GALLICANO NEL LAZIO: LO SCANDALO DEL CIMITERO "FATTO IN CASA"… COMUNALE

 

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di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio (RM) – Una nebulosa alquanto articolata, tra atti, delibere e consigli comunali che hanno solo alimentato immensi sospetti in merito al progetto cimiteriale del Comune di Gallicano nel Lazio di cui l’Osservatore d’Italia aveva già approfondito la situazione. "L’ecomostro”, così ribattezzato da tutte le associazioni, aveva scatenato il totale disappunto per un’opera maestosa che si intende mettere in cantiere.

Il camposanto da 120 mila loculi troverebbe posto in località Passerano, dove sempre la stessa amministrazione di Gallicano nel Lazio era intenzionata, e forse lo è tutt’ora, a realizzare anche la Centrale a Biogas, che disterebbe, quest'ultima, solo 400 metri dalle abitazioni di Valle Martella a Zagarolo.

Il dossier consegnato alle istituzioni. I consiglieri comunali Mario Galli Capogruppo “Progetto Comune”, Fabrizio Betti “Progetto Comune” e Lucia D’Offizi Capogruppo “PDL” del Comune di Gallicano avevano portato a conoscenza delle Autorità, un corposo dossier, inviato esattamente un anno fa – 23 giugno 2014 – chiedendo alla Guardia di Finanza, alle cariche istituzionali dei Governi italiano ed europeo, alle Procure di Tivoli, Roma, Napoli e Lazio, a tutti i gruppi consiliari della Regione Lazio, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, alla Regione Campania, al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri Regione Lazio, di Palestrina, Gallicano nel Lazio, oltre alla Questura di Roma, di verificare gli atti che sovrastano questo progetto faraonico.

Verifiche e presunti conflitti d’interesse.
La vicenda della realizzazione di un cimitero comprensoriale nel Comune di Gallicano nel Lazio, ancora risulta alquanto complessa e fotografa una nebulosa e a tratti una pittoresca gestione amministrativa, tanto che sono state presentate due interrogazioni, una al Regione Lazio, l’altra in Parlamento. Il nostro giornale aveva già riportato e messo a conoscenza dell’opinione pubblica la ”particolarità” emersa da questo progetto che si vuole portare a compimento nel comune di Gallicano nel Lazio in un polmone verde a ridosso di Roma, che cementificherebbe 63 ettari di campagna romana.

La singolare coincidenza che emergeva dai documenti resi noti dai consiglieri di opposizione riguardava le notizie ottenute da risultanze di visura camerale, dove il socio di maggioranza di una delle imprese facenti parte dell’ATI proponente il progetto, precisamente la AET srl, risultava essere l’Avv. Gianni Veroni che, all’epoca della citata delibera di Giunta 32/2013, ricopriva la carica di Presidente del Consiglio Comunale di Gallicano nel Lazio, nonché consigliere delegato al reperimento risorse investimenti pubblici/aspetti legali inerenti all’urbanistica e locale segretario del PD.

Interrogazioni Regionale e Parlamentare. Troppe domande sono rimaste ad oggi senza risposta, tanto che sono state presentate due interrogazioni una alla Regione Lazio dello scorso 24 giugno 2015 a firma dei consiglieri del M5S, Denicolò, Porrello e Perilli. Ed un’interrogazione con risposta scritta al Parlamento presentata l’11 giugno 2015 dagli onorevoli Daga, Terzoni, De Rosa, Segoni, Busto, Mannino, Zolezzi, Frusone e Vignaroli indirizzata al Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, al Ministro dell'Interno.

L’interrogazione parlamentare ripercorre la storia del progetto del cimitero comprensoriale da 120mila loculi, attraverso un project financing che prevede un investimento iniziale di circa 50 milioni di euro (primo stralcio) per un totale di circa 160 milioni di euro, da realizzare nella tenuta Agro-Patrimoniale di Passerano per una superficie di 60 ettari, che sorgerà sulla tenuta agricola di Passerano sottoposta a vincolo ambientale dalla Regione Lazio, considerata l'ultimo polmone verde alle porte di Roma Est, pezzo di rilevanza storica dell'Agro Romano.

I firmatari fanno emergere come mal si comprende l'opportunità di stravolgere la naturale vocazione agricola e zootecnica di un territorio costruendo un cimitero di 120 mila loculi per un paese che conta, a malapena, 6 mila abitanti. Ma non solo, perché nell’interrogazione viene sollevato il passaggio cruciale (riportato anche dal nostro giornale) che a proporre la colata di cemento che sottrarrà 60 ettari di verde ai mille della tenuta di Passerano è un'associazione temporanea d'impresa (Ati) nella quale figura anche l'AET Srl di cui diviene socio di maggioranza il 19 marzo 2013 Giovanni Veroni, all'epoca Presidente del Consiglio comunale di Gallicano nel Lazio, che ha proposto al Comune di costruire con capitale privato, il mega cimitero in cambio di una concessione trentennale, con l'obiettivo di recuperare l'investimento attraverso i ricavi di gestione, come scritto nel bando di gara, "derivanti dalle future vendite", in sostanza la cessione dei loculi.

I ministri interrogati vengono messi a conoscenza, qualora non lo fossero, di questa oscura vicenda, e viene chiesto loro se non ritengano opportuno assumere iniziative al fine di valutare che il progetto di cui in premessa non sia in contrasto con la presenza di vincoli di carattere ambientale, paesaggistico, idrogeologico e per la tutela dei beni di interesse culturale, anche alla luce dello straordinario valore del Castello di Passerano, una fortezza del XIV secolo appartenuta a famiglie patrizie romane, ma dell'area archeologica di Gabi, con il tempio di Giunone Gabina, nonché di altri ritrovamenti archeologici e studi che rendono la zona particolarmente ricca di storia. Inoltre nel testo si chiede anche se sia stato acquisito nel procedimento di approvazione del progetto di project financing il parere delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistica, territoriale e della salute dei cittadini così come previsto dalla legge n. 241 del 1990.
In fondo nel Dossier spedito dai consiglieri di opposizione del Consiglio comunale di Gallicano nel Lazio chiedevano di svelare il mistero….. “per il quale l’attuale maggioranza – in continuità con la precedente, essendo sempre gli stessi identici amministratori a decidere – ha nel realizzare un progetto che andrebbe a stravolgere irrimediabilmente un territorio tutelato da vincoli cogenti, che va contro gli esiti di un Consiglio comunale straordinario aperto, che viene assunto con procedure amministrative poco chiare e trasparenti e che determina una movimentazione di denaro e capitali non in linea con le disponibilità di una piccola comunità di 6 mila abitanti, quale è il comune di Gallicano nel Lazio (il progetto, una volta completato, comporterebbe la realizzazione di 120.000 loculi cimiteriali, su un’area espropriata di oltre 60 ettari, per un valore complessivo dell’investimento di 160 milioni di euro)".


Si attendono dunque risposte dalle Istituzioni su una vicenda che resta ancora avvolta da un assurdo silenzio istituzionale. A tal proposito l'Osservatore d'Italia invierà il presente articolo all'Autorità Anticorruzione per vedere se almeno questo organo deputato all'analisi degli appalti e alla verifica del loro corretto iter riesca a sciogliere quella che sembra essere una ingrovigliata matassa.