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Latina

FORMIA: SANITA' AI MINIMI STORICI. SERVONO NUOVE STRUTTURE

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Tempo di lettura 2 minuti Bartolomeo: "Regione e Asl devono darci delle risposte. La conferenza dei sindaci non è stata mai riunita. Questo la dice lunga sul peso che è stato dato ai territori".

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Redazione

Formia (LT) – Sanità, un ordine del giorno per impegnare la Regione. Bartolomeo: “Vogliamo risposte concrete”
Un ordine del giorno che impegni la Regione a prendere una posizione chiara: si faccia il nuovo policlinico del Golfo o si ristrutturi il Dono Svizzero, potenziandolo con l’acquisizione dell’ex pastificio Paone.

Non saranno ammessi ulteriori “faremo”, perché di mezzo c’è la salute dei cittadini e la qualità di un’offerta sanitaria ridotta ai minimi storici dai tagli degli ultimi anni. Nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale il Sindaco e la maggioranza lo hanno detto a chiare lettere: l’opzione pastificio non esclude la realizzazione del Policlinico. Ma, ammesso che i soldi ci siano (e, allo stato, probabilmente non ci sono), il nuovo ospedale non vedrebbe la luce prima di quindici-vent’anni. E nel frattempo, “Formia non può morire”. Se ne discuterà nel corso dei prossimi giorni in commissione Sanità. Lì nascerà l’ordine del giorno che sarà poi riportato in Consiglio per l’approvazione definitiva. “Sono stato io a buttare il sasso nello stagno – ha dichiarato il Sindaco Sandro Bartolomeo nel corso del suo intervento -. Credo non si possa più attendere che qualcuno da Roma ci dica cosa fare. Siamo troppo piccoli rispetto alla realtà degli ospedali romani. Se pensiamo che Regione e Asl vengano a risolverci il problema, aspetteremo questa consiliatura e le prossime senza che niente sia mutato. Regione e Asl devono darci delle risposte. La conferenza dei sindaci non è stata mai riunita. Questo la dice lunga sul peso che è stato dato ai territori.

La vicenda del pastificio Paone è entrata nella discussione quando la proprietà mi ha segnalato l’impossibilità di andare avanti coi suoi progetti di riconversione (centro commerciale e uffici). Sappiamo tutti come sono andate le vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’immobile. Nel momento in cui la prospettiva si è aperta, era mio dovere informare il Consiglio e i cittadini nel modo più trasparente possibile. La proposta di potenziare il Dono Svizzero con l’acquisizione dell’ex pastificio è nata quindi da un’occasione che oggi possiamo decidere di cogliere oppure no. Se Zingaretti vuole costruire il policlinico, bene, anzi benissimo. Ma ci dica tempi e modi. Il bilancio della Regione nel frattempo è stato approvato e non c’è alcuna posta per la copertura finanziaria dell’opera. Il pastificio è un’occasione: vogliamo aspettare che il locale finisca in vendita per poi trovarci l’ennesimo centro commerciale?”.
 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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