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FROSINONE: TERRENI CONTAMINATI DA METALLI E SOSTANZE ORGANICHE

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Tempo di lettura 2 minuti Vertice in Prefettura sulle metodologie di biorimedio

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Redazione

Frosinone – Ieri, venerdi 10 gennaio, si è tenuta presso la Prefettura di Frosinone la prima seduta del Tavolo tecnico convocato dal Comune per verificare la fattibilità, sia tecnica, sia amministrava, delle metodologie di “biorimedio” da utilizzarsi al fine di implementare la messa in sicurezza di quei terreni risultati contaminati da metalli e da sostanze organiche prospicienti il fiume Sacco, in zona A.S.I..

Alla riunione erano presenti il Dott. Marco Spaziani e il Dott. Giuseppe Sarracino, delegati dall’Assessore all’Ambiente del comune di Frosinone Dott.ssa Nicoletta Anastasio, unitamente al Dott. Roberto Crescenzi, in rappresentanza dell’Area Bonifica Siti Inquinati della Regione Lazio, il Dott. Fabrizio Gismondi, in rappresentanza dell’Ufficio regionale “Valle del Sacco”, l’Ing. Umberto Bernola e l’Ing. Pierfrancesco Vona, in rappresentanza del Servizio Bonifiche Siti Inquinati della Provincia di Frosinone, l’Ing. Massimiliano Ricci e l’Arch. Claudio Ferracci, in rappresentanza del Consorzio A.S.I. di Frosinone e il Dott. Angelo Massacci, Primo Ricercatore del C.N.R. – I.B.A.F..

Alla riunione, pur se invitata, non era presente la Direzione del Servizio tecnico dell’ARPA Lazio.

I lavori, introdotti dal Vice Prefetto Vicario Dott. Emilio Dario Sensi e dal Capo di Gabinetto Dott. Edoardo D’Alascio, sono proseguiti con l’esposizione, da parte del Dott. Massacci, delle metodologie di “biorimedio” effettivamente applicabili nei terreni tipici della Valle del Sacco ed utili a mitigare e contrastare la contaminazione dovuta ai metalli e ai composti organici presenti nel suolo o nelle acque sotterranee.

In breve, le metodologie di “biorimedio” sfruttano, singolarmente o sinergicamente quei processi di depurazione del terreno o delle acque sotterranee che le piante sono in grado di espletare naturalmente.

I principali sistemi di depurazione del terreno o delle acque sotterranee espletati dalle piante sono la Rizodegradazione (cioè la depurazione del terreno dai contaminanti tramite la biodegradazione da parte delle colonie microbiche che avvolgono e permeano l’apparato radicale delle piante), la Fitostabilizzazione (cioè l’assorbimento e l’immobilizzazione nell’apparato radicale delle sostanze contaminanti) e la Fitoestrazione (cioè l’assorbimento, dal terreno alle parti aeree della pianta, delle sostanze contaminanti).

Tutti i presenti al tavolo tecnico hanno ritenuto fattibili ed applicabili, al caso in esame, le metodologie di biorimedio esposte dal ricercatore del C.N.R. – I.B.A.F. e, tal riguardo, il Comune di Frosinone ha ribadito la volontà di mettere in essere, di concerto proprio con il C.N.R. – I.B.A.F., un sistema di implementazione della messa in sicurezza di quei terreni prospicienti il fiume Sacco, in zona A.S.I. , risultati contaminati da metalli e da sostanze organiche, predisponendo un progetto preliminare che verrà sottoposto alla valutazione tecnico amministrativa dell’Area Bonifica Siti Inquinati della Regione Lazio. L’Ufficio regionale “Valle del Sacco”, il Consorzio A.S.I. di Frosinone e la Provincia di Frosinone hanno immediatamente manifestato la loro più completa disponibilità a collaborare, ognuno per le proprie competenze, allo sviluppo di tale progetto.

Il Sindaco, Avv. Nicola Ottaviani e l’Assessore all’Ambiente, Dott.ssa Nicoletta Anastasio, ringraziano sua Eccellenza il Prefetto, Dott.ssa Emilia Zarrilli, per aver ospitato la prima riunione del Tavolo tecnico in questione, conclusosi in maniera più che positiva grazie alla fattiva collaborazione manifestata da tutti gli Enti presenti all’incontro.

Cronaca

Frosinone, armi e droga negli appartamenti dell’Ater: in manette 2 cittadini albanesi

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Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frosinone, diretti dal Tenente Massimo Petrosino, hanno effettuato un’altra operazione all’interno degli appartamenti dell’Ater abusivamente occupati da soggetti stranieri, dopo quella già compiuta nel novembre scorso.
Nel pomeriggio di giovedì, i Carabinieri del Radiomobile di Frosinone, impegnati nei controlli di routine al Casermone, hanno visto due persone affacciate al balcone di un appartamento che avrebbe dovuto essere vuoto e hanno deciso di capire cosa stesse succedendo. Prima che potessero raggiungere l’appartamento, tuttavia, i due si sono dati alla fuga, aiutati dalle telecamere piazzate in punti strategici, che hanno consentito loro di visionare e anticipare i movimenti dei militari.
Ai Carabinieri non è rimasto che dividersi: una squadra è andata a caccia dei due fuggitivi mentre un’altra è rimasta a presidiare l’appartamento, alla ricerca di eventuali complici o di elementi utili all’identificazione dei due soggetti. Lo sforzo congiunto ha dato in breve i suoi frutti: i due soggetti intravisti poco prima al balcone sono stati bloccati dai militari mentre tentavano di allontanarsi dal Casermone, intanto che all’interno dell’abitazione veniva trovato il passaporto di uno di loro.
I Carabinieri hanno quindi proceduto ad effettuare un’approfondita perquisizione dell’appartamento da cui erano scappati i due uomini, rivelatisi essere due albanesi, rinvenendo due coltelli a serramanico e una pistola semiautomatica con matricola abrasa pronta all’uso, considerato che aveva già caricato il colpo in canna ed erano presenti altri 7 colpi nel caricatore. In una scatola della libreria sono stati recuperati altre 10 cartucce di calibro diverso, destinate ad un’altra arma.
L’appartamento fungeva da vera e propria base di spaccio, considerato che al suo interno sono state rinvenute 3 dosi di cocaina, circa 10 grammi di hashish suddivisi in 3 pezzi e materiale vario per il confezionamento delle singole dosi.
La perquisizione è stata poi estesa ad un altro alloggio che i due soggetti hanno rivelato di avere in uso, scovando ulteriore materiale utilizzato per la preparazione degli stupefacenti.
I militari hanno proceduto pertanto all’arresto dei due stranieri che, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti al carcere di Frosinone, ove sono rimasti anche dopo la convalida dell’arresto.

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Cronaca

Atina, stalker aggredisce i carabinieri: arrestato 33enne

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Arrestato un 33enne di Atina, in provincia di Frosinone. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per stalking e per resistenza a pubblico ufficiale. A eseguire l’ordine di arresto i militari della locale Stazione dei Carabinieri.
Il 33enne, già colpito da ammonimento del Questore di Frosinone per atteggiamenti persecutori nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione affettiva, non accettando la fine della loro storia si è presentato alla porta della sua abitazione e ha reiterato le molestie. La Donna, spaventata, ha immediatamente chiamato i carabinieri ma lui, alla loro vista, per evitare il controllo, li ha aggrediti colpendoli ripetutamente ma i militari sono riusciti a immobilizzarlo.
L’uomo è stato quindi assicurato alla giustizia e sottoposto agli arresti domiciliari, ora dovrà rispondere del proprio comportamento dinanzi al Tribunale di Cassino.

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Cronaca

Aeronautica Militare, Rossi (Lega): “Sul 72° Stormo la partita non è ancora chiusa”

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L’europarlamentare della Lega ha incontrato il Capo di Stato maggiore della Difesa
 
 
“La partita del 72° Stormo non è ancora chiusa. Sullo spostamento della scuola di volo ancora non è detta l’ultima parola”.  L’onorevole Maria Veronica Rossi, deputato della Lega al Parlamento europeo, ha incontrato, nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, il capo di stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, per parlare della scuola di volo per elicotteristi e del 72° Stormo, che dovrebbero essere spostati da Frosinone a Viterbo.
 
“Ho avuto un incontro con il Capo di Stato Maggiore Giuseppe Cavo Dragone per discutere della necessità che la Scuola di Volo dell’Aeronautica Militare e il 72° Stormo Scuola Elicotteristi a Frosinone rimangano intatti, respingendo la proposta di trasferimento all’Aeroporto di Viterbo. L’ufficiale ha mostrato grande sensibilità verso il problema e si è dimostrato disponibile ad analizzare la questione e a valutare tutte le criticità di un trasferimento che tutto è tranne che virtuoso, economico e strategico per le nostre forze armate.
 
È cruciale proteggere la storica realtà del 72° Stormo dell’Aeronautica militare da un trasferimento privo di logica dal territorio ciociaro. Nel 2020, il Ministro della Difesa Guerini avallò questa decisione, mirando a presunti risparmi, ma ora appare anacronistico e decontestualizzato rispetto agli attuali scenari bellici e alla geopolitica europea” ha detto l’onorevole Rossi.
 
“Nessuno – ha proseguito Rossi – ha ancora fornito, ad oggi, uno straccio di motivazione valida e inoppugnabile per giustificare la decisione di trasferire la scuola di volo da Frosinone a Viterbo. Le motivazioni sono tecniche? Falso, perché Frosinone rispetto a Viterbo offre condizioni di addestramento per i piloti  mille volte migliori. Le motivazioni sono logistiche?  Falso, perché Frosinone è collegata con il resto del mondo un milione di volte meglio rispetto a Viterbo. Le motivazioni sono legate alla struttura militare? Falso, perché a Frosinone c’è già tutto quello che serve per una scuola di volo interforze, basterebbero investimenti decisamente minimi per adeguare l’aeroporto alle mutate esigenze, mentre a Viterbo c’è poco o niente di quello che realmente serve. E poi, se Viterbo un giorno dovesse ospitare il terzo scalo civile del Lazio, come si farebbe a conciliare l’attività addestrativa militare con il traffico civile in uno spazio  aereo abbastanza saturo come quello di Viterbo. Quindi, mi chiedo a questo punto: qual è la vera volontà che c’è dietro questa  illogica decisione di trasferimento del 72° Stormo da Frosinone alla Tuscia? Qui non stiamo parlando solamente di “politica” militare, ma anche del destino di centinaia di famiglie e dell’eventuale depauperamento economico di un territorio, la Ciociaria, che già da anni sta soffrendo per un processo di deindustrializzazione che ha eroso ricchezza economica e sociale”.
 
“L’impegno richiede il coinvolgimento di associazioni, società civile e settore produttivo, nonché azioni politiche ed istituzionali a ogni livello per annullare il provvedimento di trasferimento del 72° Stormo e della Scuola Elicotteristi da Frosinone a Viterbo. La mozione, proposta nei consigli comunali della provincia, mira a rafforzare ulteriormente questa causa di fondamentale importanza. Servono iniziative concrete e non chiacchiere o inutili comunicati stampa come hanno fatto altri, perché, al di là di tutto, la cosa che mi ha maggiormente amareggiato è che, ad oggi, sono stata l’unica rappresentante istituzionale del nostro territorio ad essersi confrontata direttamente con lo Stato maggiore della Difesa su questo tema. Questi sono fatti, mentre, ripeto, altri si sono solo limitati a comunicati stampa. Comunque, l’importante è aver capito che nulla è ancora perduto, e finché rimarrò in carica nell’Europarlamento profonderò ogni impegno per scongiurare lo spostamento da Frosinone a Viterbo del 72° Stormo e della scuola di volo per elicotteristi” ha concluso l’onorevole Rossi.
 
Privo di virus.www.avast.com

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