Connect with us

Latina

GAETA, CIMITERO, PROSEGUE L'OPERAZIONE VERITA'

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Mitrano: "La situazione sulla quale i Carabinieri stanno indagando, è al di là di ogni immaginazione".

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

Gaeta (LT) –  “Il Cimitero, un luogo sacro di culto, è divenuto a Gaeta, per l’incuria, l’incompetenza e l’incapacità delle passate amministrazioni, luogo di illegalità e disservizi. Non gioco a  far scarica barile, ma la drammatica situazione in cui abbiamo trovato il Cimitero Comunale, e sulla quale i Carabinieri stanno indagando, è al di là di ogni immaginazione. Indagini che la nostra Amministrazione ha contribuito ad avviare e di cui ringrazio l’Arma per l’efficienza e l’efficacia operativa che, come sempre, stanno dimostrando”.

Sono parole del Sindaco Cosmo Mitrano intenzionato a far emergere la verità sul cimitero cittadino, nella consapevolezza che ciò può dar fastidio a chi, per anni, non si è adoperato per la sua riqualificazione e per il miglioramento dei servizi cimiteriali, ma ha mantenuto in vita un modus operandi, a dir poco discutibile.
“ Verità che si vuol continuare a nascondere con altre falsità – dichiara il Sindaco Mitrano –  gettando fango su chi oggi vuole fare pulizia di un passato di irregolarità e carenze. Quando l’ex Presidente del Consiglio Padovani parla del frazionamento, realizzato dalla sua Amministrazione,  del mutuo di circa 2 milioni e 500.000 mila euro, acceso dal Comune nel 2005 presso la Cassa Depositi e Prestiti, finalizzato alla ricostruzione della Cappella di S. Francesco Vecchio, deviando singole parti di esso a scopi diversi da quelli per cui è stato erogato, ritenendola un’ operazione legittima, prevista dalla normativa vigente “per renderlo (il mutuo n.r.) compatibile con il Patto di Stabilità”, sa bene di essere nell’errore.

La verità è che la Cassa Depositi e Prestiti ha rigettato le richieste di devoluzione del mutuo del 2005, presentate dalla precedente Amministrazione Comunale. Perché? E’ presto detto. I mutui Cassa Depositi e Prestiti sono  a destinazione vincolata, erogati cioè per la realizzazione di quella determinata opera pubblica per cui essi sono richiesti, e possono essere devoluti verso altri interventi solo in due casi: o l’opera per cui è stato in origine chiesto il mutuo viene realizzata con fondi propri del Comune (esclusa ogni altra forma di finanziamento),  o l’Amministrazione comunale  decide di non  realizzarla più. Quindi il percorso di leasing in costruendo proposto dal precedente governo cittadino per la ricostruzione della Cappella non poteva essere accolto, di qui il rigetto delle istanze di devoluzione del mutuo di 2 milioni e mezzo di euro verso altre destinazioni.

Tanto più che il leasing si configura come una forma elusiva degli strumenti di indebitamento del Comune. In sostanza il nuovo percorso scelto dalla precedente Amministrazione poneva  in essere un doppio indebitamento per l’Ente. Dubbia tra l’altro è l’applicazione del leasing in costruendo ad un bene inalienabile ed indisponibile qual è il Cimitero, comportando il leasing stesso la cessione della proprietà dell’immobile.  In sostanza, l’Amministrazione passata ha solo perso tempo, prolungando gli anni di inattività rispetto ad una problematica così seria. In 5 anni nulla è stato fatto per utilizzare  i fondi ottenuti dalla Cassa Depositi e Prestiti per l’intervento al Cimitero. Anzi il mancato utilizzo del mutuo potrebbe prefigurare un danno erariale, continuando il Comune a pagare i relativi interessi.  “ Il primo atto della nostra Amministrazione – aggiunge il Primo Cittadino – nel Giugno 2012, appena insediati, è stato  il  Piano triennale delle Opere Pubbliche in cui è stato inserito, tra i vari interventi previsti, la riqualificazione del Cimitero proprio attraverso  quel vecchio  mutuo di circa due milioni e 500 mila euro, da noi ricompattato e riportato all’originaria situazione di legittimità. Siamo fermamente intenzionati a continuare l’operazione trasparenza e verità sul Cimitero, facendo emergere tutte le carenze, disservizi ed irregolarità. Nel passato si è favorito l’affermarsi ed il permanere di un monopolio a danno del cittadino che noi oggi abbiamo eliminato, riaffermando il carattere pubblico dei servizi cimiteriali e riportando il giusto equilibrio tra pubblico e privato”.  “In merito alla ricostruzione della Cappella S. Francesco Vecchio – conclude il Sindaco Mitrano – voglio rassicurare la cittadinanza che nel corso del nostro mandato i cittadini di Gaeta avranno la Cappella ricostruita: è infatti un obiettivo prioritario del nostro governo. Ma  a questo punto mi pongo una domanda: perché la precedente Amministrazione non si è posta seriamente il problema della ricostruzione della Cappella avviando concretamente la sua realizzazione, invece di procedere, al frazionamento del mutuo a tale scopo destinato, cercando di deviarlo verso altre opere?

E l’ex Presidente del Consiglio Comunale non tiri in ballo il problema del Patto di Stabilità, poiché questo poteva essere superato con un’adeguata programmazione degli interventi in conto capitale Tutto ciò dimostra ancora una volta la superficialità del suo governo cittadino che navigava a vista, e ha dimostrato di non essere in grado di effettuare la programmazione di un’opera così indispensabile come la Cappella S. Francesco Vecchio”. Sulla ricostruzione della Cappella S. Francesco Vecchio, e sulla riqualificazione generale del Cimitero, interviene l’Assessore alle Politiche Ambientali Alessandro Vona che afferma: “Stiamo valutando la fattibilità della realizzazione del progetto già predisposto per  la ricostruzione di questa Cappella. In alternativa siamo intenzionati a trovare una soluzione in tempi rapidi  per quest’importante costruzione  attesa da 10 anni dalla popolazione di Gaeta. Vorrei inoltre rassicurare la cittadinanza sul massimo impegno della nostra Amministrazione affinché in tempi brevi e  certi la drammatica situazione del Cimitero di Gaeta sia risolta in via definitiva.

In conclusione l’Assessore Vona riconferma quanto già dichiarato nei giorni scorsi circa la possibilità di servirsi di un Project Finance per il Cimitero “che andrebbe a realizzare una stretta cooperazione tra pubblico e privato, quindi una forma particolare di esternalizzazione. Esso infatti individuerebbe, con procedura di evidenza pubblica, il privato intenzionato ad investire per la riqualificazione complessiva del Cimitero insieme al Comune che, dal suo canto, metterebbe a disposizione il suddetto mutuo di due milioni e 500 mila euro. Il privato andrebbe sì a gestire i servizi cimiteriali ma con prezzi calmierati e regole fissate dal Comune. Regole che rispettano i cittadini e che in particolare prendono in considerazione i disagi delle fasce sociali più deboli.   Ciò sarà possibile perché il Comune  non solo sarà  cofinanziatore del progetto ma resterebbe l’unico ente che potrà dare loculi in concessione, continuerebbe ad essere l’unico proprietario del Cimitero, e quindi i servizi cimiteriali rimarrebbero pubblici, determinando chiarezza e trasparenza nella gestione e  impedendo speculazioni occulte a danno dei cittadini”.

LEGGI ANCHE:


 

Castelli Romani

Via Appia candidata a Patrimonio Mondiale Unesco

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere

E’ stato firmato a Roma, alle Terme di Diocleziano, il Protocollo di intesa per la candidatura del sito “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

L’antica strada consolare, circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.

Alla cerimonia, sono intervenuti, tra gli altri, il Sottosegretario al MiC, Gianmarco Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Il Protocollo d’intesa è stato presentato dalla dirigente dell’ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni. Ad aprire i lavori è stato il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger.

Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere.

Il ministero sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso della Via Appia. L’obiettivo è coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti. Quest’ultimo elemento si rivela fondamentale anche per la crescita sociale ed economica di molte delle zone coinvolte che, spesso, sono aree interne e quindi fuori dai grandi circuiti turistici.

“La Via Appia è un esempio della grandezza romana, la prima via pubblica e il prototipo, anche dal punto di vista tecnico, di altre strade che hanno poi costruito i romani. Ma è anche molto di più, era un crocevia culturale, parte del sistema culturale e sociale del mondo romano: questa era forse la sua importanza principale e questo sarà l’aspetto sul quale puntiamo – ha detto il sottosegretario Mazzi. “Il ministero ha già investito 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del fascicolo. Speriamo di farcela. Quando gli italiani giocano uniti, nessun risultato è impossibile”.

Il 20 gennaio la candidatura sarà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. A seguire, la richiesta sarà inviata a Parigi.

Continua a leggere

Cronaca

Cori, scomparso l’ex sindaco Serafino Marafini: proclamato il lutto cittadino

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ieri, 4 gennaio 2023, è venuto a mancare Serafino Marafini, già sindaco di Cori dal 1978 al 1980 e poi dal 1991 al ’94. In segno di cordoglio per la scomparsa, è stato proclamato il lutto cittadino nella giornata in cui avranno luogo le esequie, sabato 7 gennaio alle ore 11 nella chiesa di San Francesco: bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali e l’invito agli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche in concomitanza con il passaggio del feretro. Il sindaco Mauro De Lillis parteciperà ai funerali con una delegazione del Comune e il Gonfalone Comunale.
Classe 1934, primo cittadino in due occasioni, a lungo vicesindaco tra il ’60 e il ‘78 con i sindaci Franco Luberti e Romolo Palombelli, è stato l’amministratore per antonomasia per oltre un trentennio nel suo Comune, tra gli anni ‘60 e i primi anni ’90.
Politicamente nasceva socialista, aderendo poi al PSIUP e quindi al PCI, infine al PDS e al PD: la sua competenza spaziava nei vari ambiti della vita amministrativa, di cui aveva grande conoscenza.
Nel suo far politica e attività amministrativa si è trovato spesso in tandem con Romolo Palombelli. Nel 1985, in rotta col PCI, diede vita alla quarta lista che spaccò la sinistra corese, ma nel 1989 la rottura venne riassorbita e il duo Palombelli-Marafini tornò al vertice della città. Ha rappresentato un’epoca nel governo cittadino, come uomo delle competenze amministrative non tanto legato alle ideologie (seppur di chiara identità di sinistra), ma soprattutto alle cose da fare, sempre ponendosi come amministratore a servizio non di una parte politica, ma dell’interesse generale.
Competenze professionali, politiche e umane che gli derivarono anche da una assai lunga esperienza che lo vide, tra l’altro, dal 1960 ragioniere generale del Comune di Sezze; poi al Coreco (comitato regionale di controllo, cui erano attribuite appunto funzioni di controllo sugli atti degli enti locali), dove si fece conoscere ed apprezzare per il supporto che sempre prestava ai Comuni con grande spirito di servizio; ancora, nel 1980 chiamato a fare formazione alla nuova classe dirigente nel Comune di Norma, dove il PCI aveva vinto le elezioni.
“Con la sua scomparsa – commenta commosso il sindaco di Cori, Mauro De Lillis – preceduta da tante altre, viene meno tutta una generazione di uomini che hanno dato tanto alla politica e alla vita amministrativa cittadina, viene meno un pezzo di storia della nostra comunità. Ho ritenuto doveroso, interpretando il comune sentimento della popolazione, proclamare il lutto cittadino, in segno di profondo rispetto e di partecipazione al dolore di tutta la comunità per la sua perdita. Giungano alla famiglia il cordoglio e la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale e dei dipendenti”.



Continua a leggere

Cronaca

Cori, lo storico barbiere Ettore Neri va in pensione: per lui una targa e il ringraziamento dell’amministrazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuti

image_pdfimage_print

Dopo 62 anni di attività, va in pensione lo storico barbiere di Cori, Ettore Neri. A 72 anni, dopo aver tagliato barba e capelli a generazioni di coresi (prima a piazza Signina poi in via della Repubblica e da 20 anni in via San Nicola), potrà ora godersi un po’ di libertà e la meritata pensione.
 
Il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, e la delegata alle Attività Produttive, Annamaria Tebaldi, hanno voluto fargli visita nel suo salone per ringraziarlo di oltre mezzo secolo di lavoro, salutarlo ufficialmente a nome della comunità e consegnargli una targa in cui se ne ricorda “l’attività svolta con grande professionalità, amore e cura dei propri clienti. Con stima e gratitudine”.
 
Ettore Neri ha iniziato a lavorare all’età di 9 anni – prima ovviamente come dipendente e poi, una volta cresciuto, come titolare del suo salone – talmente piccolo da dover salire su uno sgabello per arrivare a fare la barba ai clienti. “All’epoca – ricorda Ettore – si lavorava tutti i giorni, anche di domenica”. Una passione quella per il suo lavoro, cui ha dedicato una vita intera, sempre con grande senso del rispetto e disponibilità verso il cliente, continuando anche adesso a presentare il suo servizio alle persone malate o ricoverate in ospedale. La tradizione, comunque, non si interrompe e già continua con il figlio Antonio, da tempo affermato parrucchiere per donne.
 
 
 



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

SEGUI SU Twitter

I più letti