GAETA, BENI DEMANIALI, VERSO L'ACCORDO DI VALORIZZAZIONE. GRANDE ASSENTE: LA REGIONE LAZIO

Redazione

Si è svolto giovedì 15 marzo, a Roma, un incontro tra il Comune di Gaeta, il Ministero dei Beni Culturali, l’Agenzia del Demanio nazionale e regionale e la Sovrintendenza ai Beni Culturali. Si è parlato della sottoscrizione dell’Accordo di valorizzazione per restituire i beni demaniali a Gaeta. “Sono soddisfatto di come è andata questa riunione che si aggiornerà presto per arrivare nelle mese di aprile alla sottoscrizione del’accordo. Da sottolineare l’assenza della Regione Lazio, definita «una consuetudine» dagli altri attori presenti al tavolo, che ormai non riesce a gestire nemmeno l’ordinaria amministrazione di un ente che si sta rivelando sempre più dannoso per i Comuni del Lazio – dichiara il Sindaco Raimondi – Neanche la tanto decantata filiera potrebbe risollevare le sorti di una Regione che ormai è allo sbando e non riesce ad essere vicina al territorio semplicemente partecipando ad una riunione tecnica”. “Per quanto riguarda i contenuti dell’incontro, abbiamo approfondito le tematiche emerse nelle scorse riunioni arrivando ad una fase avanzata di trattativa che ci permetteranno di riavere a disposizione tanti spazi ed edifici che, messi a frutto, non saranno più solo un costo ma un’opportunità di lavoro e sviluppo per i cittadini. Insieme alla descrizione storica di ogni singolo bene, è stata allegata anche una scheda che descrive i piani di riqualificazione e le somme necessarie per gli interventi che saranno eseguiti, a seconda dei casi, con fondi pubblici oppure con capitali privati – aggiunge Raimondi – La tappa finale di questo percorso è l’Accordo di Valorizzazione all’interno del quale non sarà compreso il Mausoleo di Lucio Munazio Planco perché è inserito nei beni di valenza nazionale che non possono essere trasferiti agli enti locali. Ci stiamo riprendendo i beni demaniali, come da programma di governo, per creare nuovi luoghi di attrattiva turistica, rendere fruibili spazi inutilizzati e dare l’occasione ai giovani di riappropriarsi del territorio e ricavare ricchezza e sostentamento da esso”.