Il 19 novembre, durante una conferenza stampa di Ignazio Marino con i vertici di Aeroporti di Roma, alcuni lavoratori hanno fatto irruzione nella sala, e dopo i primi istanti caratterizzati da una certa tensione, c’è stato l’impegno del sindaco di incontrare i sindacati entro la fine della settimana. Ieri il sindaco ha ricevuto i sindacati, accompagnati da un centinaio di lavoratori di Groundcare e alcuni colleghi di altre società impegnate nello scalo romano, tra cui un gruppo di ATA, un’altra società di handling, e una delegazione di Alitalia Maintenance Systems, azienda leader nelle revisioni dei motori e delle parti meccaniche aeronautiche, coinvolta nelle vicissitudini di Alitalia.

I sindacati hanno chiesto al sindaco Ignazio Marino di far pressione sulla trattativa governo per congelare la trattativa, al momento attuale la GH ha dato come ultima data ai sindacati il 10 dicembre per accettare o meno il piano proposto. Principalmente è stato chiesto alle istituzioni di fare in modo che vengano rispettate le clausole sociali, per le quali i lavoratori impiegati seguono il lavoro, per cui GH dovrebbe riassumere tutti i lavoratori impiegati in precedenze.
Ci conferma Fabio Ceccalupo, dell’UGL: “Dato che AdR fa utili, e che Groundcare è una costola di AdR, perché è nata praticamente da una esternalizzazione di Aeroporti di Roma, abbiamo chiesto al vicesindaco di Fiumicino, che da AdR prende comunque soldi come attività sul territorio, di chiedere alla società di prendersi le proprie responsabilità, visto che questi lavoratori erano 'figliocci' suoi”.

Gli abbiamo chiesto anche informazioni sulle altre società dell’aeroporto che rischiano di fare la fine di Groundcare. Ci risponde: “Al tavolo noi di UGL abbiamo aperto una finestra su tutto l’indotto, dove ci sono situazioni come quella di ATA, che è una società più piccola che fa sempre attività di handling, che è a rischio chiusura e ha già chiesto gli ammortizzatori sociali. Ciò che oggi al tavolo è stato detto, e che già era stato detto al Ministero delle Infrastrutture, è che c’è stata una concorrenza selvaggia. A Roma ci sono sette società di handling (con la chiusura di Groundcare ne restano sei), mentre all’aeroporto di Francoforte ce ne sono solo due. Questo ha determinato una frammentazione dell’offerta e una concorrenza tutta al massimo ribasso, perché in Italia non c’è mai stata una regolamentazione seria”.

Per quanto riguarda invece Alitalia Maintenance Systems, ci fa sapere: “Abbiamo ribadito che è una realtà importante che non possiamo fare sparire. Abbiamo fatto presente il problema di AMS, e abbiamo avuto l’appoggio in questo da parte del deputato Marco Miccoli, che ha posto l’attenzione non solo sul problema Groundcare, ma su tutto l’indotto del sedime aeroportuale. In ogni caso oggi una delegazione di lavoratori AMS erano presenti qui per dimostrare la nostra vicinanza ai colleghi di Groundcare, convinti che certe rivendicazioni debbano essere portate avanti congiuntamente da tutte le realtà che operano nell’indotto”.

Parlando con alcuni dei manifestanti, ci confidano come per loro è quasi inspiegabile come mai si sia giunti a tale situazione. Groundcare è la società di handling più organizzata dell’aeroporto, i lavoratori hanno una professionalità che non si discute, e se le commesse si sono ridotte è solo colpa degli appalti dati a massimo ribasso. Qualcuno si lamenta anche del fatto che Aeroporti di Roma ha esternalizzato alcune attività a ex carabinieri in pensione.


Il sindaco Marino alla fine dell’incontro ha scritto una lettera al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per coinvolgerli nella soluzione della vicenda che rischia di lasciare a casa centinaia di persone solo perché schiacciate da un giogo rappresentato dagli interessi delle società che si avvicendano nella gestione di attività che non sono certo un lavoro che scarseggia.