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Latina

FONDI E TERRACINA, PRESIDIO OSPEDALIERO A RISCHIO CHIUSURA

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Tempo di lettura 4 minuti Fabrizio Santori annuncia un'interrogazione urgente: "Da cinque anni senza Direttore, pochi medici laureati, turni massacranti"

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Redazione

Fondi e Terrcina (LT) – “Il Presidio Ospedaliero Centro di Terracina e Fondi rischia di chiudere alla luce delle presunte intenzioni di questa Amministrazione Regionale di smembrare il Presidio Ospedaliero Centro. Il Presidio Ospedaliero Centro serve però un bacino di oltre 100.000 persone d’inverno e tre volte tanto in estate, è al centro di quattro vie di comunicazione ad alto rischio per gli incidenti stradali, svolgendo una funzione importante anche rispetto ai Comuni limitrofi, dai territori della costa – San Felice Circeo, Sabaudia, Sperlonga – fino all'entroterra collinare, da Roccagorga a Itri. Il Presidio Centro è utile ed è un’eccellenza, ma a quanto pare alla Regione interessa poco”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio e componente della commissione Salute, annunciando la presentazione di un’interrogazione urgente in merito alla situazione del Presidio Ospedaliero Centro, costituito dall’Ospedale Alfredo Fiorini di Terracina e dall’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. “Risulta infatti un atto aziendale dell’Asl pontina, presentato alla Regione Lazio, che prevede lo spacchettamento del P.O. Centro e il successivo accorpamento dell’Ospedale di Terracina all’Istituto Chirurgico Ortopedico Traumatologico di Latina e dell’Ospedale di Fondi all’Ospedale Dono Svizzero di Formia, di fatto sancendo la chiusura dei battenti del Presidio Centro”, prosegue Santori.

Nell’interrogazione Santori inoltre sottolinea che “il Presidio Centro verte in una gravissima situazione con continui disagi che devono sostenere i pazienti e il personale ospedaliero. Nonostante la carenza di personale medico laureato e le gravi difficoltà del personale tecnico ridotto ai minimi termini è stato inspiegabilmente accelerato il processo d’avviamento dell’orario continuativo h24 7gg su 7 del laboratorio di analisi dell’Ospedale di Terracina”. Ma non solo, “il personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico (TSLB) riferisce con nota ufficiale trasmessa al Direttore Sanitario del P.O. Centro, al Direttore Dip.to Area Servizi P.O. Centro e al Dirigente ff. UOC Patologia Clinica, che nel laboratorio dell’Ospedale di Terracina non è presente sufficiente personale medico laureato, causando disagi e disservizi sia sull’utenza interna che esterna; che un ingente numero di utenti dell’Ospedale di Terracina è costretto a file interminabili ed estenuanti al fine di ottenere un controllo medico; che presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Fondi i turni del personale medico laureato vengono prolungati fino a 24 ore, al punto di toccare il massimo di un medico che, nel Ferragosto del 2011, rimase in servizio per ben 36 ore”. Affermando inoltre che “nel P.O. Centro sono presenti solo 2 dirigenti idonei ai turni notturni, i quali devono garantire una reperibilità di 18 ore e che il P.O. Centro è sprovvisto da ben 5 anni di un direttore. Il numero dei medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Terracina si è ridotto da 14 a 9, in quello di Fondi da 6 a 3”, conclude Santori.
Roma, 4 Ottobre 2013

DI SEGUITO TESTO INTERROGAZIONE

Al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio
On. Daniele Leodori


Interrogazione urgente a risposta scritta

Oggetto: Situazione Presidio Ospedaliero Centro e Laboratorio Analisi Ospedale Terracina.

Il sottoscritto Consigliere Regionale: Fabrizio Santori
Premesso che
nella provincia di Latina sono articolati tre Presidi Ospedalieri (P.O.): il Presidio Nord di Latina, Ospedale S. Maria Goretti, il Presidio Centro, costituito dall’Ospedale Alfredo Fiorini di Terracina e dall’Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, e il Presidio Sud, Ospedale di Formia;
l’atto aziendale dell’Asl pontina presentato alla Regione Lazio prevede lo spacchettamento del P.O. Centro e il successivo accorpamento dell’Ospedale di Terracina all’Istituto Chirurgico Ortopedico Traumatologico di Latina e dell’Ospedale di Fondi all’Ospedale Dono Svizzero di Formia;
il Decreto del Presidente della Repubblica n° 312 del 01/Febbraio/2001 dispone in modo inequivocabile, che tutte le prestazioni diagnostiche di laboratorio a qualunque ora del giorno eseguite, devono sempre essere convalidate dal personale medico laureato, considerando illegittima ogni altra pratica;
Considerato che
il Presidio Ospedaliero Centro serve un bacino di oltre 100.000 persone d’inverno e tre volte tanto in estate, è al centro di quatto vie di comunicazione ( 148 Pontina, l’ Appia, la Frosinone Mare e la Flacca) ad alto rischio per gli incidenti stradali, svolgendo una funzione importante anche rispetto ai Comuni limitrofi, dai territori della costa – San Felice Circeo, Sabaudia, Sperlonga – fino all'entroterra collinare, da Roccagorga a Itri;
dal 01/10/2013 i servizi del laboratorio analisi dell’Ospedale di Terracina svolgono orario continuativo h24 7 giorni su 7;
il laboratorio dell’Ospedale di Fondi offre servizio diurno dalle 8.00-14.00 dal Lunedì al Sabato, inviando esami urgenti a Terracina in orario pomeridiano, notturno e festivo;
il personale tecnico sanitario di laboratorio biomedico ( TSLB ) riferisce con nota ufficiale trasmessa al Direttore Sanitario del P.O. Centro, al Direttore Dip.to Area Servizi P.O. Centro e al Dirigente ff. UOC Patologia Clinica, che nel laboratorio dell’Ospedale di Terracina non è presente sufficiente personale medico laureato, causando disagi e disservizi sia sull’utenza interna che esterna;
un ingente numero di utenti dell’Ospedale di Terracina è costretto a file interminabili ed estenuanti al fine di ottenere un controllo medico, tale situazione scaturisce caos e malcontento generale;
presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Fondi i turni del personale medico laureato vengono prolungati fino a 24 ore, al punto di toccare il massimo di un medico che, nel Ferragosto del 2011 rimase in servizio per ben 36 ore;
nel P.O. Centro sono presenti solo 2 dirigenti idonei ai turni notturni, i quali devono garantire una reperibilità di 18 ore;
il P.O. Centro è sprovvisto da ben 5 anni di un direttore;
lavorare per turni superiori a 8h consecutive causa non solo un inevitabile calo della concentrazione, rendendo più alta la probabilità di errore, ma aumenta anche il livello del cortisolo nel sangue, l’ormone dello stress;
il numero dei medici del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Terracina si è ridotto da 14 a 9, in quello di Fondi da 6 a 3, a causa di malattia certificata;
da fonti giornalistiche emerge che la dirigenza Asl solleva qualche dubbio sulle non buone condizioni di salute certificate a carico di qualche medico del Pronto Soccorso di Terracina che, in virtù di questa dichiarata indisposizione rimane assente dal lavoro.
Ritenuto che
la riforma del 2008 della Legge 626 sulla sicurezza nel lavoro prevede l’obbligo per le aziende di valutare lo stress lavorativo.
Interroga il Presidente della Giunta della Regione Lazio al fine di
sapere se questa Amministrazione Regionale è a conoscenza della grave situazione nella quale verte il Presidio Ospedaliero Centro e dei disagi che devono sostenere i pazienti e  il personale ospedaliero;
conoscere se è nelle intenzioni di questa Amministrazione Regionale evitare lo smembramento del Presidio Ospedaliero Centro;
sapere il motivo per il quale è stato accelerato il processo d’avviamento dell’orario continuativo h24 7gg su 7 del laboratorio di analisi dell’Ospedale di Terracina nonostante la carenza di personale medico laureato e le gravi difficoltà del personale tecnico ridotto ai minimi termini;
conoscere se è nelle intenzioni di questa Amministrazione Regionale intervenire in merito alla carenza di personale del P.O. Centro.
                                                                      
                                                                                                  Fabrizio Santori
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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