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Frosinone, l’Aero Club rinnova l’accordo per l’attività di volo all’Aeroporto G. Moscardini

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E’ stato firmato nella giornata odierna presso il 72° Stormo di Frosinone l‘Accordo di dettaglio per regolamentare l’attività di volo dell’Aero Club di Frosinone, per l’anno 2023, sull’Aeroporto Militare ‘G. Moscardini’.
L’accordo, firmato dal comandante del 72° Stormo, colonnello pilota Marco Boveri e dal presidente dell’Aero Club di Frosinone, il comm. gen. Antonio Zaccini si inserisce, come parte integrante a livello locale, in quello nazionale tra l’Aeronautica Militare e l’Aero Club d’Italia (Ae.C.I.), discendente dal Protocollo d’Intesa del 7 dicembre 2011. L’Accordo consentirà all’Aero Club di svolgere le attività istituzionali utilizzando le “strutture” (raccordi e pista di volo) dell’Aeroporto, nel pieno rispetto di apposite e determinate procedure operative, con particolare riguardo alla ‘Sicurezza Volo’.
“L’Aero Club di Frosinone, ha precisato Zaccini, “dispone di idonee strutture (hangar, uffici, locali di servizio, ecc.) poste a ridosso del sedime aeroportuale “militare. Tali strutture sono collegate, con lo stesso sedime, tramite un “ingresso per il transito degli aeromobili che, utilizzando un apposito raccordo, possono raggiungere la pista di volo. L’Aero Club dispone come regolato dalle norme vigenti, di un proprio Servizio Antincendi e di un proprio Servizio di Informazioni e di Radio Assistenza sempre operativi durante il periodo dell’attività di volo”, ha concluso il presidente dell’Aero Club di Frosinone.
Il comandante dello Stormo, colonnello pilota Marco Boveri ha così commentato la firma dell’Accordo: “Il 72° Stormo è lieto di poter continuare ad ospitare l’Aero Club di Frosinone, certo che l’attività di volo che esprimerà sul sedime aeroportuale costituirà uno stimolo unico per i giovani del territorio che vogliono avvicinarsi al meraviglioso mondo del volo”.
Il commento di Zaccini sull’importante accordo. Il nostro capoluogo di provincia era rimasto l’unico a non avere una struttura di questo tipo pienamente operativa e fruibile in toto da tutti gli interessati, mentre gli altri capoluoghi di Provincia del Lazio ne usufruivano pienamente già da moltissimi anni. La Provincia di Frosinone ha il suo “Aero Club”, enfatizza Zaccini, che si dedicherà completamente alle attività istituzionali e che sarà sicuramente un punto di riferimento per le attività aeronautiche del comprensorio, siano esse destinate agli addetti ai lavori, che agli appassionati e, non ultimo, ai soli simpatizzanti delle “attività aeree”.
“Tutti gli “Aero Club” e quindi ora anche quello di Frosinone hanno, nel proprio Statuto, il compito di: “promuovere ed incoraggiare ogni forma di attività in campo aeronautico e sportivo e di svolgere propaganda aeronautica; diffondere la cultura aeronautica e collaborare con le pubbliche autorità locali nello studio e nella risoluzione dei problemi di relativo interesse; operare, comunque, in modo da incrementare l’Aviazione in tutte le sue estrinsecazioni ivi compreso l’addestramento al volo”. “Tra queste precedenti incombenze – puntualizza il Presidente dell’Aero Club – vi è, non ultima, la possibilità di poter far provare, a tutti, l’ebbrezza del volo e la felicità di poter vedere realizzato uno dei sogni più antichi e desiderati dall’umanità, quello “di poter volare”.
“Tale opportunità, ovviamente, è destinata principalmente ai giovani che con la loro forza e il loro entusiasmo sono sicuramente tra gli “attori” più motivati ad intraprendere l’attività di volo come attività da diporto o sportiva o addirittura a farne una attività professionale e di vita futura”. Il presidente Zaccini ha, infine, ringraziato l’Aeronautica Militare per la preziosa e fattiva collaborazione nel finalizzare l’importante iniziativa per il territorio del frusinate.

Magg AAras Massimiliano D’Elia
72° Stormo Frosinone
Aeronautica Militare
Ufficio Comando
Capo Ufficio
P.le F. Baracca 1-3 , 03100 Frosinone
( Mil. 661-2284
( Comm.le 0775 – 262284
( Cell. +39 3484569339
* massimiliano.delia@aeronautica.difesa.it

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Cronaca

Migranti, 5mila euro per la libertà: è scontro tra Governo e Magistratura

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Tre migranti tunisini escono fuori dal centro per il rimpatrio di Pozzallo su decisione del tribunale di Catania

Ad essere messo in discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell’esito della procedura di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di cinquemila euro per rimanere in libertà: secondo il giudice è illegittima e confligge con la normativa dell’Unione europea oltre a non essere in linea con i principi costituzionali.

È quanto basta per innescare uno scontro e rinnovare polemiche tra esponenti della maggioranza di governo e la magistratura.

E il Viminale ha già annunciato un ricorso. Il ministro Matteo Salvini, riportando su X le motivazioni addotte dal giudice, conclude che “serve una profonda riforma della giustizia” mentre la deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del dipartimento immigrazione del partito, bolla come “decisioni politiche e ideologiche” le mancate convalide di trattenimento. “Spiace dover constatare come ancora una volta si pieghi il diritto all’ideologia”, aggiunge.

Ma il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, al contrario sottolinea: “Noi non partecipano all’indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve essere vissuto come una interferenza, questa è la democrazia”. A difendere il provvedimento del giudice etneo l’opposizione con i Radicali (“ha fermato l’escalation razzista”), il leader di Si Fratoianni (il governo è contro la legge), il deputato del Pd Mauri (“una decisione solida”), il parlamentare di M5S Colucci e il deputato di Avs Bonelli. La decisione del magistrato, Iolanda Apostolico, è arrivata appena cinque giorni dopo l’inaugurazione della stessa struttura a Pozzallo, una parte della quale – circa ottanta posti – è destinata proprio ad ospitare le persone sottoposte alla procedura di frontiera accelerata: Sarebbe il primo centro destinato a questo tipo di misure che in genere, nei casi di migranti provenienti da Paesi ritenuti sicuri con i quali non vi siano specifici accordi, preludono ad un rimpatrio.

A disporre il trattenimento del gruppo di tunisini arrivato lo scorso 20 settembre a Lampedusa era stato, come da prassi, il questore di Ragusa, in attesa della decisione del giudice, il quale però poi non ha convalidato il provvedimento. La vicenda rischia di mettere in discussione, stando ai rilievi del giudice, i recenti provvedimenti del governo e lo stesso decreto Cutro. Il ministero dell’Interno, annunciando che ricorrerà contro la decisione del tribunale di Catania, sottoporrà quindi al vaglio di un altro giudice la fondatezza dei richiami giuridici contenuti nei provvedimenti. Fonti vicine al dossier migranti sottolineano che “la procedura accelerata di frontiera è uno degli aspetti che, già contenuto nella direttiva europea 2013, trova oggi l’unanime consenso dei Paesi europei nell’ambito del costruendo nuovo Patto per le migrazioni e l’asilo e che il governo italiano ha disciplinato nel decreto Cutro”. Resta da capire ora, dopo il provvedimento del Tribunale di Catania, nel caso di nuove ondate di migranti provenienti dai Paesi cosiddetti sicuri come la Tunisia (con la quale l’Italia ha specifici accordi per il rimpatrio) quali saranno le decisioni dei giudici, anche di altri Tribunali, alle prossime richieste di convalida di trattenimento. Nuovi centri come quello inaugurato a Pozzallo sono comunque già in allestimento, destinati a questo tipo di misura.

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Castelli Romani

Castel Gandolfo, nuova vita per la vecchia stazione di alimentazione tramviaria

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Da stazione di alimentazione tramviaria a nuovo polo polifunzionale per la Città di Castel Gandolfo. È il progetto che al centro dell’incontro che si è tenuto il 27 settembre a Roma nella sede di Cotral Spa e a cui hanno preso parte per il Comune di Castel Gandolfo il Sindaco Alberto De Angelis e l’Assessore ai Trasporti e alla Tutela del Paesaggio Tiziano Mariani, il Preside della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma La Sapienza Professor Orazio Carpenzano, e i referenti di Cotral Spa la Dott.ssa Loredana Di Guida e l’Ingegnere Andrea di Gianni.

Il progetto prevedrà il recupero e il rifunzionamento della Stazione di Alimentazione Tramvia dei Castelli Romani che mira a definire un nuovo spazio flessibile destinato a mostre, piccole esposizioni, conferenze e corsi di formazione, oltre a una foresteria e a dei spazi di servizio.

“Ringrazio la Presidente di Cotral spa Amalia Colaceci per aver ideato, insieme al Preside di Architettura dell’Università La Sapienza, quest’intervento di riqualificazione che, da qui ai prossimi anni, darà alla nostra Città una nuova struttura polifunzionale destinata ad ospitare eventi e iniziative culturali e di formazione, dotando Castel Gandolfo di un centro di aggregazione, crescita e valorizzazione a beneficio di tutta la nostra comunità”, ha dichiarato il Sindaco Alberto De Angelis.

Mediante questo incontro congiunto che si è tenuto oggi – ha aggiunto l’Assessore Tiziano Mariani – ci impegniamo come Comune a fornire tutto il supporto necessario per avviare l’iter procedurale per la ristrutturazione integrale e la riqualificazione dell’immobile oggi esistente. Sarà un progetto in tandem, con Cotral Spa che finanzierà tutti i costi di realizzazione e con l’Università che parteciperà attraverso lo studio di ristrutturazione.

“Riprendendo le parole del Preside Carpenzano durante l’illustrazione del progetto, un’opera normalmente viene progettata per essere vista, in questo caso sarà anche un bellissimo punto di osservazione verso l’esterno, sullo spazio esterno, su Castel Gandolfo e sul paesaggio a valle”, ha concluso il Sindaco.

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Cronaca

Roma, Giannini (Lega): a Primavalle l’area giochi è diventata un covo di sbandati”

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“C’era una volta un’area giochi pubblica, accanto a un asilo nido, frequentata da famiglie, bambini e anziani, un punto di aggregazione per il quartiere di Primavalle. Adesso è chiusa con un lucchetto, è diventata un covo di sbandati e senza fissa dimora che dormono dentro i giochi tubolari, lasciano i loro indumenti ovunque e bivaccano sulle panchine bevendo alcolici a tutte le ore”.
 
È la denuncia di Daniele Giannini, dirigente regionale della Lega. “Quello di via Pasquale II – prosegue – è l’ennesimo esempio del degrado e dell’incuria che regnano nella Capitale e in particolare nel Municipio XIV, dove le istituzioni latitano e il territorio, governato dal Pd, si trasforma sempre più in periferia abbandonata a se stessa. Invece di contrastare fenomeni legati alla sicurezza e al decoro, questa sinistra preferisce serrare le porte di un’area giochi e lasciare i bimbi del quartiere fuori da spazi pensati per loro, creando invece habitat ideali per il proliferare della microcriminalità e del vagabondaggio. Non è questa la città che vogliamo per i nostri figli – conclude Giannini – e solleciteremo l’amministrazione ancora e ancora, per porre rimedio a questo scempio”.
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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