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Cronaca

GENOVA: CEDE UNA DIGA. LIGURIA INVASA DAL PETROLIO

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Tempo di lettura 2 minuti Il rischio attuale è che il greggio possa riversarsi in mare, poiché l’onda si è espansa verso Ponende e ha raggiunto la costa davanti a Loano

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A.B.
 
Genova – La Liguria piange le sue acque pure è cristalline ormai impregnate di petrolio. Domenica scorsa, a causa dell’innalzamento del corso d’acqua dovuto alle piogge, ha ceduto una diga di contenimento sul torrente Polcevera, costituita da terra e sacchi di sabbia che servivano per contenere il greggio dell’oleodotto Iplom che è invece fuoriuscito. Gianni Crivello, assessore comunale alla Protezione civile, ha riferito “Speriamo che reggano le panne oceaniche”. I tecnici hanno inoltre aperto un altro argine per evitare l’innalzamento ulteriore del torrente. Il rischio attuale è che il greggio possa riversarsi in mare, poiché l’onda di greggio si è espansa verso Ponende e ha raggiunto la costa davanti a Loano. Il problema maggiore rimane quello della sacca di petrolio sul versante Pianego, su cui però non si può lavorare poiché l’area è sequestrata dalla magistratura. Altre due dighe sono state aperte per evitare che il materiale defluisse con violenza. Si apprende inoltre che la pioggia è cessata e presto verranno chiuse le briglie. La città rimane in allerta gialla e sono state poste delle panne di contenimento per impedire al greggio l’accesso al mare. Quelle oceaniche sono rimaste posizionate, quelle poste in prossimità della digha sono state invece trascinate via.  I lavori proseguono senza sosta e si sta cercando di ripristinare inoltre gli sbarramenti di terra e ghiaia in prossimità del ponte Pieragostini, a circa 300 metri dalla foce del Pocevera. Crivello ha aggiunto inoltre “La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare. La Capitaneria di porto è riunita per l'emergenza ed ha dichiarato lo stato di emergenza locale”. 
 
Stamani si è nuovamente riunito il tavolo operativo presieduto dal prefetto Fiamma Spena sullo sversamento del greggio in Liguria. Secondo i dati forniti durante la riunione al momento è stato recuperato circa il 95% del materiale libero inquinato pari a 450 metri cubi del petrolio sversato. Dalla Capitaneria di porto l'aggiornamento parla di ritiro dei mezzi antinquinamento dalla zona tra Loano e Albenga perché il materiale iridescente e visibile si è completamente disperso in modo completo. Resta qualche piccola area iridescente nella zona davanti a Genova Pegli e lì si sono concentrati i vessel della Castalia. Nel pomeriggio, il governatore Toti e l'assessore regionale all'ambiente Giampedrone effettueranno un altro sopralluogo alla foce del Polcevera.

Toti, emergenza finirà anche a Genova
– "L'emergenza è finita a Savona. Presto finirà anche nel porto di Genova. Ho parlato con l'Ammiraglio Pettorino: la situazione volge al sereno". Lo scrive il governatore della Liguria Giovanni Toti sul suo profilo facebook aggiungendo: "Oggi la Liguria è bellissima".

Era già tutto previsto: la pioggia, l'innalzamento del Polcevera, il rischio calcolato che dalla rete di barriere sifonate e panne oceaniche alla foce qualche ulteriore tonnellata di quelle 500 uscite dalla condotta del greggio della Iplom potesse ancora scendere in mare. E se la prima parte della previsione si è avverata – pioggia, innalzamento a +24 cm del livello del torrente e, soprattutto, una barriera di contenimento spazzata via – le conseguenze non sono state così totalmente nefaste: in mare, quel greggio opalino che galleggia sul Polcevera non c'è finito.

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Guidonia Montecelio, guida senza patente e assicurazione con arnesi da scasso in macchina

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I Carabinieri della Tenenza di Guidonia Montecelio hanno denunciato un uomo di 21 anni, gravemente indiziato del delitto di possesso ingiustificato di strumenti atti a forzare serrature.
Durante l’ordinaria attività di controllo del territorio volta anche a contrastare i furti in abitazione, i Carabinieri hanno fermato un’autovettura con a bordo il giovane che risultava non aver mai conseguito la patente. Visto il particolare stato di agitazione del 21enne, ben noto alle forze dell’ordine per aver commesso numerosi reati contro la persona ed il patrimonio, i Carabinieri hanno deciso di eseguire una perquisizione veicolare, rinvenendo diversi attrezzi per scassinare serrature, per i quali il 21enne non ha fornito spiegazioni utili a giustificarne il possesso. Il veicolo, inoltre, è risultato privo di copertura assicurativa.
Per la guida senza patente e con veicolo privo di assicurazione, il 21enne è stato sanzionato amministrativamente mentre per il possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Tivoli.

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Esorcismo con rito islamico: morto un 43enne

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La causa della morte di un uomo di 43 anni a Salassa (Torino), non era, come si pensava, un’overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico.

L’hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l’ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. La donna è agli arresti domiciliari, gli uomini sono in carcere.

Le indagini hanno appurato che il 43enne era già dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo un precedente rituale, guidato dallo zio. Vittima e fermati sono tutti di origine nordafricana.

Il tragico epilogo del rituale in un appartamento di Salassa, lo scorso 10 febbraio

La vittima era stata già sottoposta ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, in quanto ritenuto dai propri congiunti posseduto dai demoni. I carabinieri, invece, hanno rivelato un’altra verità nonostante il tentativo dei sospettati di sviare le indagini. L’esito dell’autopsia ha poi stabilito la causa del decesso per soffocamento. Lo zio della vittima, figura di riferimento della comunità islamica di Cuorgnè, un altro Comune del Canavese, avrebbe guidato i rituali.

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Roma, operazione decoro alla stazione Termini: arrestata una persona e 13 denunciate

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ROMA – Nella giornata di ieri è scattata un’attività di controllo dei Carabinieri del Comando Provinciale Roma nell’area della stazione ferroviaria Termini, finalizzata alla tutela del decoro e al contrasto di ogni forma di illegalità.
Decine di Carabinieri della Compagnia Roma Centro, supportati dai colleghi del Gruppo di Roma, hanno passato al setaccio l’area antistante la stazione, da piazza dei Cinquecento fino ai giardini Einaudi e sotto i portici adiacenti al Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo, dove hanno rimosso numerosi giacigli di fortuna, lì ammassati come bivacco per senza fissa dimora.
In particolare, i Carabinieri del Nucleo Roma Scalo Termini hanno sanzionato 2 cittadine peruviane sorprese in via Enrico De Nicola dove avevano allestito la loro attività di rivendita di cibo pronto, completamente abusiva.
Le donne, infatti, stavano vendendo bottiglie di birra in vetro, lattine di bevande analcoliche e generi alimentari, contenuti in pentolame e confezioni di plastica già suddivise in porzioni.
Due i “punti vendita” al dettaglio, con relativi menù e prezzi, scoperti dai Carabinieri sul marciapiede antistante l’ingresso del complesso monumentale delle Terme di Diocleziano, sequestrate bibite e 240 kg di generi alimentari contenuti in pentolame e confezioni di plastica di varie dimensioni, il tutto sottoposto a sequestro amministrativo. A loro carico sono state elevate sanzioni pari a 10.000 euro.
Un 46enne peruviano è stato invece denunciato perché trovato in possesso di 72 capi di abbigliamento, ancora con i cartellini dei prezzi applicati, di dubbia provenienza.
I Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno poi arrestato un cittadino italiano, senza fissa dimora, bloccato appena dopo aver rubato alcuni capi di abbigliamento da un negozio all’interno della Galleria Forum Termini.
Altre 12 persone sono state denunciate a piede libero: quattro persone per tentato furto, una perché trovata in possesso di un coltello, una perché trovata in possesso di documenti di terze persone, due responsabili per inosservanza del divieto di ritorno nel comune di Roma e altre 4 responsabili di inosservanza del D.a.c.ur., emesso nei loro confronti dal Questore di Roma.
Durante l’attività i Carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno anche eseguito numerosi posti di controllo alla circolazione stradale che hanno permesso l’identificazione di 173 persone e la verifica su 48 veicoli.



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