Genitori di Renzi agli arresti domiciliari: l’accusa è di fatture inesistenti e bancarotta fraudolenta

Arresti domiciliari per i genitori di Matteo Renzi. Le misure
sono state emesse dal gip di Firenze per bancarotta fraudolenta e per emissione e
utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti
. Il
provvedimento, eseguito dalla Guardia di Finanza, riguarda anche una terza
persona, un imprenditore di Campo Ligure (Genova). I tre, secondo quanto si
apprende, sono stati nel tempo amministratori di fatto di tre società
cooperative, due delle quali dichiarate fallite. Le ipotesi di reato contestate
riguardano da un lato l’emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per
operazioni inesistenti all’interno di una delle società e, dall’altro,
un’ipotesi di bancarotta fraudolenta che sarebbe stata commessa per le due
altre società cooperative tra il 2010 e il 2013. Oltre a Tiziano Renzi,
Laura Bovoli ed all’imprenditore ligure Mariano Massone, tutti e tre ai domiciliari,
nell’inchiesta della procura di Firenze sono indagate altre 5 persone.
Tra queste Roberto Bargigli, detto Billy, autista del camper di Matteo Renzi
durante le primarie per la segreteria del Pd. 

L’ex premier Matteo Renzi apprende
la notizia alle porte di Torino, dove alle 21 era atteso al Circolo dlela
stampa per la presentazione del suo libro ‘Un’altra strada. Idee per l’Italia
di domani’. Decide di fare marcia indietro e affida ai social la sua
rabbia. 

Ho molta fiducia nella
giustizia italiana, tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge

è il primo commento dell’ex premier. “Dunque sono impaziente di assistere
al processo. Perché chi ha letto le carte mi garantisce di non aver mai
visto un provvedimento
così assurdo e sproporzionato
“, ha scritto
su Facebook Renzi commentando i domiciliari dati ai propri genitori.
“Io non ho letto le carte, aspetto le sentenze. So però ciò che hanno
fatto in questi anni alla mia famiglia. E mi basta per dire che non accetteremo
nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in
aula, come tutti i cittadini. Io continuerò a combattere per questo Paese,
forte della mia onestà”. 

Voglio che sia chiaro a tutti
che io non mollo di un solo centimetro.
La politica non è un
vezzo personale ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare
la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione
politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia
come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia
giusta”, precisa Renzi.

Arriveranno
le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono
davvero i pericolosi criminali che meritano – oggi, casualmente proprio oggi –
questo provvedimento
. Arriveranno le sentenze e misureremo la
credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e
chi no”. ” E tutto accade -precisa Renzi- perché ho tentato di
cambiare l’Italia”. 

Non si
fanno attendere i commenti. Il ministro dell’interno Matteo Salvini a caldo dice: ” L’arresto
dei genitori di Renzi? Niente da festeggiare”. Silvio
Berlusconi  precisa: “Questa cosa dolorosa non sarebbe accaduta se
anche la sinistra avesse accettato di realizzare la nostra riforma della
giustizia,
con separazione dei giudici dai pm, che devono avere
una carriera diversa”.

I figli non devono mai pagare
le colpe dei padri:
Matteo Renzi ha fatto danni per la nostra
amata Italia e i cittadini si sono già espressi su di lui. Sui genitori la
giustizia farà il suo corso”. Lo afferma in un post su Facebook il
sottosegretario M5S
Stefano Buffagni
. La solidarietà del Pd arriva da Maurizio
Martina e da Matteo Orfini. 

Per le 16 in Senato Matteo Renzi ha convocato una conferenza
stampa.

La misura dei domiciliari per
Tiziano Renzi e Laura Bovoli è stata decisa dal gip
Angela
Fantechi perchè sussiste il concreto e attuale “pericolo” che gli
indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui si procede,
tributari e fallimentari, spiega il giudice. Non solo, continua, si tratta di
reati che “non sono occasionali” ma si inseriscono in un unico
programma criminoso che va avanti da molto tempo, realizzato in modo
professionale e coinvolgendo numerose altre persone.