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Roma

FRASCATI, REVOCA CONCESSIONE IMPIANTO DI COCCIANO: PROVVEDIMENTO ILLOGICO MA IRRICEVIBILE PER IL TAR

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Tempo di lettura 3 minuti Irricevibile per tardività nella presentazione il ricorso del Rugby Città di Frascati

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Redazione

Frascati (RM) – Il Tar del Lazio con sentenza del 9 aprile scorso, senza entrare nel merito della legittimità, ha dichiarato irricevibile per tardività nella presentazione il ricorso del Rugby Città di Frascati contro il provvedimento dell’Amministrazione comunale di Frascati di revoca dell’aggiudicazione della gara per l’affidamento in concessione dell’impianto di Cocciano, pur dando atto nel corpo della sentenza della illogicità del provvedimento comunale.

Il tutto dopo averne sospeso in sede cautelare l’efficacia il 16 aprile del 2014, cosa che ha consentito alla società tuscolana il possesso dell’impianto e il prosieguo dell’attività fino ad oggi. I corrispondenti canoni di locazione sono comunque stati corrisposti dalla società pur in assenza della convenzione. E’ utile ricordare che il Comune aveva addotto, come motivazioni della revoca e del conseguente provvedimento di sgombero, il rifiuto da parte del presidente Antonio Colleluori di firmare la convenzione in assenza della certificazione di agibilità sull’impianto, mai rilasciata fin dall’inaugurazione dell’impianto e soprattutto del completamento dei lavori sugli impianti indispensabili per garantire in sostanza, e non solo in formalità, la sicurezza dei frequentatori.

Di fatto, dopo il rifiuto di Colleluori, l’Amministrazione comunale “prendeva conoscenza” del mancato completamento dei lavori e della pericolosità dell’impianto e il 9 gennaio 2013 affidava all’ingegner Cervoni l’incarico di progettare e dirigere i lavori di completamento degli impianti per il rilascio dell’agibilità. I lavori venivano affidati all’impresa Airfire spa e terminati il 17 gennaio 2014, così in data 6 giugno 2014 (come da foglio protocollato) il dirigente del IV settore architetto Rosi rilasciava il certificato di agibilità dichiarando tra le altre cose che “l’immobile è conforme alle norme igienico sanitarie vigenti in materia edilizia nonché in ordine alla avvenuta prosciugatura dei muri e della salubrità degli ambienti” e inoltre che “le opere sono state realizzate in conformità alle vigenti disposizioni in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche”. La certificazione di agibilità, dopo innumerevoli richieste, ci veniva rilasciata solo il 27 febbraio scorso previo regolare e formale accesso agli atti, mentre ad oggi la procedura di rilascio dell’autorizzazione al pubblico spettacolo (indispensabile per l’accesso del pubblico presso l’impianto) non è ancora stata rilasciata.

«Sono felice dell’arrivo della sentenza del Tar – dice Colleluori – e della coincidenza con l’incontro pubblico di sabato a cui erano stati invititati da un mese il sindaco e tutti i membri della Giunta e del Consiglio comunale e al quale hanno presenziato solo i consiglieri di opposizione Mastrosanti, Fiasco e D’Uffizi. Siamo pronti a lasciare l’impianto prima che ci cada in testa – dice polemicamente il massimo dirigente -, speravo di attivare sabato stesso le procedure con il sindaco, ma è essenziale che ci dica quali sono i programmi dell’Amministrazione per decidere cosa fare del nostro futuro. Non è possibile rimanere in un impianto dove piove dentro gli spogliatoi: ogni anno dobbiamo spendere migliaia di euro per togliere sassi e buche più degne di un campo di patate, le pensiline stanno per cadere, le pompe del pozzo sono bruciate, i ragazzi fanno da un mese la doccia fredda perche le caldaie perdono acqua ed allagano i locali, i fari del campo secondario sono stati spenti per sei mesi dopo i lavori di ricostruzione del muro caduto, il fotovoltaico non è mai stato attivato. C’eravamo proposti di fare questi lavori a nostre spese nel progetto di ampliamento e ristrutturazione che langue, non degno di alcun interesse, nei cassetti dell’amministrazione. Dopo i ripetuti solleciti di una risposta ancorchè negativa mai arrivata, francamente ci è passato anche quell’entusiasmo che ha animato la prima proposta. Abbiamo speso circa 50mila euro per ripristinare condizioni minime di decoro e vivibilità e ci siamo visti rifiutare l’autorizzazione per fare un bagno handicappati a nostre spese. Ho dichiarato sin dall’inizio – conclude Colleluori – che in quelle condizioni (identiche alle attuali) non ci fossero i presupposti economici per diventare un grande club senza investimenti significativi e non è mia abitudine fare progetti il cui unico obiettivo è la mera sopravvivenza, viste le condizioni pietose che questo impianto ci offre. Spero vivamente che l’Amministrazione riesca a fare gli investimenti necessari se veramente tiene a questo movimento, ma è arrivato il momento delle certezze. Al momento ne vedo solo una: l’assenza dell’Amministrazione alla riunione di sabato, quindi valuteremo nei prossimi giorni il da farsi».

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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