Tempo di lettura2minuti Lo Chef, nato a Frascati, sarà premiato da Luca Maroni nell’ambito della serata di Gala de “I Migliori Vini Italiani – Lazio”, prevista per il 13 novembre nelle sale delle Mura del Valadier
Frascati (RM) – Un grande chef frascatano per un grande evento di Frascati. Fabio Campoli, famoso cuoco autore di una cucina “semplicemente differente” – come lui stesso ama definirla -, torna nella sua cittadina natale per essere uno dei protagonisti della nuova edizione de I Migliori Vini Italiani – Il Lazio, manifestazione ideata e condotta da Luca Maroni, che si terrà nelle giornate del 13, 14 e 15 novembre 2015 nella splendida location delle Mura del Valadier e che metterà in risalto le eccellenze della regione. Fabio Campoli ama descriversi come un cuoco, la cui curiosità e voglia di conoscenza inducono al piacere dello studio continuo.
«Sono contento che un bravissimo Chef come Fabio Campoli, un’eccellenza del nostro territorio, che nei piatti che prepara e studia con tanto amore porta anche i colori e i sapori della sua città natale, sia tra i protagonisti di questa nuova edizione – dichiara il Consigliere delegato all’Agricoltura Claudio Cerroni -. Come Amministrazione siamo conviti che il Frascati DOC sia un’altra grande eccellenza e possa benissimo accompagnare piatti e creazioni da alta cuisine. Per questo abbiamo chiesto a Fabio Campoli di commentare le virtù e i pregi del Frascati DOC e di capire con quali abbinamenti possa offrire il meglio di sé».
Cosa ne pensi del vino del nostro territorio?
Che quando è fatto bene fa sempre la sua bella figura in qualunque panorama e contesto. Il nostro vino è caratterizzante, è riconoscibile ed a modo suo è unico. Ogni volta che attraverso il nostro territorio lo osservo e penso alla mia infanzia, e trovo che il legame con il vino è un tutt’uno. Per me il “Frascati” non è soltanto un sapore, ma è anche un colore, una storia, un legame con le persone e le tradizioni. Quindi sono un suo tifoso da sempre e spero!!!! Ogni qual volta si fa bene esulto, perché c’è l’orgoglio di essere nato e cresciuto in un territorio così pregiato.
Con quali portate lo vedresti abbinato bene?
Come dire!! è nato prima l’uovo o la gallina? Perché il Frascati si coniuga in un matrimonio quasi perfetto con le specialità locali, porchetta, pizza, salumi, olive e vegetali conservati, pane casareccio, paste ricche: Gricia, Amatriciana, Carbonara; nei secondi a base di pollo, coniglio, maiale e tante altre carni sembra quasi che siano nati uno per l’altro. Di sicuro il Frascati Docg trova spazio nelle grandi cucine nazionali ed internazionali, perché come detto ha un suo carattere unico, che si lega a grandi ricette gourmet. Anzi aggiungo che non si presta ad essere soltanto abbinato a grandi ricette, ma può essere un ingrediente stesso delle ricette. Infatti, non si deve pensare al vino in cucina come “il vino da cucina”, perché non ci sono vini di serie B per la cucina, il vino è un ingrediente e più è pregiato più ne acquista la composizione del piatto.
Lo potremmo utilizzare a tutto pasto, considerato che abbiamo anche da poco introdotto il Cannellino Docg?
Si perché no! quando si parla di Cannellino Docg escono altri sapori e profumi, con sfumature diverse che entrano in matrimoni gastronomici di fine pasto e non solo.
In manette anche due giovani sorpresi a derubare una mamma distratta mentre accudiva il suo bambino
ROMA – Nell’ambito dei servizi mirati alla prevenzione e al contrasto dei furti nei luoghi di maggiore interesse e affluenza del centro storico, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, nel corso del fine settimana, hanno arrestato 19 persone gravemente indiziate del reato di furto.
Nel particolare, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno bloccato due 22enni romeni, senza fissa dimora, che, in piazza dell’Esquilino, approfittando della distrazione di una mamma che stava accudendo il suo bambino, le hanno sfilato la borsa lasciata appesa alle maniglie del passeggino. I due sono stati arrestati e la refurtiva recuperata.
I Carabinieri hanno poi arrestato 8 cittadini stranieri – tre di etnia rom e due sudamericani – sorpresi a derubare i passeggeri a bordo della metropolitana linea “A”, in particolare tra le fermate “Barberini” e “Colosseo”, e altri 4 – un cittadino italiano e tre sudamericani – sorpresi a derubare turisti intenti a cenare ai tavoli esterni dei locali del centro storico, sfilando portafogli e telefoni cellulari da borse e zaini appoggiati sulle sedie.
Infine, altre 5 persone, tutte senza fissa dimora e con precedenti, sono state arrestate dai Carabinieri del Nucleo Scalo Termini dopo essere stati sorpresi a rubare all’interno dei negozi della Galleria Forum Termini.
Le vittime dei furti hanno tutte presentato regolare denuncia e nel corso delle udienze tenutesi presso le aule di piazzale Clodio, gli arresti sono stati convalidati.
Il Comune ha deciso di cambiare la toponomastica per ben sei vie cittadine e contrastare così la forte disparità di genere
Ci sono storie di donne che hanno contribuito a rendere ricca di valori la società. Vanno ricordate e il fatto che esistano amministrazioni talmente sensibili da intraprendere un percorso virtuoso in questa direzione è qualcosa che dona speranza e desiderio di coltivare ancora quei valori che un tempo erano molto floridi. Ci sono sei strade dedicate alle donne che si sommano alle altre quattro già esistenti . È nel piccolo borgo di Colonna ai Castelli Romani che il Comune ha deciso di cambiare la toponomastica per ben sei vie cittadine e contrastare così la forte disparità di genere che, censimento alla mano, esiste nelle titolazioni.
Da oggi nella cittadina che conta poco più di 4 mila abitanti, troveremo via Rosalia Marazzano, la storica levatrice di Colonna e poi via Rita Atria, la collaboratrice di giustizia che si uccise pochi giorni dopo la strage di via D’Amelio e via Eunice Kennedy, figlia della famiglia stanutitense Kennedy impegnata nel sociale e nella disabilità e fondatrice di Special Olympics.
Oltre a queste tre grandi donne le cui storie sono ricche di valori, ci sono tre strade che omaggiano tutte le lavoratrici della terra di Colonna, terra ricca di vigneti e di uliveti: via delle Sermentatrici, via delle Scacchiatrici e via delle Legatrici: «Ci alzavamo alle quattro e andavamo nei campi – ha raccontato una donna di 96 anni –oggi i ragazzi che fanno i vandali dovrebbero andarea lavorare in campagna per capire bene il valore della vita».
Sabato alla presentazione di queste sei nuove strade c’è stata una grande partecipazione da parte della comunità colonnese, donne e uomini del territorio che hanno apprezzato: «Ci siamo mossi – ha detto il sindaco Fausto Giuliani – ancor prima che l’Anci esortasse in maniera virtuosa i Comuni a dedicare tre aree a tre donne, una di rilevanza locale, una nazionale e una straniera. Noi questo percorso lo abbiamo già intrapreso diverso tempo fa, oggi abbiamo cambiato la toponomastica di sei strade e possiamo raccontare le storie delle donne che abbiamo scelto».
E l’assessora alla Scuola e Pari Opportunità Valeria De Filippis insieme all’assessora alla Cultura Serena Quaglia hanno aggiunto: «Il nostro percorso teso a colmare il divario di genere – dice – non si esaurisce con questa iniziativa perché intraprenderemo prossimamente un progetto con le scuole per titolare alcune classi alle donne costituenti».
Chi era Rosalia Marazzano? La levatrice del paese che tra il 1950 e il 1975 fece nascere a Colonna 625 bambini e bambine. Oggi la strada a lei intitolata si trova in pieno centro storico, sotto palazzo Colonna e ha sostituito una parte di via Della Madonnella che continua ad esistere. Una donna, tra le prime negli anni ’60 a prendere la patente, costantemente aggiornata e soprattutto empatica con le famiglie e con le donne che ha aiutato a partorire: «dare il nome di una strada alla levatrice del paese – ha detto l’insegnante Rossana Laterza dell’associazione Toponomastica Femminile – significa contribuire a dare una identità a questo luogo. La media di strade intitolate a donne va dal 3 al 5 per cento e sono in prevalenza sante, mentre quelle dedicate agli uomini sono circa il 40 per cento. C’è ancora molta strada da fare».
E poi l’assessora alla Cultura serena Quaglia ha fatto un passaggio su via Via Rita Atria, che si trova nella parte superiore di Colle Sant’Andrea: «È stata una testimone di giustizia – ha detto – che ha 17 anni si è tolta la vitauna settimana dopo che venne ucciso il magistrato Borsellino. Era una donna che ha deciso di mettersi contro la mafia e di credere nella giustizia».
Via Eunice Kennedy prende una parte di via Colle Sant’Andrea di Sopra e un pezzo di via dei Mattei: «Una donna che ha fatto la differenza per le persone con disabilità intellettive – hanno detto l’insegnante Gabriella Giuliani e la responsabile di Special Olympics Silvia Merni – ha coltivato una cultura del rispetto e inclusione che passa anche per una pratica sportiva condivisa».
Il 2 aprile ore 17 al Teatro Caesar andrà in scena lo spettacolo di Gianni Quinto con Gegia, Manuela Villa, Valentina Olla, Sabrina Pellegrino, Giulia Perini, Elisabetta Mandalari, Eugenia Bardanzellu. Co-prodotto dall’Ass. Gold e UAO Spettacoli con il contributo del Nuovo IMAIE, l’adattamento e la regia dello spettacolo è di Siddhartha Prestinari
“Bastarde senza gloria” è un testo contemporaneo che affronta tematiche sociali e vede, ancora una volta, delle donne sul ring della vita, combattere per difendere i propri diritti, in un braccio di ferro con i propri dirigenti d’azienda. A causa di insindacabili tagli al personale infatti, viene richiesto loro di nominare una collega da fare fuori. Questo spettacolo, che ha matrici drammatiche, è una commedia che vede l’eterno colpo di fioretto tra dramma e comicità, in un mix agrodolce in cui ridere è l’unica possibilità per sopravvivere. E’ una lente d’ingrandimento sulla paura che, anarchica, compie scelte inaspettate e tira fuori il nero seppia dell’anima: io contro te. La donna in fabbrica: madre, moglie, amante, lesbica o straniera, non smette di essere donna con tutta la sua complessità e fragilità ma indossando sempre la sua fiera ironia. Si scaglia come un felino, ride di sé stessa, ferisce per sbaglio, uccide se necessario ma rinasce come una fenice, anche a costo di perdere.
NOTE DI REGIA
Una nuova sfida. Un racconto tragicomico ricco di battute al vetriolo, in cui ridere e sbeffeggiare i piccoli, grandi drammi che la vita preserva. Sette donne da raccontare nelle loro fragilità e imperfezioni, nei loro cliché e desideri irrealizzabili. Una pausa caffè si trasforma in uno stillicidio di accuse, giudizi, condanne, in una lotta alla sopravvivenza in cui tutto è lecito.