Connect with us

Frosinone

Frosinone, manette per funzionari e dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

FROSINONE – Questa mattina, i militari della Compagnia Carabinieri di Frosinone hanno eseguito, presso la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Frosinone – Ufficio del Territorio, tre Ordinanze di Custodia Cautelare di Arresti Domiciliari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Frosinone, Antonello Bracaglia Morante, su richiesta del P.M. Adolfo Coletta della locale Procura della Repubblica, per i reati di “Concussione in concorso, Corruzione, Truffa Aggravata in concorso e Abuso D’ufficio” con applicazione, per tutti gli arrestati, della interdizione dall’impiego relativo all’esercizio di pubblici uffici per la durata di 12 mesi.

I destinatari delle misure sono stati il 52 enne C.A. di Alatri, responsabile dell’Unità Operativa Servizi Catastali in Front Office (accettazione atti per l’aggiornamento catastale e collaudo), e due suoi collaboratori, C.D. di anni 51 originario di Pico ma residente a Frosinone e il 58enne M.C. di Monte S.Giovanni Campano,questi ultimi addetti alla ricezione del pubblico presso il reparto Banche Dati e Servizi Catastali – Front Office.

L’adozione del grave provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria scaturiva dalla condivisione dei molteplici e concordanti elementi di prova raccolti dagli investigatori durante le indagini iniziate nel mese di giugno 2018. All’epoca, dagli ambienti dei liberi professionisti operanti nel settore dell’edilizia, si raccoglievano lamentele a riguardo di un presunto “malvezzo sistema” adottato da alcuni dipendenti dell’ufficio Provinciale del Territorio di Frosinone, consistente nel richiedere per l’istruzione delle pratiche catastali ingiusti compensi in danaro agli utenti.

Le indiscrezioni trovavano riscontro quando nel mese di luglio 2018 i Carabinieri formalizzavano la denuncia di un geometra di Alatri, vessato e minacciato dagli impiegati C.D. e M.C.. Questi ultimi, profittando della loro posizione, dopo aver preso diretti contatti con un utente screditavano il lavoro svolto dal tecnico escogitando false problematiche che non avrebbero permesso l’approvazione della suddivisione e l’accatastamento di un immobile ubicato a Torre Cajetani (FR). Il tecnico anziché accettare l’ingiusta richiesta di mille euro da parte dei due disonesti impiegati per risolvere inesistenti complicazioni, accettava di denunciare ai Carabinieri di Frosinone quanto stesse subendo.

Le successive attività investigative, proseguite anche con supporti di natura tecnica, facevano emergere che l’episodio denunciato non fosse occasionale ma frutto di un consolidato accordo tra i due ed attuato nell’ambito di un collaudato sistema finalizzato ad ottenere illeciti guadagni in denaro od altri beni materiali a danno di liberi professionisti e privati che, per vari motivi, si rivolgevano all’Ufficio del Territorio.

Le vittime erano scelte scrupolosamente così che, sulla base delle singole esigenze dei malcapitati e delle loro condizioni di soggezione e di età, risultava più facile attivare il “teorema delle complicazioni create ad arte” e risolvibile esclusivamente con la loro diabolica disponibilità a far credere che fosse la loro intercessione a definire positivamente le pratiche. I due si sono spinti finanche a simulare finti sopralluoghi su edifici e terreni, al punto da indurre le ignare vittime persino a credere ciecamente nella loro benevolenza, riuscendo così ad ottenere somme di denaro e talvolta regalie in natura o in forma di servizi, addirittura fingendosi buoni amici e partecipando a pranzi in casa e presso ristoranti.

Altra forma ingegnosa per ottenere guadagni, consisteva nell’effettuare mirati accertamenti in banca dati e poi consegnare ai diretti richiedenti, sia essi professionisti, privati e agenzie immobiliari, copie di visure e atti notarili ad uso esclusivo di ufficio ad un prezzo che variava dai 20 ai 50 euro, trasgredendo ogni aspetto delle procedure previste per favorire le parti, con ovvie ripercussioni economiche a danno dell’erario. Talvolta le consegne dei documenti avvenivano all’esterno della sede di lavoro e altre volte recapitate addirittura a domicilio.

I due, in particolar modo C.D., non si sono risparmiati nel vantarsi di riuscire ad imbrogliare le loro vittime facendosi gioco di loro, al punto da indicarle con frasi del tipo “sto aspettando sto pesce giallo” – “ deve venire un altro pesce qua” –“ho preso sto pesce” – vale la pena aspettare quando sono….sono sti pesci!”.

In alcune circostanze i due si sono serviti intenzionalmente di geometri liberi professionisti, specificatamente prescelti, sia per presenziare nel corso dei finti sopralluoghi, sia per la successiva realizzazione di tutti quegli atti necessari alla materiale presentazione della pratica che avrebbero poi seguito all’interno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate, agevolando così una pronta ed immediata approvazione. Incontri e “sopralluoghi” sono avvenuti a Frosinone, Ferentino, Castro dei Volsci, Sgurgola, Alatri, Sora, Arce e Casamari, per la provincia di Frosinone, nonché Prossedi (LT), Terracina (LT) e Maenza (LT), anche se non pertinente alla giurisdizione del locale Ufficio del Territorio.

Invece, in talune occasioni avendo trovato difficoltà nel far approvare qualche DOCFA – pratica di accatastamento, i due soggetti hanno dovuto ricorrere all’aiuto del loro responsabile di settore C.A., il quale senza indugio e/o chiedere spiegazioni si prodigava personalmente a risolvergli la problematica approvandola personalmente.

Relativamente al predetto C.A., le indagini hanno permesso di capire che lo sfrontato comportamento dei due non era isolato ma agevolato dal loro responsabile, il quale a sua volta e per via del suo incarico sovraordinato, manteneva alacremente attivo un vero e proprio “sistema” che obbligava tutti i liberi professionisti a sottostare alle sue pretese. Ben presto, dalle attività tecniche e dalle dichiarazioni rese da alcune vittime, emergeva che il citato responsabile per costringere i liberi professionisti a sborsare somme di danaro in suo favore, pretestuosamente non approvava le loro pratiche inviate telematicamente adducendo motivazioni artificiose, quindi con i respingimenti erano obbligati ad avanzare una nuova richiesta.

Tale rodato espediente, da anni posto in essere da C.A., creava grosse difficoltà al professionista, fino al punto di perdere il prestigio nei confronti dei propri clienti, oltre al danno economico che ne poteva derivare. Pertanto, i tecnici messi con le spalle al muro, sono stati costretti negli anni a sottomettersi ai suoi voleri, al punto da pretendere da taluni esborsi in danaro per ogni pratica approvata, invece con altri aveva impostato la sua autorità per costringerli in prossimità delle festività pasquali, di ferragosto e natalizie a regalargli somme di denaro, varianti tra i duecento e i cinquecento euro, oppure regalie di prestigio. Eclatante è il fatto che nei confronti di taluni ritardatari, non esitava a telefonargli e poi molto semplicemente con frasi metaforiche del tipo “ senti un po’ passi prima di natale o” – non ti vedo nemmeno più per Frosinone ma stai lavorando ?““ma non sei passato per niente a Frosinone” – non ci siamo sentiti per Natale ci dovevamo fare gli auguri?” – “ …..c’è mia moglie a casa è uguale” – “ ciao ma che passi” – …ti trovo a casa o a lavoro … c’è mia moglie…allora lascio a lei”…

Altro fatto di assoluta gravità è che in varie occasioni, debitamente documentate con riprese video, C.A. ha ricevuto appositamente, presso il suo ufficio, liberi professionisti per ottenere il suo preteso “compenso”; i filmati di tali eventi sono eloquenti e le conferme delle vittime attestano l’avvenuta dazione.

A differenza della coppia C.D. e M.C. che giornalmente andava a caccia di papabili vittime, il responsabile di settore C.A. nel tempo ha costretto i liberi professionisti, i quali non hanno avuto alternative per sviare le ingiuste pretese, pena compromissioni professionali e considerevoli danni economici.

Non è stato possibile quantificare esattamente gli illeciti introiti ottenuti dal predetto C.A., ma dalla ricostruzione temporale dei fatti contestati, le somme sborsate dai tecnici sono da ritenersi ingenti e comunque tra 80.000 e 100.000 euro mentre la più volte indicata coppia ha generato introiti di poco inferiori. Nello stesso procedimento, ad oggi sono anche indagati 18 tra liberi professionisti e consulenti, per reati di corruzione e induzione indebita.

Inoltre è indagato anche altro dipendente del Reparto Conservatoria presso l’Agenzia delle Entrate per truffa a danno di privati.

In qualche circostanza, nel corso delle indagini ed a richiesta degli investigatori, il direttore e un dirigente dell’Agenzia delle Entrate del capoluogo ciociaro hanno fornito specifica collaborazione.

Nel corso della mattinata, durante l’apertura degli uffici dell’Agenzia delle Entrate di Frosinone sono state eseguite perquisizioni alle rispettive postazioni degli arrestati, successivamente estese alle loro abitazioni.

Le indagini proseguono allo scopo di accertare eventuali responsabilità o connivenze di altri dipendenti e individuare ulteriori vittime (si allegano foto attività svolte).

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

Continua a leggere

Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

Continua a leggere

Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti