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Dalle prime ore di questa mattina la Polizia di Stato sta eseguendo 160 ordinanze di custodia cautelare in carcere in sei diverse operazioni di polizia giudiziaria sul territorio nazionale, impiegando oltre 750 uomini.
Le complesse indagini coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine hanno permesso di colpire duramente diversi sodalizi criminali.
Sono 80 gli arresti che si stanno eseguendo a Roma, Salerno e Milano nei confronti di appartenenti a diversi consessi criminali operanti in quei territori, dediti allo smercio massivo di notevoli quantità di sostanze stupefacenti.
Contestualmente a Reggio Emilia e Catania sono 70 le misure cautelari a carico dei responsabili di reati contro il patrimonio, furti e rapine.
Infine a Lecco è stata disarticolata una organizzazione mafiosa composta da appartenenti alla ndrangheta calabrese operanti in Lombardia; sono 10 le catture in corso per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Il Prefetto Messina Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha dichiarato che tutte le strutture investigative della Polizia di Stato – Squadre Mobili, Reparti Prevenzione crimine e Servizio Centrale Operativo, in sinergia con l’Autorità Giudiziaria – sono costantemente impegnate nel monitoraggio dei fenomeni criminali al fine di poterli individuare e neutralizzare.
Con oltre 100 uomini, la Polizia di Stato di Reggio Emilia, coordinata dalla locale Procura della Repubblica e supportata dal Servizio Centrale Operativo e dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), stanno dando esecuzione, in Italia ed all’estero a 62 misure cautelari, o ai rispettivi Mandati di Arresto Europeo, emesse dal GIP nei confronti dei presunti appartenenti a due associazioni a delinquere transnazionali di matrice georgiana, diretta promanazione dell’associazione a delinquere denominata “Ladri di legge”, “ Thieves in the Law”, “Vor v zakone” ed in georgiano Kanonieri K’urdi, espressione che ha dato il nome alla presente indagine ed ucraina specializzate nella commissione sistematica e professionale di furti in abitazione e la contestuale attività di ricettazione e riciclaggio all’estero dell’imponente refurtiva.
I furti in abitazione venivano consumati attraverso un comune “metodo georgiano”, una sorta di “firma” delle azioni criminali, consistente nell’effettuazione di effrazioni delle serrature, senza apparenti segni di scasso, attraverso arnesi appositamente preparati. Le indagini hanno evidenziato come, quotidianamente, nella citta di Reggio Emilia si formino, coagulandosi intorno ad un “capo” delle cellule criminali, composte da tre o quattro soggetti pronte a commettere, in città o in trasferta, dei furti.
La lunga attività di indagine,dal novembre 2015 all’agosto 2018, ha permesso di raccogliere gli elementi per gli ulteriori 115 reati-fine contestati a vario titolo ai destinatari di misura e ha già permesso alla Polizia di Stato di procedere nei confronti di 37 persone all’arresto in flagranza di reato o a fermo di indiziato di delitto; così come ha permesso di recuperare refurtiva relativa ad oltre 20 furti in abitazione perpetrati in tutto il nord Italia (Reggio Emilia, Modena, Piacenza, Ravenna, Padova, Genova, Bologna) nonché numerosi monili di pregio, per i quali non si è ancora individuato il legittimo proprietario e documenti, anche validi per l’espatrio, falsi.
Nella cattura dei criminali è stata fondamentale la fitta attività di cooperazione internazionale di polizia svolta negli anni dallo SCIP, che ha fornito informazioni, localizzazioni, collegamenti tra bande, anche grazie al lavoro degli esperti per la sicurezza italiani all’estero.
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