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Roma

FRASCATI, IL RINOMATO VINO DOC SOTTO LENTE: MISURATA PER LA PRIMA VOLTA L'IMPRONTA DI CARBONIO

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Tempo di lettura 2 minuti Frascati Doc misurato grazie al progetto “San Marco Carbon Footprint”

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Redazione

Frascati (RM) – Le Cantine San Marco sono la prima azienda agricola in assoluto del Lazio e tra le prime e pochissime in Italia ad aver misurato l’Impronta di Carbonio (Carbon Footprint), ossia la quantità di emissioni di co2 immesse nell’atmosfera durante il ciclo di preparazione di una bottiglia di Frascati doc da 0,75. Questo è stato possibile grazie al Progetto “San Marco Carbon Footprint”, co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e realizzato in collaborazione con i tecnici della Task force del Ministero e con il supporto di un team di consulenti guidati dal dott. Mazzarelli della società APRIambiente s.r.l. L’impronta di carbonio misura la quantità di CO2-e (la CO2 equivalente) emessa per ciascuna unità funzionale, vale a dire per singola bottiglia di vino da 0,75 litri, prodotta dalle Cantine San Marco. Complessivamente una bottiglia di vino bianco Frascati Doc delle Cantine San Marco rilascia nell’atmosfera 1,220 kg di CO2-e. Questo dato riguarda l’anno 2011 ed è stato verificato da IMQ, importante ente di certificatore a livello internazionale. 

«Il progetto San Marco Carbon Footprint, che abbiamo portato avanti insieme ai tecnici del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che ha finanziato in parte e che ringrazio, ci pone all’avanguardia tra le aziende agricole italiane e ci avvicina ai principali standard mondiali – dichiara Danilo Notarnicola, Amministratore delegato di Cantine San Marco -. Come azienda siamo particolarmente contenti perché per la prima volta nella storia del vino Frascati doc è stata rilevata la sua impronta di carbonio. Continua in questo modo il nostro impegno nel rispetto dei valori della natura e per un mondo migliore».

Il progetto ha consentito di effettuare l’inventario, la qualificazione, l’analisi e la valutazione di tutte le emissioni di CO2 equivalente, riconducibili al prodotto in ciascuna fase del suo ciclo di vita (agricola, aziendale, trasporto, uso e fine vita) e per ogni singola attività ad esso collegata. Grazie alle informazioni ottenute attraverso il progetto, le Cantine San Marco hanno elaborato un programma di intervento contenente le misure da attuare nel breve e nel medio periodo, per ridurre le emissioni prodotte durante l’intero ciclo di vita del Frascati. Il dato importante è che già nel primo anno sarà possibile ridurre del 4% le emissioni totali associate al prodotto. Si tratta di un passo fondamentale e decisivo verso il raggiungimento della sostenibilità ambientale dell’Azienda e dei suoi prodotti, con l’ambizione di riuscire a realizzare in futuro un prodotto ad impatto ambientale nullo o fortemente ridotto.

Le azioni principali per ottenere una progressiva riduzione delle emissioni di CO2 riguarderanno la promozione dell’utilizzo di mezzi e macchine efficienti e a basso consumo nei vigneti, mentre in azienda si attueranno politiche volte di recupero delle bottiglie per il ri-uso nel processo produttivo, all’adeguamento della refrigerazione industriale, con sistemi basati su refrigeranti a ridotto impatto ambientale, all’adeguamento progressivo dei materiali da imballaggio e del packaging di prodotto. Infine si potrà intervenire anche sulla filiera distributiva attraverso l’utilizzo di mezzi di trasporto ibridi a metano e l’elaborazione di criteri di selezione dei fornitori e dei trasportatori, fondati sulla verificabile adozione da parte loro di politiche di sostenibilità ambientale e di abbattimento delle emissioni di CO2. Da ultimo saranno adottate misure per la neutralizzazione graduale delle emissioni residue attraverso un piano aziendale orientato alla “carbon neutrality”, con azioni compensative come la piantumazione e la messa a dimora di nuove piante nel nostro territorio.

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Castelli Romani

Ariccia, la Locanda Martorelli partecipa alle Giornate Nazionali delle Case dei Personaggi Illustri italiani

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Sabato 1 e domenica 2 aprile 2023, la Locanda Martorelli-Museo del Grand Tour di Ariccia partecipa alla seconda edizione delle Giornate Nazionali delle Case dei Personaggi Illustri italiani, patrocinata dal MIC e dall’Icom Italia. Una giornata dedicata ai luoghi che custodiscono la memoria e il lascito dei “Grandi” alla quale parteciperanno ben 114 case museo.
 
È per celebrare questi luoghi carichi di suggestione che l’Associazione Nazionale Case della Memoria ha deciso di promuovere in tutta Italia la Giornata nazionale delle Case dei personaggi illustri, in programma per il prossimo sabato 1 e domenica 2 aprile. Piccole case o ville storiche, abitazioni o veri e propri musei, residenze stabili o “rifugi” estivi, in cui si respira un’atmosfera diversa, in cui la Storia si mescola con il presente, per mantenere vivo il ricordo di chi, pur non essendo più in vita, ha ancora molto da dire. Tutte unite idealmente per due giorni sotto la stessa insegna: valorizzare la memoria del passato per tramandarla alle nuove generazioni.
 
“Due giorni di porte aperte per riaccendere l’attenzione sulle tantissime case di personaggi illustri di cui è disseminato il nostro Paese – spiega Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Un modo per ‘unire le forze’ e dire: noi ci siamo. Quello che da quasi vent’anni anima la nostra associazione è proprio la voglia di non lasciare indietro nessuno, ma anzi fare il più possibile rete per arrivare a un fine comune: che si parli delle case dei ‘Grandi’, per alimentare la voglia di scoprirle e immergersi nella loro atmosfera”.
L’Associazione Nazionale Case della Memoria è in Italia l’unica rete museale di case museo di personaggi illustri a livello nazionale, partecipa alla Conferenza Permanente delle Associazioni Museali Italiane di ICOM Italia ed è “istituzione cooperante” del Programma UNESCO “Memory of the World” (sottocomitato Educazione e Ricerca).
 
La Locanda Martorelli, di proprietà del Comune di Ariccia – (Roma), è un edificio storico sul corso Garibaldi ad Ariccia ed affaccia sulla Piazza di Corte realizzata nella seconda metà del ‘600 su progetto di Gian Lorenzo Bernini. Nella seconda metà del ‘700 era di proprietà dell’artista Giovan Battista Stazi e a questo periodo risalgono le tempere murarie a carattere storico mitologico opera del pittore polacco Taddeo Kuntze e degli artisti suoi collaboratori. Il pregevole ciclo pittorico si compone di 11 tempere murarie che raccontano la storia dell’antica città di Aricia e dei suoi culti quali Diana e Ippolito.
 
Il Casino Stazi nell’800 viene acquistata da Antonio Martorelli che la trasforma in un albergo che ha ospitato numerosi artisti quali Massimo D’Azeglio, Nino Costa, William Turner, Camille Corot, Henry Wadswort Longfellow e tanti altri. Dal 2009 il Comune di Ariccia ha affidato il servizio di custodia e visite didattiche all’Associazione Archeoclub Aricino Nemorense aps (iscritta al Registro Unico del Terzo Settore) che ha musealizzato alcuni ambienti con un percorso dedicato al Grand Tour e all’Appia Antica.
 
“Sono estremamente soddisfatta – ha commentato la consigliera comunale Irene Falcone – per essere riuscita, insieme alla collega Anita Luciano e a tutta l’amministrazione comunale, a portare la Locanda Martorelli all’interno della rete nazionale delle Case Museo. Questi due giorni di visite guidate saranno importanti per continuare quel processo di marketing culturare del territorio che stiamo portando avanti da qualche anno e che sta mettendo Ariccia sempre più al centro dell’area dei Castelli Romani, non solo per le sue eccellenze enogastronomiche ampiamente riconosciute, ma anche per il valore storico, artistico e culturale del proprio territorio”

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Roma

Roma, truffa del finto pacco: in manette coppia in trasferta da Napoli

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Medaglie D’oro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 32 anni e una donna di 24 anni, entrambi già con precedenti, gravemente indiziati del reato di truffa aggravata in concorso in danno di una donna anziana.
La vittima, una 90enne romana, era stata contattata al telefono da un uomo che spacciandosi per il nipote in difficoltà, chiedeva di pagare all’ufficio postale una somma pari a 450 euro quale contrassegno per un pacco che le doveva essere consegnato. Il finto nipote ha riferito alla vittima che un’incaricata delle poste si sarebbe presentata presso la sua abitazione per ritirare la somma pattuita. Approfittando dell’evidente buona fede della vittima, la 24enne si è presentato a casa della donna e le ha consegnato un finto pacco al cui interno vi era una scatola vuota, facendosi consegnare la somma di 450 euro in contanti. L’intervento repentino dei militari ha permesso di bloccare l’indagata e il suo complice ed a restituire il denaro e alcuni gioielli alla povera vittima. L’arresto è stato convalidato.

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Castelli Romani

Velletri, Fausto Servadio su ospedale: “Con coerenza sempre in difesa della salute pubblica”

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VELLETRI, SERVADIO SU OSPEDALE: «CON COERENZA, SEMPRE IN DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA»

«Sull’ospedale di Velletri ci sarebbe tanto da dire e ricordare: governava il centrodestra in Regione quando presentai ricorso al Presidente della Repubblica, facemmo i consigli comunali straordinari in piazza, ci opponemmo in ogni sede e riuscimmo a scongiurarne il declassamento da Dea di primo livello a presidio territoriale. Oggi, con le ultime notizie che ci arrivano e che parlano di un nuovo possibile commissariamento della sanità potremmo ritrovarci a dover difendere il nostro ospedale. Siamo pronti ancora una volta a ripercorrere tutto ciò che abbiamo fatto per tutelare la salute di migliaia di persone. Il nosocomio di Velletri è una realtà seria e fondamentale per gli oltre 50 mila abitanti che vi risiedono e non solo perché serve un bacino di utenza di 150 mila persone. Con coerenza manteniamo la posizione di sempre: siamo dalla parte di chi considera l’Ospedale della nostra città un polo fondamentale di riferimento che per nessun motivo deve essere depauperato o subire razionalizzazioni a discapito della nostra salute». Così in una nota il candidato Sindaco di Velletri Fausto Servadio.

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