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Latina

GAETA: LA CITTÀ CONQUISTA LA BANDIERA BLU PER IL 3 ANNO DI SEGUITO

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Tempo di lettura 3 minuti Un vessillo sempre più agognato dalle città di mare poiché premia anche il turismo sostenibile, l'attenta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche.

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Red. Cronaca

Gaeta (LT) – Gaeta è ancora Bandiera Blu: per il terzo anno consecutivo la città dell'omonimo Golfo conquista l'ambito riconoscimento internazionale. La Bandiera Blu viene assegnata dalle FEE (Foundation for Environmental Education), ogni anno in 48 paesi, alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto.

Un vessillo sempre più agognato dalle città di mare poiché premia anche il turismo sostenibile, l'attenta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche. Grande emozione per il Vice Sindaco e Assessore all'Urbanistica Luigi Coscione ed il nuovo Assessore all'Ambiente Iolanda Mottola, presenti alla cerimonia di consegna della Bandiera Blu ai Comuni rivieraschi e approdi turistici vincitori, svoltasi mercoledì 11 maggio 2016, a Roma presso l'Aula Convegni del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche).

"Il vessillo – affermano gli assessori –  è per noi un forte input a proseguire, ancor più decisi, il percorso intrapreso dalla nostra Amministrazione Comunale sin dal suo insediamento. In primis promuovendo ulteriori progetti di eco sostenibilità e tutela ambientale, ben consapevoli della loro importanza ai fini della crescita del tessuto turistico e imprenditoriale della nostra città".

Quest'anno sono ben 152 le località costiere italiane (cinque in più del 2015) per 293 spiagge complessive (280 l'anno scorso) e 66 approdi turistici che possono fregiarsi della Bandiera Blu 2016.
Piena soddisfazione è espressa dal Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano per il quale "La conferma della  Bandiera Blu alla Città di Gaeta è il riconoscimento della  validità delle politiche green perseguite dall'Amministrazione Comunale. Gli ottimi risultati della raccolta porta a porta, siamo ormai al 60% di differenziata, il forte sostegno alla mobilità sostenibile anche attraverso il bike sharing, iniziativa unica in provincia e sicuramente rara in ambito regionale, le piste ciclabili in fase di realizzazione, gli incentivi alle auto elettriche per le quali è gratis la sosta nelle strisce blu: sono questi tutti fattori determinanti per la conferma della Bandiera Blu. Ma questo importante vessillo è anche il simbolo di un impegno costante che assumiamo con i cittadini per realizzare una città più pulita, più ordinata, più sicura, più bella, quindi più vivibile e attraente per tutti, turisti e residenti. Un ringraziamento doveroso e sentito al dirigente del Dipartimento Cura, Qualità del Territorio e Sostenibilità Ambientale  del Comune Pasquale Fusco e ai dipendenti comunali Stefania Mancini e Giandomenico Valente, per il rilevante contributo dato al raggiungimento di questo brillante risultato".
La Bandiera Blu, istituita nel 1987, ha l’obiettivo principale di promuovere nei Comuni rivieraschi una conduzione sostenibile del territorio, attraverso una serie di indicazioni che mettono alla base delle scelte politiche l’attenzione e la cura per l’ambiente. Ai fini della valutazione, la qualità delle acque di balneazione è considerata un criterio imperativo, solo le località le cui acque sono risultate eccellenti, possono presentare la propria candidatura. Tra gli altri criteri presi in esame si trovano anche: la depurazione delle acque reflue, la gestione dei rifiuti, la regolamentazione del traffico veicolare, la sicurezza ed i servizi in spiaggia.
I parametri di valutazione diventano ogni anno più restrittivi. In particolare grande rilievo viene dato alle iniziative poste in essere dalle Amministrazioni per valorizzare le aree naturalistiche presenti sul territorio, per migliorare l'arredo urbano, per assicurare una miglior cura delle spiagge, per garantire una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti.

Hanno contribuito al giudizio finale e alla assegnazione importanti Enti ed Istituzioni, quali: il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, il Coordinamento Assessorati Regionali al Turismo, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, l'ISPRA, il Laboratorio di Oceanologia ed Ecologia Marina dell'Università della Tuscia, il Consiglio Nazionale dei Chimici e l'A.N.C.I (Associazione Nazionale Comuni Italiani), nonché organismi privati quali i Sindacati Balneari (SIB Confcommercio FIBA Confesercenti), la FIN  – sez. Salvamento.
Il Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, anche quest'anno garantirà il supporto per verificare la rispondenza delle località premiate ai criteri di spiaggia richiesti. L'invio tempestivo degli esiti delle visite di controllo, permetteranno di intervenire e di contribuire al mantenimento degli standard di eccellenza previsti dal programma Bandiera Blu. 
 

Castelli Romani

Via Appia candidata a Patrimonio Mondiale Unesco

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Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere

E’ stato firmato a Roma, alle Terme di Diocleziano, il Protocollo di intesa per la candidatura del sito “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

L’antica strada consolare, circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.

Alla cerimonia, sono intervenuti, tra gli altri, il Sottosegretario al MiC, Gianmarco Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Il Protocollo d’intesa è stato presentato dalla dirigente dell’ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni. Ad aprire i lavori è stato il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger.

Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere.

Il ministero sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso della Via Appia. L’obiettivo è coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti. Quest’ultimo elemento si rivela fondamentale anche per la crescita sociale ed economica di molte delle zone coinvolte che, spesso, sono aree interne e quindi fuori dai grandi circuiti turistici.

“La Via Appia è un esempio della grandezza romana, la prima via pubblica e il prototipo, anche dal punto di vista tecnico, di altre strade che hanno poi costruito i romani. Ma è anche molto di più, era un crocevia culturale, parte del sistema culturale e sociale del mondo romano: questa era forse la sua importanza principale e questo sarà l’aspetto sul quale puntiamo – ha detto il sottosegretario Mazzi. “Il ministero ha già investito 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del fascicolo. Speriamo di farcela. Quando gli italiani giocano uniti, nessun risultato è impossibile”.

Il 20 gennaio la candidatura sarà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. A seguire, la richiesta sarà inviata a Parigi.

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Cronaca

Cori, scomparso l’ex sindaco Serafino Marafini: proclamato il lutto cittadino

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Ieri, 4 gennaio 2023, è venuto a mancare Serafino Marafini, già sindaco di Cori dal 1978 al 1980 e poi dal 1991 al ’94. In segno di cordoglio per la scomparsa, è stato proclamato il lutto cittadino nella giornata in cui avranno luogo le esequie, sabato 7 gennaio alle ore 11 nella chiesa di San Francesco: bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali e l’invito agli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche in concomitanza con il passaggio del feretro. Il sindaco Mauro De Lillis parteciperà ai funerali con una delegazione del Comune e il Gonfalone Comunale.
Classe 1934, primo cittadino in due occasioni, a lungo vicesindaco tra il ’60 e il ‘78 con i sindaci Franco Luberti e Romolo Palombelli, è stato l’amministratore per antonomasia per oltre un trentennio nel suo Comune, tra gli anni ‘60 e i primi anni ’90.
Politicamente nasceva socialista, aderendo poi al PSIUP e quindi al PCI, infine al PDS e al PD: la sua competenza spaziava nei vari ambiti della vita amministrativa, di cui aveva grande conoscenza.
Nel suo far politica e attività amministrativa si è trovato spesso in tandem con Romolo Palombelli. Nel 1985, in rotta col PCI, diede vita alla quarta lista che spaccò la sinistra corese, ma nel 1989 la rottura venne riassorbita e il duo Palombelli-Marafini tornò al vertice della città. Ha rappresentato un’epoca nel governo cittadino, come uomo delle competenze amministrative non tanto legato alle ideologie (seppur di chiara identità di sinistra), ma soprattutto alle cose da fare, sempre ponendosi come amministratore a servizio non di una parte politica, ma dell’interesse generale.
Competenze professionali, politiche e umane che gli derivarono anche da una assai lunga esperienza che lo vide, tra l’altro, dal 1960 ragioniere generale del Comune di Sezze; poi al Coreco (comitato regionale di controllo, cui erano attribuite appunto funzioni di controllo sugli atti degli enti locali), dove si fece conoscere ed apprezzare per il supporto che sempre prestava ai Comuni con grande spirito di servizio; ancora, nel 1980 chiamato a fare formazione alla nuova classe dirigente nel Comune di Norma, dove il PCI aveva vinto le elezioni.
“Con la sua scomparsa – commenta commosso il sindaco di Cori, Mauro De Lillis – preceduta da tante altre, viene meno tutta una generazione di uomini che hanno dato tanto alla politica e alla vita amministrativa cittadina, viene meno un pezzo di storia della nostra comunità. Ho ritenuto doveroso, interpretando il comune sentimento della popolazione, proclamare il lutto cittadino, in segno di profondo rispetto e di partecipazione al dolore di tutta la comunità per la sua perdita. Giungano alla famiglia il cordoglio e la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale e dei dipendenti”.



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Cronaca

Cori, lo storico barbiere Ettore Neri va in pensione: per lui una targa e il ringraziamento dell’amministrazione

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Dopo 62 anni di attività, va in pensione lo storico barbiere di Cori, Ettore Neri. A 72 anni, dopo aver tagliato barba e capelli a generazioni di coresi (prima a piazza Signina poi in via della Repubblica e da 20 anni in via San Nicola), potrà ora godersi un po’ di libertà e la meritata pensione.
 
Il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, e la delegata alle Attività Produttive, Annamaria Tebaldi, hanno voluto fargli visita nel suo salone per ringraziarlo di oltre mezzo secolo di lavoro, salutarlo ufficialmente a nome della comunità e consegnargli una targa in cui se ne ricorda “l’attività svolta con grande professionalità, amore e cura dei propri clienti. Con stima e gratitudine”.
 
Ettore Neri ha iniziato a lavorare all’età di 9 anni – prima ovviamente come dipendente e poi, una volta cresciuto, come titolare del suo salone – talmente piccolo da dover salire su uno sgabello per arrivare a fare la barba ai clienti. “All’epoca – ricorda Ettore – si lavorava tutti i giorni, anche di domenica”. Una passione quella per il suo lavoro, cui ha dedicato una vita intera, sempre con grande senso del rispetto e disponibilità verso il cliente, continuando anche adesso a presentare il suo servizio alle persone malate o ricoverate in ospedale. La tradizione, comunque, non si interrompe e già continua con il figlio Antonio, da tempo affermato parrucchiere per donne.
 
 
 



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