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FROSINONE: SCACCO MATTO ALLA DAMA BIANCA

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Tempo di lettura 2 minuti Polizia di Stato e Guardia di Finanza arrestano 28 narcotrafficanti internazionali e sequestrano beni per 2 milioni di euro

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Redazione
Frosinone – Nelle prime ore di questa mattina gli uomini del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Frosinone e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli hanno proceduto all’esecuzione di 28 provvedimenti restrittivi e 32 decreti di sequestro di beni nei confronti di un’associazione criminale transnazionale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Due i filoni di indagine, tra loro correlati, che hanno visto impegnati da un lato la Polizia di Stato di Frosinone e dall’altro la Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, che ha curato i profili internazionali dell’inchiesta a seguito della quale è stata smantellata una pericolosa organizzazione criminale di narcotrafficanti con base operativa nella provincia di Napoli e solide ramificazioni anche in altre province d’Italia (Roma, Salerno, Monza, Macerata e Vicenza) e all’estero (Spagna, Olanda, Venezuela e Colombia).

L’attività investigativa, avviata circa due anni fa dalla Squadra Mobile di Frosinone, impegnata nel contrasto del mercato della droga nel Frusinate, ha reso possibile la ricostruzione della intera struttura organizzativa e le dinamiche criminali dell’organizzazione che riusciva ad assicurarsi l’introduzione indisturbata in Italia di ingenti quantitativi di cocaina ed hashish dal Sud America e dall’Olanda avvalendosi anche della complicità di personale addetto ad alcuni scali portuali (Civitavecchia e Salerno) ed aeroportuali, in particolare Fiumicino.

La strategia operativa per il trasporto della preziosa merce prevedeva il ricorso a mezzi aerei, navali o terrestri sulla base di precise scelte conseguenti ad un’attenta analisi dei rischi.

Capo dell’organizzazione criminale il latitante campano Pasquale Fiorente il quale, in collaborazione con il fratello minore, si è rivelato un vero e proprio broker del narcotraffico coordinando dal Venezuela e da altri Paesi del Sud America il trasferimento in Italia delle partite di droga destinate soprattutto ad alimentare il mercato campano.

Il boss, noto alle forze di Polizia del suo territorio di origine, per operare indisturbato, aveva allestito nella Capitale la sua rete logistica dove stoccare la droga da trasferire successivamente sulle piazze di spaccio campane.

Si era inoltre assicurato una fitta rete di collaborazione che gli consentiva di nascondere temporaneamente la droga in case e depositi che riceveva in uso per lo più da parte di insospettabili personaggi come due fratelli di Fiumicino ed il gestore di un bed & breakfast di Roma.

Aveva messo a punto anche un colpo miliardario che gli avrebbe cambiato la vita acquistando un imponente imbarcazione insieme a due fratelli esponenti di spicco della criminalità organizzata campana sulla quale imbarcare 1000 kg di cocaina.

L’operazione, però, non va in “porto” a causa di un forte uragano che nel 2012 provoca durante la navigazione da Santo Domingo importanti danni all’imbarcazione costretta a riparare in un porto panamense.

L’organizzazione però non si arrende e decide di proseguire la sua attività utilizzando il vettore aereo, ma questa volta a bloccarla è l’uragano giudiziario.

Nel corso dell’attività investigativa sono stati sequestrati 100 kg di cocaina e 1000 kg di hashish che, se immessi sul mercato, avrebbero fruttato all’organizzazione oltre 20 milioni di euro.

Sequestrati, inoltre, 16 immobili, 6 veicoli, un’imbarcazione, un’impresa e quote societarie nonché 10 conti correnti bancari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

Tra i destinatari delle misure cautelari in carcere anche la “Dama Bianca” già arrestata nel marzo 2013 all’Aeroporto di Fiumicino perché trovata in possesso di circa 24 kg di cocaina.

Determinante il ruolo della donna all’interno dell’organizzazione abile a tessere una rete di contatti tali da garantire in Italia l’ingresso indisturbato dei quantitativi di droga. 
 

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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