FROSINONE PROVINCIA, AL VIA NUOVO PIANO PER LE ATTIVITA' ESTRATTIVE

Redazione

.Ad esprimersi in questi termini è stata Annalisa D’Aguanno, vicepresidente della commissione regionale Lavoro, che in tal senso ha formulato l’auspicio affinché la Provincia di Frosinone recepisca al più presto le linee guida già fissate dalla Regione Lazio nel Piano regionale attività estrattive (Prae) e, sulla base di esse, rediga il proprio Piano provinciale per le attività estrattive. Un adempimento da compiere anche abbastanza rapidamente vista la ristrettezza dei tempi a disposizione.
In merito la D’Aguanno sé rivolta anche al consigliere provinciale Antonio Sanvati, presidente del Comitato provinciale di Sviluppo Il Prae – ha proseguito il consigliere regionale – è un documento fondamentale per le imprese del settore estrattivo e per la programmazione degli enti locali, atteso da anni e che grazie anche all'utilizzo delle nuove tecnologie informatiche fornisce una vera e propria radiografia di tutto il sistema geofisico della Regione. Abbiamo finalmente un quadro completo e dettagliato di ogni singolo sito – ha aggiunto la D’Aguanno – sia dal punto di vista amministrativo sia da quello dell'impatto ambientale col territorio circostante. Con l'ausilio degli strumenti informatici, poi, tutto è inserito in un grande database che contiene la mappatura di tutto il materiale presente sul nostro suolo, consentendo così anche una programmazione per un suo sfruttamento razionale e rispondente alle esigenze del mercato. Il Piano, redatto dal Ceri, il Centro di ricerca dell'università La Sapienza di Roma, non solo definisce i principi generali entro i quali dovranno delimitarsi le linee di azione dei Piani territoriali generali provinciali, ma contiene una banca dati completa di tutte le cave e di tutto il territorio laziale, alla quale è associato un Sistema Informativo Territoriale di larga diffusione presso gli uffici regionali, all'interno del quale è implementata tutta la sezione cartografica. Questo sistema – ha spiegato la D’Aguanno – ci fornisce un Piano 'dinamico' perché consente un aggiornamento costante, con tutte le nuove informazioni che gli uffici raccoglieranno e anche con le nuove mappe del territorio, in modo da permettere una pianificazione delle attività, sia dal punto di vista economico, in termini di fabbisogno di materiali, sia in termini di garanzie per l'ambiente e i territori circostanti le aree delle cave>.