GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

di Cinzia Marchegiani


Gallicano (RM) – La Direzione Regionale Ambiente del Lazio ha approvato con determinazione n. A02651 del 5 aprile 2013, la “Pronuncia di Compatibilità Ambientale” per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biomasse) in località Colle degli Zecchini per una centrale a biomassa a digestione anaerobica proprio a tre chilometri da Corcolle, vicino alla Tenuta di Passerano, Tivoli Terme e Villa Adriana, al nuovo centro agroalimentare, al Fosso di Benzone, Roma est, Valle Martella e anche Zagarolo. Un centro nevralgico che potrebbe cambiare i suoi connotati. Non si conoscono attività degli amministratori dei Comuni interessati, indipendentemente dalla paternità del territorio ma solo di comitati e associazioni che allarmati cercano di affrontare queste tematiche, informando e sensibilizzando i cittadini ignari di ciò che sta accadendo nei loro territori. Si sta ipotecando futuro e salute pubblica e sembra che nessuno abbia interesse a fare informazione anche laddove serva per allontanare i dubbi e perplessità che il silenzio genera nel suo cammino.

L’assemblea pubblica dello scorso 16 gennaio organizzata dall’associazione URAZ nei locali del New Paradise in Valle Martella ha goduto finalmente di una massiccia platea, segno che la responsabilità collettiva e senso civile sta crescendo, con la presenza del Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, Comitato per Gallicano, Comitato per Corcolle, Comitato Rifiuti Zero Genazzano e il Comitato di Albano” e di Paolo Pacifici, referente del M5S di Zagarolo, Michelino Conti Capogruppo di Forza Italia nel Comune di Zagarolo, Ivano Bruno Predidente del Consiglio di Circolo del 275°di Zagarolo, Claudio Auriemma, del Comitato di Gallicano. Unica nota dolente, l’assenza delle stesse istituzioni con gli Assessori all’Ambiente che, pur avendo il dovere di informare i suoi cittadini degli importanti cambiamenti territoriali e ambientali, nonché della salute pubblica, si sono astenuti a farlo. Facendo piccole interviste all’uscita della scuola di Zagarolo ad esempio, sembrano non conoscere alcuna informazione al riguardo. Dall’autorevole relazione del Prof. Giancarlo Ceci e dell’Archietto Massimo Campari è emerso un quadro allarmante che sfugge (?) alle autorità dei comuni comunque interessati da questo coinvolgimento soprattutto ambientale. Nasce la consapevolezza solo se ci si informa e si affrontano questi temi, ecco perché era necessario un patto tra sindaci che rivendicava la superiorità dell’interesse locale e degli amministratori sopra ogni proposta o progetto imprenditoriale che metta a rischio i beni e patrimoni comuni, come la salute e la tutela dell’ambiente. La prevenzione e osservazione dei derivati delle nuove tecnologie della green economy che stanno divorando patrimoni importanti delle terre italiane deve essere affrontata con la giusta serietà e non possono essere demandate alla sensibilità e presenza in loco solo delle associazioni e comitati…è un compito soprattutto degli amministratori interessarsi ai mutamenti irreversibili e condizionanti del futuro territoriale. Il “Comitato per Gallicano”si oppone alla realizzazione di quest’opera poiché l'area risulta essere paesaggio agrario di rilevante valore, rientra nell'ambito vincolato come "Area identitaria dell'Agro Tiburtino-Prenestino" (PTPR tavola B) e parco archeologico e culturale (PTPR tavola C)ed è attraversata dal percorso panoramico storico della Via Prenestina Antica. All'interno ci si trova in zona di salvaguardia delle sorgenti Acqua Vergine, Torre Angela, Finocchio, Pantano Borghese. Oltretutto l'area interessata è prossima a rilevanti scoperte archeologiche di età romana e pre-romana ".
La nascita di queste centrali a biogas, sotto l’impulso della finanziaria 2008, permetteva ad aziende agricole in difficoltà economica, grazie a certificati verdi dati agli impianti alimentati a biomasse con loro prodotti agricoli, allevamento e forestali e sottoprodotti come residui di colture, potature, liquami zootecnici, ricavati entro un raggio di 70 chilometri, la possibilità di produrre energia da vendere ai gestori elettrici. Ma il biogas, nato come ciambella salvagente per le aziende agricole in forte crisi economica, viene adottato dai grandi industriali e imprenditori come opportunità di guadagnare sfruttando gli incentivi (a carico sempre degli utenti finali con le bollette, non a caso anche questo mese in Italia c’è stato un ulteriore aumento dell’1,4% del costo energetico) e organizzando la corsa all’acquisto di terreni agricoli, hanno approfittato della crisi comprando a prezzi convenienti, patrimoni davvero importanti della nostra agricoltura, soprattutto a danno di piccoli terrieri che hanno visto come un miraggio le proposte sul loro tavolo. La morale è inquietante, dai dati emersi soprattutto in quelle zone già depauperate dei terreni a favore di costruzioni numerosissime di queste centrali si scopre che si produce energia con un costo cinque volte superiore da quella prodotta per via termoelettrica, con impatti gravissimi sul terreno, acque superficiali e di falda e con aumenti tangibili sui costi delle nostre bollette energetiche dovute agli incentivi dati ai nuovi imprenditori dell’energia. Non a caso, è stato definito l’assalto del profitto camuffato dalla green economy o meglio profitti speculativi ottenibili con i certificati verdi. Dietro a tanta economia…c’è soprattutto il dato oggettivo dell’inquinamento che ricade non solo sui terreni circoscritti, ma all’intero ecosistema che ne è direttamente interessato. Questi temi non hanno trovato posto in agenda dei nostri amministratori e nessun passo è stato fatto per individuare le concreta capacità di concertare sinergie tra i vari comuni direttamente e indirettamente interessati da queste nuove realtà.

I Consiglieri di minoranza del Comune di Gallicano, Betti, D'Offizi e Galli, hanno richiesto un Consiglio Comunale Straordinario sul tema del Biogas che si terrà questo pomeriggio alle ore 16.00 presso la residenza comunale nel locale terra sito in Piazzale Case Popolari n24:”vogliamo sapere bene quali sono le intenzioni del Comune e della Regione sullo sfruttamento energetico della tenuta di Passerano. Inoltre stiamo ancora aspettando il piano economico del progetto che non ci è mai stato fornito. Ci dicono che siamo solo capaci di dire no, ma al Consiglio usciranno delle proposte molto chiare e molto economiche che non impattano sulle tasche e sulla salute dei cittadini.”

I cittadini, nella stramaggioranza, non sanno che gli amministratori locali stanno ipotecando un territorio, (l’amminiztrazione Gabina non ha posto alcuna riflessione e trattativa). Le notizie che si ricevono in merito alle centrali già attivate non è solo allarmante, ma deve esser un monito per chi vuole imitare e importare queste tecnologie. Lo scorso settembre 2013, la centrale a Biogas “BrembioEnergia” dall’impianto si è verificata una fuoriuscita di digestato (reflui zootecnici e residui dalla produzione di energia, ndr) che hanno invaso una roggia vicina e il canale del Brembiolo. Riporta IL Giorno di Lodi, “Ad accorgersi del danno è stata una guardia ecologica, vendendo l’acqua sporca nei canali. Il direttore di Arpa Lodi, Walter Di Rocco, aggiunge: ‘Pare che si sia verificata una rotturna alle 2 di notte nel secondo digestore, forse per sovrappressione. Il tetto è saltato. E i gestori si sarebbero accorti del fatto solo stamane. Ma non hanno avvisato nessuno, tentando da soli di risolvere il problema. Una parte dei veleni sono finiti nelle feritoie dello spiazzo dell’azienda, una parte in un colo, fino alla rete irrigua e di lì al Brembiolo’. Il comandante della Polizia provinciale, Arcangelo Miano, spiega: ‘Non ci esprimiamo sulle cause che dovranno essere stabilite con una perizia’. E i danni? ‘C’è stata fuoriuscita del digestato su campi e canali, stiamo valutando’”.
Invece la notizia di qualche giorno fa dall’Euronews porta importanti e ulteriori interrogativi sull’affidabilità e sicurezza di queste centrali, che sembrano tutelare tutto, tranne ambiente e salute pubblica: “Quattro milioni di litri di letame sono fuoriusciti da una cisterna e si sono riversati nell’area di un impianto di biogas a nord di Amburgo, in Germania. Oltre cento i vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incidente – provocato dalla rottura di una valvola – per scongiurare il rischio di inquinamento!”

E’ il caso di dire "Nessun Dorma"….perchè non si può accettare che la speculazione di un patrimonio territoriale possa avere precedenze assurde rispetto al contenimento degli inquinamenti già troppo evidenti nella tenuta di Passerano, con il deterrente che è già una zona compromessa. Si può condividere e accettare di anteporre la salute pubblica, del territorio, nonché del futuro di queste terre solo per interessi economici?

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