Connect with us

Frosinone

FROSINONE, MUSEO ARCHEOLOGICO: DOMENICA IL PRIMO APPUNTAMENTO CON LE INIZIATIVE NATALIZIE

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Un’importante e significativa novità: una serie di nove appuntamenti con il Museo archeologico comunale con altrettanti itinerari per scoprire la storia e il patrimonio archeologico di Frosinone.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Frosinone – Il cartellone delle manifestazioni natalizie approntato dal Comune di Frosinone presenta quest’anno un’importante e significativa novità: una serie di nove appuntamenti con il Museo archeologico comunale con altrettanti itinerari per scoprire la storia e il patrimonio archeologico di Frosinone.

Si inizia domenica 8 dicembre 2013, alle ore 10, con appuntamento per tutti al Museo, in via XX settembre, a due passi dalla cattedrale di Santa Maria Assunta, con il percorso denominato “Il nucleo storico della città tra piazza Vittorio Veneto e piazza S. Maria: itinerario nel centro storico alla scoperta delle trasformazioni dell’antica acropoli romana in centro politico e religioso della comunità cittadina in epoca medievale e moderna”.

Lo spazio urbano, infatti, compreso tra la Prefettura e la Cattedrale di S. Maria corrisponde al punto più elevato dell’altura storicamente occupata dall’antico abitato di Frusino, strategica e dominante rispetto al fondovalle attraversato dal fiume Cosa e da importanti direttrici di percorrenza che da sempre collegavano il Lazio e la Campania in direzione nord-sud e, in direzione est-ovest, la zona centro-appenninica alla costa tirrenica.

Gli elementi più remoti dell’originario popolamento della sommità dell’altura di Frusino provengono dall’area di piazza Vittorio Veneto e consistono in vasellame da cucina e da mensa, in oggetti per la cottura dei cibi (fornelli) e per la filatura della lana (fuseruole), in grandi vasi decorati da solcature a zig-zag e file di punti, forse utilizzati come contenitori per l’acqua. Questi reperti, rinvenuti negli anni 1989-1990 ed esposti nel Museo Archeologico, sono tutti riferibili ad un contesto di abitato stabile e si datano alle fasi più recenti dell’Età del Bronzo (XII-X secolo. a.C.).

Ad epoca romana risalgono i ritrovamenti segnalati nell’Ottocento presso l’attuale via del Plebiscito-via XX Settembre, già denominata via Civita nei catasti gregoriani: lungo l’asse stradale, che ricalca con ogni probabilità un antico tracciato viario, e al di sotto degli edifici che lo costeggiano, sono ricordati tratti di mura in grandi blocchi squadrati sovrapposti a secco e diversi reperti (monete, sculture, laterizi) che gli scopritori dell’epoca riconoscevano come segni dell’antico abitato.

Altre tracce archeologiche rimangono visibili nella muratura del Campanile, sul lato di piazza Cairoli: mentre gli ultimi due ordini di bifore e il coronamento presentano una cortina regolare, il basamento e il primo ordine di bifore sono realizzati con materiali disomogenei, tra cui grandi blocchi squadrati di calcare e scaglie di pietra lavica con tutta probabilità pertinenti, rispettivamente, alle mura e ai lastricati stradali della città romana.

Un ulteriore esempio di riutilizzo di elementi della fase romana della città è dato dall’iscrizione latina della famiglia dei Magnei, rilavorata su una delle due facce come stemma nobiliare e collocata sul portale del cinquecentesco Palazzo Napoli-Marzi in via XX Settembre: nel 1996 l’originale in marmo, della prima età imperiale, è stato sostituito con una riproduzione ed esposto nel Museo Archeologico.

La secolare continuità di vita che ha in gran parte cancellato le fasi di occupazione primaria degli spazi urbani non ha modificato, nel tempo, la posizione dei due principali poli civili e religiosi della Città, entrambi significativamente situati nel cuore del centro storico: l’odierna Prefettura (sullo stesso luogo dell’antico Palazzo della Rocca) e la Cattedrale di S. Maria, denominata anche S. Maria ad turres, la più importante sede del culto cittadino già a partire dal Medioevo.
 

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

Continua a leggere

Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

Continua a leggere

Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti