Connect with us

Scienza e Tecnologia

Gears 5, l’evoluzione dell’esclusiva Microsoft

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 8 minuti
image_pdfimage_print

Gears 5 arriva su Xbox One e Pc a distanza di quasi tre anni dal quarto capitolo della serie. Con questo nuovo episodio, gli sviluppatori di The Coalition sembrano ora aver dato libero sfogo a tutta la loro creatività con lo scopo dichiarato di realizzare il Gears più vasto e profondo di sempre. E a nostro avviso ci sono riusciti in pieno. Ma andiamo a scoprire il perché. La trama si collega benissimo con il finale del gioco precedente, infatti, dopo gli eventi narrati in Gears 4, la situazione sul pianeta Sera è sull’orlo del baratro. Lo Sciame, l’esercito generatosi dall’esposizione prolungata di Locuste ed esseri umani agli effetti nocivi dei cristalli di Imulsion, è uscito allo scoperto e si sta preparando per attaccare gli Insediamenti e le città gestite dalla Coalizione dei Governi. Una nuova guerra sembra quindi inevitabile e i COG, nonostante il loro esercito, sanno di non poter resistere a lungo senza armi adeguate. L’unica opzione plausibile, per quanto il Primo Ministro Jinn Desai non sia d’accordo, sembra essere legata al Martello dell’Alba, la “vecchia” tecnologia satellitare sviluppata durante le Guerre Pendulum che permise ai Gears di sopravvivere dopo il Giorno dell’Emersione. Su indicazione di Baird la squadra Delta, composta da Marcus Fenix, suo figlio JD, Kait Diaz, figlia della leader degli Estranei rapita dallo sciame nel precedente capitolo, e Delmont “Del” Walker, torna quindi ad Azura per lanciare in orbita un vecchio prototipo di Martello rimasto miracolosamente intatto. Una volta rientrati a Nuova Ephyra i soldati scoprono però che l’arma non sta rispondendo nel modo corretto, solo per scoprire che le cose stanno per precipitare. Le creature si sono infatti evolute, generando nuovi giganteschi abomini e sviluppando la capacità di prendere il controllo dei Dee-Bee, i robot utilizzati dalle forze governative come strumento di difesa e controllo. Una situazione imprevista alla quale si aggiungono l’esuberanza e gli errori di JD, che aveva già rischiato di compromettere l’incursione su Azura, i conflitti interiori di Kait, tormentata da visioni e incubi, e la scarsa affidabilità del satellite appena messo in orbita. La somma di tutti questi fattori influisce in modo irreversibile sull’esito della missione, finendo per creare una profonda frattura all’interno dei Delta. Kait, spalleggiata dagli inseparabili Del e Jack, viene quindi inviata in missione negli angoli più remoti di Sera con l’obiettivo di convincere altri Estranei ad unirsi alle forze COG per respingere definitivamente lo Sciame. Ed è proprio a partire da qui, il secondo atto per essere precisi, che Gears 5 mette in mostra tutto ciò che c’è di nuovo: l’attenzione infatti si sposta da JD alla giovane Kait e sulla sua missione, che ben presto si trasforma in un’indagine sul suo oscuro passato e sulle vere origini dello Sciame. Un viaggio pericoloso, che attraverserà biomi e ambientazioni molto differenti e dal quale dipenderà non solo il destino della giovane protagonista ma anche quello di tutto il popolo di Sera. Fra intense sparatorie, colpi di scena e una trama sempre coinvolgente, Gears 5 offre un viaggio di una quindicina di ore che possono diventare anche il doppio se giocato alla difficoltà massima.

Come vi dicevamo però, Il cambio di protagonista e le nuove ambientazioni non sono le uniche novità introdotte da The Coalition, lo studio di Vancouver infatti, ha infatti deciso di imprimere con maggiore forza la propria impronta nella saga, apportando alcune importanti modifiche al sistema di gioco originale. La prima, quella che salta subito all’occhio, riguarda la possibilità di affrontare l’intera campagna con altri due amici, sia in split-screen sia tramite Xbox Live, formando una squadra composta dai due protagonisti più il robot di supporto Jack, il quale diventa a tutti gli effetti un personaggio giocabile dotato di caratteristiche proprie che gli consentono di attivare interruttori, di intrufolarsi nei condotti di aerazione, di diventare invisibile per un breve lasso di tempo e di raccogliere/trasportare oggetti quali armi, munizioni o altro. Quando su gioca a Gears 5 in singolo, tutte queste azioni di Jack vengono sempre gestite dalla I.A., liberamente o su specifica indicazione del giocatore, mentre quando si è in coop sarà un giocatore in carne ed ossa a dover interpretare il ruolo di supporto. Supporto che, in questo nuovo capitolo, non si limita solo alle azioni appena citate. La nuova versione di Jack dispone infatti di 11 abilità speciali suddivise in Assalto, Supporto e Passive. Queste ultime sono utilizzabili fin dal primo minuto e influiscono su parametri quali la sua salute, la capacità di curare gli altri o la durata dell’invisibilità. Le altre abilità, che permettono di scansionare le aree per individuare nemici e rifornimenti, di curare o rendere invisibile la squadra, di controllare per un tempo limitato gli avversari, di accecarli e così via, funzionano invece in modo leggermente diverso. Innanzitutto devono essere sbloccate, collegando al robot specifici accessori ottenibili nel corso dell’avventura, e poi vanno equipaggiate sfruttando i due slot disponibili, uno per ogni tipologia di abilità. Solo così possono poi essere utilizzate sul campo di battaglia, tenendo però sempre presenti i tempi di ricarica necessari dopo ciascun utilizzo. Tutte queste skill, così come quelle Passive, possono poi essere potenziate su 4 differenti livelli. I primi 3 sono accessibili consumando Componenti, delle parti elettroniche speciali che i giocatori avranno l’opportunità di raccogliere durante l’esplorazione, mentre l’ultimo livello, denominato Ultimate, può essere sbloccato solo ottenendo specifici moduli, generalmente legati al completamento di missioni principali o secondarie.

Missioni secondarie? Eh sì, avete capito bene perché una fra le novità più interessanti di questo Gears 5 è data dal fatto che nel corso dell’avventura, i protagonisti raggiungono due remote regioni open world di Sera. Tali zone possono essere esplorate liberamente e sempre da queste è possibile accedere non solo ai luoghi teatro dei capitoli principali, che mantengono la medesima struttura lineare e guidata dei precedenti episodi, ma anche ad altre aree, di dimensioni più limitate, nelle quali è possibile completare alcuni incarichi opzionali quali missioni di salvataggio o ricerca, utili per raccogliere nuovi potenziamenti o per scoprire importanti retroscena sulle vicende narrate nel titolo. Tutti questi incarichi, così come gli eventuali punti di interesse, vengono memorizzati da Jack, il quale ha anche acquisito la capacità di visualizzare la mappa di queste regioni così da fornici costantemente indicazioni sulla direzione da seguire tramite una pratica bussola visualizzata nella parte superiore dello schermo. Attenzione però a non farsi trarre in inganno: Gears 5 non è diventato un titolo open world puro, però offre due grandi “hub” che possono essere esplorati a piedi o, più rapidamente, sfruttando una sorta di slitta trainata da una vela chiamata “Skiff”, sulla quale possono anche essere riposte due armi aggiuntive. Il passaggio da una regione all’altra è inoltre sempre vincolato al completamento del relativo Atto, con punti di non ritorno segnalati chiaramente nel corso dell’avventura. Giocare ogni missione secondaria, ovviamente, è il modo migliore per godere pienamente della spettacolare campagna di questo Gears 5, quindi, il nostro consiglio è: mai avere fretta. A livello di meccaniche di gioco sono state introdotte anche alcune piccole chicche, adesso, è possibile cogliere di sorpresa gli avversari con un’uccisione silenziosa, il che permette di superare alcune sezioni senza sparare nemmeno un colpo, e si possono sfruttare nuove armi come il mitragliatore leggero Claw, la cui precisione aumenta con il fuoco continuato, la pistola automatica Talon e il cannone Criogenico, che congela gli avversari lasciandoli alla mercé dei proiettili del giocatore o delle altre creature. A queste si sommano poi alcune armi uniche dotate di caratteristiche speciali, che possono essere raccolte nel corso dell’avventura. L’esercito nemico offre poi una gran varietà di unità e riversa sul campo di battaglia la consueta varietà di creature che vanno dalle minuscole sanguisughe ai giganteschi Swarmack, passando per un paio di classi inedite come i pericolosi Sorveglianti o i fastidiosi robot volanti corrotti dallo Sciame, chiamati Bastion. Anche a livello estetico l’ultima fatica dei The Coalition sembra riprendere il discorso interrotto in GOW 4: aree molto ampie, palette di colori molto variegata per un capitolo della saga e in generale una mole poligonali imponente. Qualche piccola sbavatura su alcune texture che forse avrebbe meritato qualche attenzione in più, ma in generale il quadro estetico riempie gli occhi come mai prima d’ora. Sarà anche molto appagante, una volta terminata la battaglia, vedere quanti pezzi di armature e avversari rimangono a terra, a creare una veridicità davvero molto elevata. Sugli scudi anche gli effetti volumetrici e particellari, nonché un sistema di illuminazione che in alcuni passaggi riesce davvero a stupire. Ottimo come sempre il doppiaggio a dir poco perfetto in lingua italiana e il comparto sonoro che offre effetti da brivido. Squisita anche la colonna sonora che è sempre coerente con gli eventi che avvengono sullo schermo e mai fuori luogo.

Ovviamente anche Gears 5 offre un ampio comparto multigiocatore, ma stavolta c’è davvero l’imbarazzo della scelta grazie a una serie di modalità di gioco differenti pensate per accontentare quanti più giocatori possibili. A partire dalla classica modalità competitiva Versus, che racchiude al suo interno varie tipologie di partite suddivise tra Arcade, Classificate, Coop vs I.A. e Personalizzate; la prima rappresenta un’assoluta novità e propone ai giocatori deathmatch tra squadre di 5 elementi scelti in una rosa di 11 personaggi diversi, tutti dotati di skill peculiari e di un equipaggiamento iniziale fisso, che può poi essere modificato spendendo i punti ottenuti uccidendo gli avversari. Tra le Classificate, che permettono di selezionare gli stessi personaggi, figurano invece una selezione delle 8 modalità di gioco distinte presenti nel gioco, che vanno dal classico deathmatch a squadre al sempreverde Re della Collina, passando per una buona varietà di tipologie di match differenti già presenti nel precedente capitolo. Coop Vs I.A. permette invece, come facilmente intuibile, di affrontare squadre controllate dalla CPU insieme ad altri 4 giocatori umani, mentre il menu delle sfide Personalizzate consente di creare liberamente le proprie partite, anche in LAN, selezionando non solo la modalità di gioco, ma anche su quale delle 12 mappe presenti al lancio disputarla e quali opzioni specifiche attivare. In Gears 5 fa poi ritorno la tanto blasonata modalità Orda, che vede una squadra formata da 5 componenti, umani o bot, scontrarsi con 50 ondate di nemici di difficoltà crescente sulle stesse mappe pensate per le sfide Versus. Ogni 10 ondate si affronta un boss, e per ogni nemico abbattuto si ottiene energia da spendere per fabbricare e/o potenziare le proprie difese, per acquistare equipaggiamenti o, novità assoluta, per incrementare le caratteristiche del proprio personaggio. La nuova struttura dell’Orda permette infatti ai giocatori di selezionare i rispettivi alter-ego da una selezione che al lancio includerà 9 personaggi differenti, tra i quali anche il robot Jack, suddivisi in 5 categorie: Scout, Ingegnere, Attacco, Tank e Supporto. Ogni categoria è specializzata in uno specifico aspetto, ma questo non significa che due Tank siano identici perché ogni singolo personaggio dispone di una propria abilità passiva, di una Ultimate, che si ricarica con il passare del tempo e che potrebbe influenzare anche gli altri membri della squadra, e di 4 diverse caratteristiche base, ciascuna delle quali può essere potenziata attraverso 10 differenti livelli consumando energia.

https://www.youtube.com/watch?v=ErqsgG0HRR8

A completare il tutto in Gears 5 c’è anche l’inedita modalità Fuga. Essa rappresenta un’altra novità assoluta per la serie, sia per la tipologia di match sia per quanto riguarda il numero di giocatori coinvolti. Si tratta infatti di una tipologia di gioco cooperativa pensata per un massimo di tre giocatori nella quale l’obiettivo finale non è quello di uccidere il maggior numero di avversari ma piuttosto di uscire indenni, o quasi, da un Alveare dello Sciame, il tutto senza dimenticarsi di lasciare in pegno una discreta quantità di gas velenoso. Il funzionamento di questa tipologia di scontri è molto semplice: all’avvio i giocatori fuoriescono da uno dei bozzoli dello Sciame e posizionano delle granate, le quali inizieranno a rilasciare gas dopo un certo lasso di tempo riempiendo progressivamente ogni parte dell’alveare, composto generalmente da un’alternanza di corridoi stretti, svincoli e stanze di varie dimensioni. Mentre ciò accade, i giocatori devono avanzare verso l’uscita per non rischiare di finire soffocati dal loro stesso veleno, affrontando nel frattempo i nemici che incontrano sfruttando al meglio le poche armi che riescono a recuperare durante il percorso. Una volta raggiunta l’uscita devono sigillarla per massimizzare l’effetto del gas, e procedere con l’estrazione. In questo caso i personaggi selezionabili al lancio del gioco sono solo 6, con modalità di suddivisione, progressione e personalizzazione identiche a quelle della modalità Orda. Le mappe invece sono 4, create specificatamente per questa modalità. Un numero effettivamente ridotto, ma destinato a crescere rapidamente vista la presenza di un editor tramite il quale è possibile creare le proprie mappe, che possono poi essere giocate o condivise con l’intera community. Insomma, tirando le somme, questo Gears 5 è un gioco assolutamente incredibile, che offre la possibilità di divertirsi da soli o in compagnia e lo fa grazie a una valanga di possibilità fra campagna, multigiocatore cooperativo o competitivo e l’introduzione di tantissime novità. Se si è possessori di una console Xbox One o di un Pc e si cerca qualcosa di davvero “tosto”, Gears 5 è un titolo che dovete assolutamente giocare.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scienza e Tecnologia

Unicorn Overlord, il videogame strategico-tattico che lascia a bocca aperta

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 5 minuti
image_pdfimage_print

Unicorn Overlord è un gioco di ruolo strategico dalle qualità a dir poco sensazionali, è un videogioco da giocare tutto d’un fiato che regala un approccio estetico splendido e una giocabilità a dir poco pazzesca. Andiamo a scoprire tutte le qualità di questa perla sviluppata da Vanillaware per pc, Xbox, PlayStation e Switch. La storia è ambientata in un universo medioevale soggiogato da un tiranno arrivato al potere a spese della legittima regina a cui aveva prestato giuramento. Spinto da ragioni oscure per buona parte della campagna, il generale Valmore, un tempo uno dei più prodi difensori della corona di Cornia, si rivolta contro il vessillo che ha portato fieramente in centinaia di battaglie, conducendo decine di ribelli alle porte del castello della famiglia reale in una notte buia e tempestosa. Sorpresa dal tradimento di uno dei suoi comandanti più fedeli e messa alle strette dalla schiacciante inferiorità numerica, la regina guerriera Ilenia non ha altra scelta se non quella di scendere in battaglia ella stessa, sorretta solamente da un manipolo di uomini, i più fedeli della sua guardia personale. Nonostante il tragico esito dello scontro sia fin da subito chiaro, la coraggiosa regina si lancia contro Valmore e la sua manica di congiurati, nella speranza di guadagnare il tempo sufficiente per permettere al fido Josef, cavaliere e prima lancia del regno, di portare il salvo il giovane principe Alain. I due riescono a fuggire con l’aiuto delle tenebre e del rapido destriero di ser Josef e, dopo una dissolvenza a nero sulla notte del tradimento, la storia riprende proprio da uno scorcio di vita quotidiana di un maturato Alain, che si addestra con la spada ed un compagno d’armi su una ridente spiaggia dell’isola di Palevia. Quest’ultima è tra le poche ad essere sfuggita alla morsa di Valmore, autoproclamatosi Imperatore e adesso a capo di tutti e cinque i regni del continente di Fevrith. In Unicorn Overlord i temi trattati sono maturi, la caratterizzazione dei personaggi di buonissima fattura e la guerra viene dipinta in maniera credibile. Ben presto, sulle spalle del giovane Alain graverà il pesante fardello di compiere scelte estremamente difficili, tra nemici a cui mostrare clemenza o mano ferma, villaggi che chiedono aiuto e antichi alleati da affrontare sul campo di battaglia. La cosa bella di Unicorn Overlord è la possibilità di reclutare oltre 60 personaggi unici che vestono i panni di comandanti alleati sul campo di battaglia, ma la cosa più interessante è che ognuno di essi ha una storia e delle motivazioni che li spingono a scendere in battaglia al fianco del protagonista. Proprio per tale ragione il gioco tende a premiare i giocatori più curiosi in quanto interessarsi alla vita e ai retroscena personali dei propri commilitoni, e stringendo un buon rapporto con essi, può portare ad avere alcuni vantaggi durante le fasi di battaglia. Unicorn Overlord gestisce i dialoghi opzionali dei legami tra commilitoni in maniera più snella rispetto ad altri titoli del genere, con una quantità minore di dialoghi e una diminuita frequenza delle occasioni di interazione, con una scelta che piacerà ai fan degli strategici vecchio stile. Insomma, dal punto di vista dell’idea di base Unicorn Overlord è veramente un titolo interessantissimo.

A livello di gameplay Unicorn Overlord è qualcosa di estremamente esaltante e soddisfacente. La struttura di gioco, illustrata con alcuni tutorial nelle fasi iniziali dell’avventura, è sulla carta abbastanza snella, salvo poi nascondere una profondità incredibile ed ampliarsi pian piano lungo la corposa campagna, aggiungendo nuovi elementi senza però sovraccaricare il giocatore con troppe nozioni tutte insieme. Ovviamente, vista la natura del titolo, per dominare sul campo di battaglia è richiesta pazienza, una sapiente e continua gestione delle truppe ed un livello di pianificazione elevato. Il giocatore può schierare per ogni livello un massimo di una decina di gruppi di combattenti, composti a loro volta da un numero variabile da uno a sei soldati, a seconda di quante risorse sono state investire per ampliarne i ranghi. Ogni squadra viene disposta su due file da tre, e sono in genere solamente i combattenti in prima linea quelli che assorbono l’urto degli attacchi nemici, con le debite eccezioni, costituite, ad esempio, dalle frecce avversarie e dagli attacchi magici. Se durante le primissime ore di gioco i soldati agiscono di loro iniziativa, con il giocatore che può iniziare lo scontro per poi fare da semplice spettatore, ben presto il titolo darà la possibilità di personalizzare nel dettaglio il comportamento di ogni singola unità alleata, con un sistema a condizioni profondo e funzionale. Da qui in poi, in Unicorn Overlord entrano in gioco un numero incredibile di varianti di cui tener conto, che mettono a dura prova anche il più abile tra gli appassionati di strategia militare. Fortunatamente tramite la pausa tattica è possibile, cambiare approccio sul campo e adattarsi alle sfide proposte dai numerosi scenari di battaglia, bisogna comunque tenere a mente un numero elevato di fattori che influiscono sugli scontri. Il posizionamento e la velocità delle truppe una volta scese in campo, la composizione il più bilanciata possibile delle squadre di combattenti, la scelta del leader (che dona abilità uniche a tutto il gruppo), la presenza di abilità speciali da attivare al di fuori degli scontri, la cura dell’equipaggiamento di ogni singola unità e tanto altro ancora. Complici un gran numero di classi disponibili (opliti, ladri, combattenti, cavalieri, arcieri, guaritori, maghi, cavalcatori di pegaso e tanti altri ancora), che a loro volta elevano esponenzialmente le possibili combinazioni, il canovaccio tattico risulta estremamente ampio e soddisfacente, consentendo un livello di personalizzazione dell’esperienza di gioco paradossalmente più alto di tanti congeneri in cui il controllo del party è direttamente delegato al giocatore. A limitare la potenza e l’utilità in battaglia dei team più forti c’è un valore di resistenza, che impedisce ad una singola unità di sobbarcarsi tutto il lavoro di conquista e schermaglia, costringendo il giocatore a scegliere bene spostamenti e scontri e a bilanciare al meglio le forze a sua disposizione. Importante aggiungere poi che negli scontri apparentemente senza vincitori né vinti, in cui nessuna delle due truppe riesce ad annientare l’altra, a determinare quale delle due è considerata vincente è il numero di danni inflitti, con le meccaniche che premiano quindi un atteggiamento sempre offensivo, punendo i giocatori troppo difensivi. La scelta degli sviluppatori di impostare un tempo massimo per ogni livello si è dimostrata essere una scelta vincente. Limitare il tempo a disposizione del giocatore lo costringe infatti ad operare scelte in poco tempo contribuendo a tenere alta la tensione e il livello di difficoltà. In Unicorn Overlord non si combatte solo però, infatti quando non è impegnato in battaglia il giocatore è libero di esplorare una mappa in tre dimensioni così vasta da richiedere l’impiego di un sistema di viaggio rapido. La cartina del mondo di gioco è costellata di borghi da liberare dal giogo nemico, di punti di raccolta di materie prime e di missioni secondarie di vario tipo, utili ad aumentare il livello del proprio esercito e l’immersione nel mondo di gioco. La possibilità di riconquistare un continente intero, di dover ampliare i fondi, bilanciando buone azioni e missioni di incursione, di personalizzare il proprio stendardo e di costruire pian piano un vero e proprio esercito è tangibile, e garantisce un livello di coinvolgimento notevole, uno dei migliori mai visti in un titolo del genere.

A livello grafico ed estetico Unicorn Overlord è un titolo davvero di grande pregio. Il connubio tra i modelli bidimensionali dei protagonisti e i magnifici scenari che fanno da sfondo al gioco, disegnati a mano ma comunque in tre dimensioni, risulta incredibilmente piacevole all’occhio, complice la consueta, strepitosa direzione artistica che ha sempre caratterizzato i titoli firmati da Vanillaware. Il risultato finale è veramente straordinario. Gli sviluppatori sono riusciti a dare vita a un reame fantasy che guadagna in dovizia di particolari quello che perde in originalità e che, nonostante un’estetica vivace che non lesina colori, si sposa benissimo con il tono più che serioso della storyline e dell’ambientazione guerresca. Ottima anche la fluidità generale, con il frame rate che durante i nostri test su Xbox Series X non si è mai scostato dai 60 fps anche durante le battaglie più affollate. E’ obbligatorio spendere due parole anche sulla colonna sonora di Mitsuhiro Kaneda che rende l’esperienza di gioco ancora più coinvolgente e che è destinata a rimanere impressa nella memoria di chi affronterà il videogame. L’audio dei personaggi è in lingua giapponese o inglese, mentre i sottotitoli sono disponibili anche in lingua italiana. Tirando le somme Unicorn Overlord rappresenta senz’ombra di dubbio uno fra i titoli più importanti mai sviluppati del genere. Si potranno passare ore ed ore a pianificare e combattere senza mai annoiarsi e, vista la moltitudine di variabili in game la rigiocabilità è assicurata. A nostro giudizio chiunque sia un vero appassionato di strategia e tattica non può e non deve farsi sfuggire un prodotto del genere.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9

Gameplay: 9,5

Longevità: 9

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

Continua a leggere

Scienza e Tecnologia

Spotify si evolve, oltre all’audio arrivano anche in Italia i video musicali

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Spotify si evolve ed è pronto a garantire un graditissimo quanto sicuramente apprezzato servizio in più ai suoi abbonati italiani. Nell’ottica di differenziare ulteriormente il proprio approccio con i clienti, la piattaforma ha infatti annunciato il lancio, anche in Italia, di una funzionalità dedicata ai video musicali. Feature disponibile per gli abbonati Premium, si tratta al momento di una sezione sperimentale, che comprende un catalogo ristretto di video musicali, tra cui Ed Sheeran, Doja Cat e Ice Spice. La funzione è supportata su tutte le principali piattaforme dove Spotify è presente: iOs, Android, computer e smart tv, selezionando l’opzione “Passa al video” che sarà visibile solo per i brani supportati. A questo punto, i video verranno riprodotti nella sezione “In riproduzione ora”. Se si vuole tornare all’ascolto del solo audio si dovrà cliccare su “Passa all’audio”. I video musicali si potranno vedere anche a schermo intero, selezionando sul proprio dispositivo la modalità panoramica. “Nella nostra distribuzione beta iniziale, stiamo iniziando con un sottoinsieme limitato dell’intero catalogo, che include migliaia di video musicali. All’interno di questo sottoinsieme, diamo priorità a un’ampia gamma di generi e artisti famosi nei mercati di lancio”, ha affermato Sten Garmark, vice presidente global di Spotify, in una recente intervista. Per questa novità, Spotify non si limita a incorporare un video di YouTube o a collaborare con un’azienda terza. Il servizio ospita direttamente le clip, trasmettendole senza pubblicità, come fa con i brani ascoltati dagli utenti abbonati a Spotify Premium. Con i video musicali, Spotify aggiunge un ulteriore modo per gli artisti di interagire con il loro pubblico. Nel passato, l’azienda aveva reso disponibile Clips, con cui cantanti e band possono comunicare qualcosa ai fan, e Canvas, un’immagine a ciclo continuo di 8 secondi che i creatori usano per riempire lo schermo degli ascoltatori, in assenza di veri e propri videoclip. Insomma, gli abbonati italiani di Spotify potranno godere di una funzione estremamente importante che renderà l’approccio alla musica ancora più bello e intenso da vivere.

F.P.L.

Continua a leggere

Scienza e Tecnologia

Contra Operation Galuga, il grande classico ritorna su pc e console

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Contra Operation Galuga è l’ultimo titolo del brand che ha fatto la storia dei videogames negli anni ‘80 disponibile per Pc, Xbox, PlayStation e Switch. Il titolo originale per chi non lo sapesse è un famoso videogame di azione e sparatutto a scorrimento laterale, sviluppato da Konami e pubblicato per la prima volta nel 1987 per le sale giochi. Il gioco segue le avventure di due soldati, Bill Rizer e Lance Bean, che devono affrontare le forze di un’organizzazione terroristica chiamata Red Falcon, che minaccia di invadere la Terra con una legione di alieni e robot. Il gioco è noto agli appassionati per la sua difficoltà elevata, il suo gameplay frenetico e la possibilità di giocare in cooperativa con un altro giocatore. Contra: Operation Galuga è stato ideato un reboot moderno della serie. Prende l’originale arcade e introduce tutte le modifiche che ritiene opportune, a partire dalla veste grafica rinnovata e dalle armi, ma ritorna all’azione secondaria Run & Gun 2.5D e al combattimento “soli contro tutti” tipico degli anni 80 e 90. I vecchi Bill Rizer e Lance Bean devono ricominciare la loro battaglia contro le migliaia di terroristi Red Falcon e gli alieni che stanno dietro a tutto questa misteriosa organizzazione. La storia inizia e finisce allo stesso modo, proprio come è stata scritta 37 anni fa, perché apre la strada a un futuro capitolo che racconta le cosiddette guerre aliene. Nel frattempo, le motivazioni che spingono le forze nemiche ad agire sono cresciute attorno a una tecnologia che mescola campi gravitazionali e wormhole. Gli sviluppatori hanno reso il contesto di gioco volutamente il più esagerato possibile, in linea con le performance istrioniche dei doppiatori e dei personaggi che interpretano. L’ingrassamento della sceneggiatura serve a dare più peso ai nativi di Galuga e, ciò che conta, a far crescere la lista dei personaggi giocabili. Perché, onestamente, nessuno gioca a un Contra per scoprire cosa sta succedendo, ma lo fa solo per sparare indipendentemente dal chi o dal perché. La trama è solo un semplice contorno.

Come accennato poco sopra, il gameplay di Contra: Operation Galuga è basato sullo stile corri e spara tipico della serie, in cui il giocatore deve correre, saltare e sparare ai nemici che appaiono da ogni direzione. Il giocatore può usare diverse armi, come il mitragliatore, lo spara-proiettili, il lanciafiamme, il missile a ricerca, il raggio laser e le bombe a frantumazione. Ogni arma ha una versione alternativa che può essere ottenuta raccogliendo dei power-up. Inoltre, il giocatore può sacrificare le armi in eccesso per attivare delle abilità speciali chiamate Overload, che hanno effetti vari come scatenare dei droni, creare una barriera o lanciare una pioggia di missili. Il gioco offre tre modalità di gioco: Storia, Arcade e Sfida. Nella modalità Storia, il giocatore può vivere la trama completa del gioco, con scene animate e dialoghi tra i personaggi. Questa modalità supporta il gioco cooperativo per due giocatori. Nella modalità Arcade, il giocatore può saltare direttamente nell’azione senza interruzioni narrative. Questa modalità supporta il gioco cooperativo per quattro giocatori. Nella modalità Sfida, invece, il giocatore può mettere alla prova le sue abilità con 30 missioni difficili, che richiedono di completare i livelli in un tempo limite, con munizioni limitate, con nemici più aggressivi e altro che serve a rendere l’esperienza di gioco un vero e proprio inferno di proiettili e distruzione. Una volta avviato il gioco dal menù si inizia ancora una volta dal famosissimo livello della giungla, per poi passare alla fase di scalata della cascata e arrivare all’interno della enorme base aliena. A differenza di Contra Evolve questo non è un remake, infatti anche quei livelli che raffigurano ambienti già visti in passato sono stati modificati. Ad esempio sono state eliminate le sezioni 2D verticali all’interno della base. In cambio però, sono presento più livelli dove si utilizzano i veicoli, anche se essi non rappresentano il massimo del divertimento. Una menzione speciale va fatta per i nuovi boss e per alcune versioni rifatte di quelli vecchi, perché sono veramente divertenti da uccidere e hanno meccaniche che piaceranno sia ai vecchi fan che a chi non si è mai avvicinato a un titolo del brand.

Per venire incontro ai neofiti, perché anche Contra Operation Galuga, come da tradizione della saga, presenta una difficoltà non certo trascurabile, Konami e Wayforward però hanno inserito poi delle novità volto a renderlo più accessibile. Oltre al selettore della difficoltà, che va a modificare precisione e potenza degli avversari, è infatti possibile adottare per i Contra anche una barra della salute, permettendogli così di resistere a un numero maggiore di colpi prima di venire sconfitti. Il tutto, sia ben chiaro, è assolutamente opzionale e i puristi potranno quindi godersi questa nuova avventura nel modo classico, senza risentire di questa facilitazione. In missione poi è possibile portare con se due potenziamenti passivi. Tra di essi spiccano un ancora maggior numero di colpi sopportabili, la possibilità di entrare in gioco con un’arma speciale già in dotazione e così via. Tutti questi upgrade, a dir la verità neanche troppo numerosi, sono acquistabili in un menu dedicato tramite valuta ottenibile in game, rendendo quindi necessario giocare per diverse ore prima di sbloccarli tutti. Così come la barra della salute, pure questi upgrade sono assolutamente opzionali ed è possibile godersi Contra Operation Galuga senza nessuno di essi. La difficoltà sarà ovviamente maggiore, così come però la gratificazione di aver portato a termine un run and gun dalla difficoltà non certo indifferente. Volendoci infine soffermare sull’aspetto grafico, è tutto sommato evidente come sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più. Però trattandosi del remake di un titolo del 1987 il risultato è tutto sommato interessante. Contra Operation Galuga è una vera e propria lettera d’amore ai fan che lo amavano in passato, agli appassionati di retrogaming e per tutti quei giocatori in cerca di una sfida dall’alto tasso di difficoltà.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 6,5

Sonoro: 7,5

Gameplay: 7,5

Longevità: 7

VOTO FINALE: 7,5

Francesco Pellegrino Lise

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti