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Scienza e Tecnologia

For Honor, l'arte del combattimento medievale non è mai stata così divertente

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Tempo di lettura 8 minutiCavalieri, Vichinghi e Samurai si danno battaglia in un mondo dettagliatissimo e super-competitivo

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di Francesco Pellegrino Lise


L’attesa è finita. For Honor, il videogame che celebra l’arte del combattimento medievale sviluppato da Ubisoft per Pc ,Xbox One e PlayStation 4 è finalmente realtà. La nuova e ricchissima Ip ha il pregio di discostarsi dai soliti teatri di guerra che popolano i videogiochi, prevalentemente dominati da paesaggi urbani e scontri con armi da fuoco, ma anche da tutti quei titoli fantasy che fanno di guerrieri, maghi, orchi ed elfi il loro punto di forza. For Honor stupisce già fin dal primo impatto rappresentando un medioevo alternativo, sporco, dilaniato dalla guerra, dove il vero protagonista è lo scontro all’arma bianca e il sangue che scorre nel fango sotto una pioggia battente. Ma come è strutturato questo titolo? For Honor è un software che punta tutto sul comparto multiplayer, ma offre anche una campagna in single player che in sostanza funge da vasto tutorial e prepara alle numerosissime battaglie che si dovranno affrontare online. Ma partiamo dal principio: nel gioco sono presenti tre fazioni: Cavalieri, Samurai e Vichinghi. La prima volta che si gioca verrà chiesto al giocatore a quale fra queste tre si vuole giurare la propria fedeltà. La scelta è molto importante perché, come esamineremo più avanti ogni partita che si giocherà garantirà alcune risorse che serviranno alla fazione scelta per conquistare i territori degli avversari o difendere i propri. Fatto ciò, bisognerà creare il proprio emblema attraverso un semplice editor e affrontare il tutorial di base che insegnerà a chi si trova dinanzi lo schermo le basi del combattimento. Una volta fatto ciò si verrà trasportati nel menù principale che offrirà diverse opzioni fra cui quella di iniziare la campagna o affrontare gli scontri online. Parlando della prima tipologia, giocabile anche in cooperativa con un amico, essa si snoda attraverso tre racconti che porteranno a visitare le terre natie delle fazioni coinvolte nel conflitto, dando modo di conoscere il loro passato e apprendere la reale motivazione che le spingono a combattersi l’un l’altra. Se giocata ad un difficoltà normale, la campagna non impegna molto tempo e porta via circa sei ore. Discorso ben diverso va invece fatto per la modalità realistica, dove per portare a termine la storia sarà richiesto oltre il doppio del tempo, oltre che una buona dose di pazienza. Inoltre, per rendere il tutto ancora più complesso, non ci sono i tanti checkpoint presenti nei livelli più bassi di difficoltà, né è presente un interfaccia grafica per capire come difendersi o attaccare. Insomma, nonostante la campagna non brilli per profondità della trama, essa svolge un ottimo ruolo introduttivo sia sul lato della conoscenza delle fazioni sia dal punto di vista dell’apprendimento delle tecniche di combattimento.

 

 

Parlando della vera anima del gioco, ovvero il comparto multigiocatore, anche qui sono presenti le ormai note tre fazioni. Per ognuna di esse sono disponibili quattro classi: Avanguardia, Pesante, Assassino e Ibrido. L'Avanguardia, costituita da Guardiani, Razziatori e Kensei, è sostanzialmente la classe più semplice da usare. Abbastanza versatile nel combattimento e con una buona capacità di danno, può facilmente spezzare la guardia del nemico scaraventandolo a terra o penetrare la difesa con attacchi non bloccabili. Nella classe Pesante ci sono invece Conquistatori, Condottieri e Shugoki. Classificati con una media difficoltà di utilizzo, possiedono pesanti armature che li rendono più resistenti ai colpi, più lenti e con un'ottima capacità di blocco e di contrattacco. Pacificatori, Berserker e Orochi appartengono alla categoria Assassino: rapidissimi nei movimenti ma difficili da padroneggiare, sono letali nel combattimento ravvicinato ma indossano armature leggere, mentre la portata ridotta li rende facili prede degli avversari. Infine c’è la classe Ibrido, che compre Giustizieri, Valchirie e Nobushi. Anche per loro la difficoltà di utilizzo è abbastanza elevata, però rispetto agli Assassini hanno il vantaggio di una portata maggiore di attacco, e armature più resistenti capaci di sopportare qualche colpo in più. Nonostante le classi siano suddivise in quattro categorie, ogni eroe ha uno stile personalizzato di combattimento con movimenti, prese e capacità di contrattacco differenti. Ad esempio, per quanto riguarda le Avanguardie, i Guardiani hanno un attacco diretto e possono interrompere le azioni avversarie ma non bloccarle temporaneamente come invece fanno i Razziatori, mentre tutti gli attacchi pesanti dei Kensei sono sostanzialmente inarrestabili, il che li rende davvero pericolosi. Grazie a queste differenze tra le classi delle varie fazioni e ai diversi stili di combattimento, in pratica si hanno dodici classi diverse con cui scendere sul campo di battaglia.

 

 

Ed è proprio nel sistema di combattimento che For Honor esprime il suo potenziale offrendo un sistema di gioco semplice da usare, ma nello stesso tempo complesso da padroneggiare. Una volta scesi in battaglia, è possibile sferrare fendenti dai lati e dall'alto, prestando sempre attenzione ai movimenti dell'avversario intento a parare il colpo in arrivo. Spostando l’arma nella stessa direzione dell'attacco, attraverso lo stick analogico destro, è difatti possibile bloccare un colpo oppure effettuare un contrattacco, interrompendo l'azione avversaria. Parare però non è sempre la soluzione migliore: il nemico può infatti usare uno spezza-guardia o una presa per spingere il nostro alter ego virtuale e fargli perdere l'equilibrio, lasciandolo temporaneamente indifeo. Perciò è bene imparare anche a schivare e, al momento giusto, contrattaccare senza pietà. Negli sontri 4vs4, ad aiutare il giocatore negli scontri, ci sonoun buon numero di abilità attive e passive, che si sbloccano con l'avanzamento del livello del personaggio e grazie alle quali si potrà talvolta cambiare le sorti dello scontro. Inoltre, una speciale modalità, chiamata Vendetta, garantirà resistenza infinita e l'immunità temporanea ai danni quando si è attaccati da più nemici. Essa si attiverà anche una volta incassato, parato o schivato un buon numero di colpi, riempendo una barra posta in basso a sinistra dello schermo. Un'altra cosa che rende l’esperienza di gioco ancora più complessa sono i pericoli dell’area di gioco. È difatti possibile sfruttare alcuni fattori ambientali come i geyser o le pozze di lava per ferire i nemici. È inoltre molto facile sbilanciare un nemico e gettarlo da un ponte o infilzarlo sugli spuntoni che fuoriescono dalle pareti per rovesciare totalmente il risultato di un duello. Perciò non solo è bene prestare attenzione a dove si mettono i piedi, ma conoscere le mappe per sfruttarle a proprio vantaggio.

 

 

For Honor però non si limita esclusivamente a semplici scaramucce tra combattenti. Con la Guerra delle Fazioni, ad ogni fine scontro, si accumulano punti per la “squadra” scelta all'inizio del gioco che andranno distribuiti per difendere o conquistare un territorio al fronte. Ogni Guerra di Fazioni dura una stagione, suddivisa in 5 round. La fazione che si aggiudicherà più territori avrà diritto a premi unici e a modifiche permanenti agli scenari di gioco per le stagioni future. La Guerra di Fazioni include tutte le modalità multigiocatore (anche quelle contro i bot), quindi l’importante non è contro chi si vuole combattere, ma combattere. Ultima ma non per questo meno importante parentesi sulla Guerra di Fazioni è che la distribuzione delle risorse post battaglia condivise sulla mappa dei territori è cross-platform, il che vuol dire che tutti i giocatori appartenenti alla fazione dei Cavalieri, ad esempio, condivideranno le proprie risorse di guerra con chiunque appartenga alla fazione, siano essi su Xbox, su PC o su PlayStation. Ciò non significa però che l'intero gioco sia cross-platform. Nelle partite multigiocatore infatti ci si scontrerà solo con giocatori della stessa piattaforma. Ultimo ma non per questo meno importante aspetto da evidenziare è che la scelta di una determinata fazione non vincola l’uso esclusivo dei personaggi appartenenti ad essa. Quindi ad esempio, se si è scelto di appoggiare la causa dei Samurai, durante gli scontri si potranno usare lo stesso anche le classi vichinghe o dei cavalieri. Per quanto riguarda le tipologie di scontro in multiplayer, sarà possibile giocare a Dominio, Eliminazione, Schermaglia, Duello e Mischia. In Dominio bisogna lottare per conquistare e mantenere il possesso di tre aree presenti sul campo di battaglia e accumulare un totale di 1000 punti così da mandare in rotta la squadra avversaria e precluderle la possibilità di tornare a lottare. In Schermaglia invece è necessario sconfiggere più nemici possibile per accumulare punti e mandare in rotta gli avversari mentre in Eliminazione è sufficiente eliminare gli eroi avversari per vincere lo scontro al meglio di 5 round. Se invece si preferisce di più la tecnica al semplice massacro, Duello (1vs1) e Mischia (2vs2) sono la scelta migliore: in entrambe bisognerà aggiudicarsi un totale di tre round su un massimo di cinque per portare a casa la vittoria, l'unica differenza è il numero di giocatori coinvolti. Naturalmente ognuna delle modalità elencate garantisce al termine dello scontro un buon numero di punti esperienza e di pezzi d'Acciaio, la valuta del gioco necessaria per sbloccare elementi estetici, potenziamenti e abilità dei guerrieri. Se si è particolarmente fortunati, a fine scontro si possono vinceremo anche parti di equipaggiamento per potenziare e personalizzare gli eroi. Per rendere il tutto ancora più longevo, Ubisoft ha inserito anche alcuni ordini, giornalieri e non che richiedono il completamento di alcuni compiti. Essi garantiscono un numero elevato di punti esperienza e acciaio. Ogni personaggio una volta raggiunto il livello 20 guadagnerà un grado notorietà. Il livello massimo di notorietà per ogni guerriero è il 30, quindi per raggiungere tale traguardo con un singolo eroe bisognerà giocare davvero moltissimo, il tutto a favore di un’ottima longevità. Aumentare di notorietà inoltre permetterà di sbloccare pezzi per armatura e armi sempre più potenti ed esteticamente migliori. Sempre restando in tema giocabilità, va detto che i bot godono di un sistema d’intelligenza artificiale buono, suddivisi in livelli di difficoltà, questi personaggi interpretati dal computer si comportano proprio come se fossero dei giocatori virtuali, quindi anche nel caso si scelga di combattere senza effettuare un matchmaking, l’esperienza di gioco è sempre di buon livello.

 

 

Dal punto di vista estetico For Honor è una vera gioia per gli occhi: su Pc è splendido e su console è altrettanto incredibile. La struttura poligonale dei singoli personaggi è davvero valida; i dettagli e le texture sono molto ben definiti e questo dona stile e carisma ai personaggi. Da vedere, infatti, le differenti tipologie di condottieri sono davvero incredibili e con uno stile davvero d’impatto. Stesso discorso vale per gli ambienti: molto dettagliati e particolareggiati in base al luogo di provenienza delle fazioni. Ottima anche la possibilità di giocare a uno stesso stage ma con condizioni climatiche differenti. Foreste rigogliose, picchi innevati, pagode circondate da ciliegi in fiore, imponenti templi e castelli tartassati dal fuoco continuo delle catapulte sono una vera gioia per gli occhi. Peccato per le truppe che compongono i tre eserciti che sono in sostanza una serie di cloni che avanzano in gruppo e non hanno quasi niente di differente l’uno dall’altro. Dal punto di vista dell’audio, scendere sul campo di battaglia è davvero emozionante grazie a un doppiaggio in italiano di buon livello, ad effetti sonori sopraffini e a musiche che esaltano il giocatore. Fin qui tutto bene, ma purtroppo For Honor è afflitto da un grosso problema. Problema che va a minare proprio la componente multi giocatore e che rende spesso impossibile giocare online attraverso il matchmaking. Il sistema dei server adottato da Ubisioft infatti spesso e volentieri rende le partite in giocabili. Durante la nostra prova, molte volte, ci è capitato di cadere a metà o a fine partita e non eravamo i soli. Spesso durante i match capita di vedere un via vai continuo di gente con conseguente rallentamento o blocco dell’immagine. Fortunatamente si possono affrontare scontri con i bot senza il matchmaking, ma, nonostante l’ottima Ia dei personaggi controllati dal computer, non è la stessa cosa. Inoltre giocare una partita con i bot vuol dire ricevere meno acciaio e meno esperienza. Speriamo che questi problemi siano risolti in breve tempo perché lanciare un ottimo prodotto che punta tutto sul comparto online, ma avere grossi problemi ai server che si riflettono sulla stabilità del gioco è davvero controproducente e rischia di uccidere un brand dal potenziale altissimo. Tirando le somme, ed escludendo i problemi per il comparto online, For Honor è un ottimo titolo, in grado di risvegliare quella voglia di competizione sana che molto spesso manca nei videogames. Ambientazioni epiche e doppiaggio ben fatto fanno del prodotto di Ubisoft un piccolo grande capolavoro. Nella speranza che in tempi ristrettissimi la casa francese riesca a risolvere i problemi legati all’online, il nostro consiglio è sicuramente quello di giocarlo per provare finalmente qualcosa di nuovo ma soprattutto qualcosa di veramente bello.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Sonoro: 9
Gameplay: 9 (senza problemi di server), 4 (con i problemi di server)
Longevità: 9

VOTO FINALE: 9 (senza problemi di server), 7 (con problemi di server) 

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