FORTUNA LOFFREDO: TESTE IN AULA DICHIARA " È STATO TITÒ A UCCIDERE FORTUNA"

di Angelo Barraco
 
Napoli – Il Tribunale di Napoli Nord è stato oggi, 9 giugno 2016, luogo in cui si è svolto l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della piccola Fortuna Loffredo, morta a 6 anni in circostanze misteriose a Caivano il 24 giugno del 2014. E’ stata ascoltata una teste di 13 anni e ha dichiarato che “É stato Titò a uccidere Fortuna”, ovvero Raimondo Caputo, indagato per l’omicidio della piccola. L’uomo ha risposto a queste accuse, poiché era presente, accusando a sua volta la compagna e la prima figlia di essa come autrici del delitto “Non è vero niente, non sono stato io a uccidere Fortuna, ma sono state la mia compagna e la figlia”. L’avvocato del 44enne ha dichiarato invece “Ci sono troppi aspetti ancora da chiarire su questa vicenda . Ho forti dubbi sulla credibilità delle ragazzine. Sono usciti anche altri nomi su cui bisognera' necessariamente approfondire”.
 
Ultimi elementi del caso. Alla luce dei nuovi elementi emersi a seguito dell’incidente probatorio nel quale è stata ascoltata un’amica della piccola Fortuna Loffredo, il legale del padre e dei nonni della piccola Fortuna ha annunciato che chiederanno la riesumazione del corpo della piccola, un passo che sicuramente servirà per chiarire i misteri del Parco Verde. Una delle bambine ascoltate dalla psicologa ha ripercorso gli ultimi momenti di Fortuna e ha raccontato di averla vista stordita, successivamente la piccola sarebbe salita sul terrazzo con Raimondo Caputo, adesso in carcere con l’accusa di aver violentato le tre figlie della compagna e di aver ucciso la piccola di 6 anni. L’Avvocato Pisani ha detto a Ilfattoquotidiano “Vogliamo fare luce su questo aspetto e per questo riteniamo opportuno che venga eseguito un nuovo esame tossicologico per capire se sia stato usato un narcotico per stordire la bambina” e ha aggiunto che “cerchiamo tracce di Dna sotto le unghie della bambina che, secondo il racconto dell’amica, avrebbe combattuto fino all’ultimo ribellandosi all’ennesima violenza sessuale”. Sul corpo potrebbero esserci anche tracce di liquido seminale, inoltre “Bisogna verificare, poi, quale sia stato l’impatto della caduta dall’ottavo piano sulle ossa, poiché molto possono rivelare questo tipo di analisi sul modo in cui la bambina è precipitata”. In merito al rinvenimento del liquido seminale e/o di tracce riconducibili all’uomo sul corpo della piccola Fortuna sono emersi dei dettagli importanti su alcune intercettazioni tra Caputo mentre parla con la compagna e la sorella e Filomena Fabozzi. Proprio quest’ultima dice “Titò, non si scherza…se questa non le ha da nessuna parte (le impronte), se non è uscita fuori la porta…non è entrata…è stata qua dentro” e lui risponde “Vuoi vedere che là sopra ….il sudore mio….il sudore mio” e lui “La creatura aveva la saliva addosso”. 
 
Nel mirino delle accuse è finito il 43enne Raimondo Caputo, ma l’occhio investigavo si sta allargando sul Palazzo che si affaccia al Parco Verde. Gli inquirenti vogliono chiarire la misteriosa morte del piccolo Antonio Giglio, di 4 anni, deceduto il 27 aprile del 2013 nelle stesse modalità di Fortuna e nello stesso luogo. Il legale della famiglia di Fortuna ha riferito “Arrestare tutti' i responsabili. Siamo solo alla prima pagina di un libro di orrore, violenza, degrado e criminalità”. Il legale inoltre non crede che la responsabilità per la morte di Fortuna sia da attribuire ad una sola persona. Nel registro della Procura sono stati iscritti due inquilini del “Palazzo degli orrori” con l’accusa di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento, costoro hanno depistato le indagini sulla morte della piccola Fortuna sin dal primo momento. Perché? Gli elementi di cui dispongono gli inquirenti riguardano la presenza di più pedofili nello stabile. Le vicende di abusi sessuali all’interno dello stabile sono diverse, una di esse vede coinvolto Salvatore Mucci, colui che per primo prestò soccorso alla piccola Fortuna e la mise in auto per accompagnarla in ospedale. L’uomo fu arrestato nel 2014 per aver abusato sessualmente della figlia di 12 anni, successivamente fu arrestata la compagna per il medesimo reato. Ma non è tutto, la compagna di Caputo da mesi si trova agli arresti domiciliari per concorso in abusi sessuali ai danni di una delle figlie poiché avrebbe assistito alle violenze ma non avrebbe sporto denuncia. Gli inquirenti stanno anche identificando chi ha lanciato la molotov alla finestra di Caputo. L’uomo ha subito un agguato in carcere, è stato colpito da un pugno al volto dai compagni di cella. Si trovava nella sezione del carcere di Poggioreale dove vi sono detenuti condannati per reati sessuali, dopo l’aggressione è stato trasferito in isolamento. Matteo Salvini ha commentato così l’aggressione in carcere “E' stato quasi linciato in carcere il presunto assassino di Fortuna Loffredo? Se dicessi che mi dispiace, direi una cosa falsa. Non mi dispiace per nulla, anche se non deve essere lasciata alla legge del carcere la soluzione. La Lega da ormai almeno tre legislature propone la castrazione chimica per pedofili e stupratori. Chi mette le mani addosso a un bambino e a una donna deve essere farmacologicamente, quindi senza la scure ma con le pillole, messo in condizione di non rifarlo più per tutta la vita”.