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GELOSIA: COME GUARIRE QUANDO DIVENTA UN'OSSESSIONE

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Tempo di lettura 4 minuti Guarire dalla gelosia patologica non corrisponde al curare la gelosia ossessiva come per una malattia causata da un agente patologico ma riguarda piuttosto un cambiare un proprio vissuto emoziona

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A cura della dottoressa Vanessa Tartaglia

Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (Barthes, Roland)

La gelosia è un sentimento universale e pochissimi ne sono immuni. Nasce dalla paura di perdere l’oggetto dei desideri (non riuscendo a vederlo come un soggetto) o perché qualcuno può portarlo via oppure perché l’oggetto stesso ricerca un suo spazio ove l'altro non è compreso, ogni persona, però, la vive in modo diverso.
Anche se è difficile stabilire quanti siano realmente i gelosi, in quanto è considerato un sentimento negativo e molti si vergognano ad ammetterlo, un sondaggio Abacus rileva che il 25% degli italiani è “molto geloso” e il 45% “un po’ geloso”. I più gelosi risultano essere i maschi soprattutto fino ai 45 anni.
Molti somatizzano la gelosia riferendo bruciori di stomaco, emicranie, coliti; altri la negano (o la minimizzano) e si ammalano: ciò vale per 8 italiani su 10 secondo un’indagine di “Riza Psicosomatica”. E’ come se il corpo parlasse, e dicesse quello che la persona non dichiarare…
La gelosia riguarda tutti e spesso un pizzico di sana gelosia non è da considerarsi patologica anzi può alimentare l’amore tra i partner.
Ciò che vorrei approfondire in questo articolo è quel tipo di gelosia amante degli eccessi, al punto tale che può tranquillamente sconfinare nel patologico.
I segnali che lasciano intuire una gelosia patologica sono:
• eccessivo controllo delle relazioni del partner verso persone dell’altro sesso;
• minimizzare, invidiare e aggredire tutti i possibili rivali;
• paura abbandoniche e tristezza per la possibile perdita;
• aggressività persecutoria verso il partner;
• poca autostima e senso di continua inadeguatezza;
• controllo di ogni comportamento dell’ “altro”.
La gelosia patologica si alimenta da tutto ciò che spesso non ha nessun fondamento: viene generata e alimentata da pensieri, quasi sempre irreali, che si basano su ipotesi inesistenti e continuamente sostenuti da pensieri negativi.
Questi pensieri producono degli scenari che portano a rappresentazioni mentali di situazioni e contesti che hanno come risultato il fatto che la realtà effettiva, banalmente, e a volte tragicamente, viene interpretata erroneamente. Questi pensieri, se non deviati o interrotti, possono in alcuni casi portare a veri e propri “deliri di gelosia” ed il risultato di questi "deliri" sono spesso all’origine dei fatti di cronaca che troppo spesso…..

È possibile guarire dalla gelosia?
Guarire dalla gelosia patologica non corrisponde al curare la gelosia ossessiva come per una malattia causata da un agente patologico ma riguarda piuttosto un cambiare un proprio vissuto emozionale a partire dalla analisi delle proprie fantasie su se stesso e sulla propria relazione con l’altro.

Willy Pasini, conclude il suo libro sulla gelosia con:
Dobbiamo però imparare a non avere paura di questa “malattia”, a non vergognarcene, a non essere imbarazzati. Questo è il primo passo. Il secondo consiste nel cercare di “educare” tale sentimento invece di negarlo, giocando sulle allusioni e le illusioni, sul potere straordinario (e dimenticato) del flirt, sulla leggerezza. Per rendere la gelosia positiva, anzi addirittura afrodisiaca
La maggioranza delle persone riesce a contenere questo sentimento: arriva a capire che le garanzie in amore non esistono, perché l'altro non ci appartiene e in qualsiasi momento può lasciarci. Si comprende che le esigenze dell'amore geloso possono essere soddisfatte in pieno solo da un partner immaginario e che gli interrogatori scoraggiano i legami.
Il geloso patologico, invece, il più delle volte non riesce a compiere questa elaborazione da solo: avrebbe bisogno di aiuto, ma non lo chiede. Non vede che il problema sono i suoi fantasmi, lui ha la certezza di essere nel giusto. Se però, in uno sprazzo di lucidità, cerca una terapia, può essere aiutato. In alcuni casi si dà anche un piccolo supporto farmacologico (qualche ansiolitico per riuscire a dormire la notte, momento in cui le paure peggiori si risvegliano, o piccole dosi di antidepressivo).
Però la strada della Psicoterapia non è l’unica percorribile per chi soffre di gelosia. Una persona che soffre di gelosia patologica potrebbe: decidere di lasciare il proprio partner; rivolgersi ad un investigatore privato; rivolgersi ad un avvocato matrimonialista per dirimere la questione in maniera legale; scegliere di farsi una vacanza per liberarsi dagli affanni amorosi; rivolgersi ad un amico/a…. Insomma la scelta per affrontare (e forse anche tenersi la gelosia) sono tante.
Il rivolgersi ad uno Psicologo o Psicoterapeuta per “guarire dalla gelosia patologica” è funzionale evidentemente al capire cosa significhi la propria gelosia, interrogandola e provando a mettersi in una posizione di comprensione dei propri vissuti emozionali. Si tratta di capire il motivo o i motivi per cui ho tanta difficoltà a vedermi dentro un rapporto di coppia. A partire da questo mettersi in discussione, la persona che vive la gelosia ossessiva, può cambiare il proprio assetto emozionale e promuovere lo sviluppo di se stesso e del proprio rapporto di coppia.
Ma il lavoro importante è accompagnarlo con una psicoterapia nell'elaborazione del lutto della fantasia di un amore perfetto, eterno, garantito, al riparo dai rischi.
In qualche caso è indicata una terapia di coppia: si consiglia quando la gelosia dell'uno è innescata da un comportamento, magari inconsapevole o quasi, dell'altro. Per esempio, esistono persone molto seduttive nei modi, sempre alla ricerca di conferme narcisistiche, che magari non tradiscono ma danno al partner mille occasioni di tormento. In questo caso, è meglio andare dal terapeuta in due: il problema da risolvere non è solo nel geloso, ma anche in chi innesca la gelosia.

Dott.ssa Vanessa Tartaglia
+393388558488
www.dimensionepsicologia.it

 

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Politica

Facoltà di Medicina, al via il libero accesso. Bernini: “Formeremo 30mila medici superando numero chiuso”

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Ci si potrà iscrivere liberamente, senza passare attraverso test, al primo semestre di Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria e Odontoiatria e protesi dentaria.

È quanto prevede la riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina. Verranno individuate le discipline in area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria che devono essere superate per l’ammissione al secondo semestre. Nel caso di mancata ammissione, verranno riconosciuti i crediti formativi utili per potere cambiare facoltà. Le nuove norme dovrebbero scattare nel 2025.

Ministro Bernini: “Formeremo 30mila medici superando numero chiuso”

“Trasparenza, equità, merito: è su questi principi che il governo e il ministero dell’università vogliono riformare l’accesso a Medicina, combinando le legittime aspirazioni degli studenti alle necessità del sistema sanitario. Sappiamo che nei prossimi anni potremo formare almeno 30mila futuri nuovi medici, ai quali dobbiamo garantire una preparazione di qualità, attenta soprattutto alle opportunità che le nuove tecnologie offrono in campo medico”. Lo ha spiegato il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Stiamo lavorando ad una riforma strutturata che superi il numero chiuso e punti all’eccellenza formativa e alla valorizzazione delle competenze. Siamo sulla buona strada. Sono davvero orgogliosa del percorso che anche il Parlamento ha avviato, all’insegna dell’ascolto, della massima collaborazione e dell’unità di intenti”.

Ordine medici: “Nettamente contrari a stop al numero chiuso”

  La riforma non incontra però il gradimento dei medici. “Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”, ha spiegato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, commentando l’adozione da parte del Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato del teso base per lo stop al numero chiuso. 

Medici Anaao: “Stop numero chiuso colpo grazia a formazione medica”

  Anche il sindacato dei medici ospedalieri ha espresso forti perplessità. “Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando ed è il colpo di grazia alla formazione medica”, ha dichiarato Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed.  “Abolire il numero programmato – ha proseguito Di Silverio – è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri e del ministro della Salute sulla difesa del Ssn”.

“In Italia esiste il numero programmato e invece di investire in programmazione si aprono le porte a 70mila giovanissimi studenti, confondendo il diritto allo studio con il diritto all’iscrizione alla Facoltà. Ma non resteremo in silenzio. Chiameremo a raccolta tutti gli studenti e gli specializzandi, tutta la categoria – ha annunciato Di Silverio – promuovendo raccolta firme e manifestazioni in tutta Italia affinché tutti abbiano la consapevolezza che questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico”.

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Politica

Basilicata regionali, la metá degli elettori diserta le urne: centrodestra si riconferma con Bardi

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Il centrodestra resta alla guida della Basilicata. In un voto segnato dal forte astensionismo (alle urne il 49,8%), Vito Bardi ottiene la riconferma con largo distacco su Piero Marrese, su cui il centrosinistra ha puntato dopo una serie di retromarce.

Bardi è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti, secondo i risultati definitivi dello scrutinio. Marrese ha ottenuto il 42,16% dei consensi. Al terzo candidato Eustachio Follia è andato l’1,21%. Fratelli d’Italia risulta il partito più votato, con il 17,39%. Segue il Partito democratico col 13,87%. Nella coalizione di centrodestra Forza Italia ottiene il 13,01% dei voti, mentre la Lega si ferma al 7,81% dei consensi seguita da Azione con il 7,51%. Nel centrosinistra il Movimento 5 stelle ottiene il 7,66%, dietro a Basilicata casa comune (11,18%). 

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Basilicata, regionali: scontro all’ultimo voto tra centrodestra e centrosinistra

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Urne aperte fino alle 15 di oggi

È stata al 37,74 per cento l’affluenza degli elettori lucani nella prima giornata di voto. Nel 2019 l’affluenza alla chiusura dei seggi fu del 53,52 per cento ma fu quella anche la percentuale definitiva, perché si votò solo la domenica. In provincia di Matera la prima giornata di voto si è conclusa con un’affluenza del 40,98 per cento (56,03% nel 2019); in provincia di Potenza l’affluenza è al 36,31 per cento (52,40 per cento cinque anni fa). A Potenza, alle ore 23 la percentuale è stata del 49,92 per cento (68,79 per cento cinque anni fa); a Matera è stata del 41,66 per cento (nel 2019 fu del 59,89 per cento).

La scarsa affluenza – almeno finora – rende ancora più combattuto il confronto tra centrodestra e centrosinistra.

Lo schieramento che sostiene Vito Bardi, ricandidato dal centrodestra “allargato” ai partiti di Calenda e Renzi, conta proprio sul lavoro svolto dai candidati stretti attorno ai sette simboli che compaiono sulla scheda consegnata agli elettori. Cinque i simboli che sostengono il candidato presidente del centrosinistra, Piero Marrese, che conta principalmente sull’alleanza fra Pd e M5s. C’è curiosità per capire quanto consenso raccoglierà Eustachio Follia, leader lucano del movimento politico europeo Volt. E quindi, fra un elettorato che non ha affollato le 682 sezioni allestite nella regione e un pronostico sull’esito del voto tutto da chiarire, una curiosità e una puntata polemica hanno animato la prima giornata delle elezioni. La curiosità riguarda un vassoio di dolci per la colazione portato in un seggio di Lagonegro: peccato che la confezione di cartone bianco portasse attaccato il “santino” di un candidato dello schieramento di centrodestra. Un tentativo in extremis di raccogliere qualche voto? E’ difficile crederlo ma su questa curiosità scatta poi la polemica. “Basilicata Casa Comune” – lista dello schieramento di centrosinistra – ha attaccato duramente il candidato ritratto nell’immagine, dicendo che “si è oltrepassato ogni confine etico e di legalità”.

Nel ricordare che “la legge impone di rispettare la neutralità e l’integrità dei luoghi di voto, garantendo che ogni cittadino possa esprimere liberamente la propria scelta senza influenze esterne”, la lista ha definito l’arrivo del portavivande “targato” “un tentativo grave di influenzare gli elettori con gesti di cortesia” che si trasformano – proprio per la presenza del “santino” – di “un atto illegale”. Sul filo della battuta, le parole di Enzo Amendola (Pd) che si complimenta con Marrese per il “sorriso” sfoggiato al seggio dove l’aspirante presidente della Regione ha votato. “Bravo Piero Marrese, avrei pubblicato anche la foto del principale avversario di Piero, ma Bardi ha già votato?”.

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