Connect with us

Frosinone

FROSINONE: EMERGENZA PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE “FABRIZIO SPAZIANI”

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Il Sindaco Nicola Ottaviani invita il Ministro della Sanità Lorenzin a Frosinone per un accesso negli ospedali

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Frosinone – Una visita esplorativa per rendersi conto personalmente dello stato deficitario del pronto soccorso dell’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, delle criticità del sistema sanitario in Ciociaria e per scongiurare il trasferimento del Centro Trasfusionale da Frosinone a Roma. È l’invito ufficiale che il Sindaco del capoluogo, Nicola Ottaviani, anche nella sua veste di Presidente della Conferenza dei Sindaci sulla sanità provinciale, ha rivolto al Ministro della Sanità, On. Beatrice Lorenzin, caldeggiando una sua presenza a Frosinone per i prossimi giorni.

“Alla luce degli ultimi scenari prospettati in materia di politica sanitaria a livello regionale – ha dichiarato il Sindaco Nicola Ottaviani – che vedrebbero una ulteriore contrazione dei servizi ed un ridimensionamento ingiustificato delle strutture sanitarie presenti sul territorio, ho ritenuto opportuno chiedere al Ministro Lorenzin di prendere contezza personalmente della deriva che ha assunto la sanità provinciale con un depotenziamento praticamente scientifico di servizi e strutture a mortificazione delle eccellenze professionali presenti nella nostra città e nella nostra provincia e a discapito delle esigenze di una popolazione di 500.000 abitanti.

È impensabile ed inaccettabile che, ogni volta che si parla di riorganizzazione del servizio sanitario, di razionalizzazione delle risorse e di ristrutturazione delle aziende ospedaliere e sanitarie, i cittadini della provincia di Frosinone debbano essere gli unici a fare sacrifici e a pagare sulla propria pelle le storture e le inefficienze di un sistema che penalizza sempre la Ciociaria e premia sempre le altre province.

L’ultima vicenda del trasferimento dell’efficientissimo Centro Trasfusionale di Frosinone a Roma è, in questo senso, emblematica. Come ho avuto modo di dire più volte, appare utile e indispensabile rivedere radicalmente le linee guida adottate dalla Regione, a partire da quelle indicate con il decreto 80, in riferimento alle previsioni della rete sanitaria ed ospedaliera per la provincia di Frosinone. Inoltre, non è più differibile l'istituzione del Dea di II livello nel capoluogo con la creazione dei reparti di chirurgia vascolare e di radiologia interventistica, con una implementazione della medicina territoriale e con il coinvolgimento di risorse consolidate al reparto di ematologia. Una popolazione di mezzo milione di persone, come quella della provincia di Frosinone, merita standard di assistenza sanitaria consoni e di qualità elevata, proporzionali al trasferimento delle risorse che, paradossalmente, la provincia sta versando alla Regione.

Le alte professionalità esistenti nella sanità ciociara vanno salvaguardate e supportate adeguatamente, per questo è necessario che la Regione si attivi prontamente per scongiurare la programmata soppressione del servizio trasfusionale di Frosinone, anche allo scopo di migliorare la qualità ed i livelli delle prestazioni sanitarie erogate sul nostro territorio, considerata anche la possibilità, sempre secondo le nuove direttive regionali, che siano creati altri due centri trasfusionali regionali in sostituzione di quello attualmente allocato a Frosinone.

È diventato, ormai, ineludibile – ha continuato il Sindaco di Frosinone – riequilibrare un quadro ritenuto troppo penalizzante e insufficiente per assolvere in maniera adeguata alle esigenze di assistenza sanitaria della popolazione della provincia di Frosinone. Riteniamo che sia necessaria una politica di federalismo sanitario sul territorio, che tenga presente, in maniera rigorosa, le specificità delle strutture, le criticità epidemiologiche e una più equa redistribuzione sul territorio regionale dei posti letto. Il rapporto tra popolazione residente e posti letto, a fronte di una previsione regionale di 3,7 ogni mille abitanti, è pari a 5 su buona parte delle Asl romane, mentre scende clamorosamente a 2,7 per la provincia di Frosinone. Se rappresentiamo il 10% della popolazione regionale, vogliamo che tornino risorse sul territorio pari al 10% degli investimenti in materia sanitaria da parte della Regione Lazio.”

“Ripeto: non è più tollerabile – conclude il Sindaco di Frosinone – che la provincia di Frosinone, che conta oltre mezzo milione di residenti, non abbia un Dea di secondo livello, per la neurochirurgia e la cardiochirurgia. In caso d'infarto o d'ictus, non possiamo limitarci a pregare, sperando di arrivare in tempo con un elicottero o un'ambulanza a Roma, per non parlare della vergogna sanitaria delle condizioni in cui versano i i pazienti al pronto soccorso, costretti ad attendere dai due ai cinque giorni, in alcuni casi, prima di essere accettati dai singoli reparti. Ho chiamato il Ministro della Sanità Lorenzin e ho chiesto di venire a fare una verifica diretta sullo stai della sanità in provincia di Frosinone”.

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

Continua a leggere

Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

Continua a leggere

Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti