Genova, fatto saltare ponte Morandi: ora può ripartire la ricostruzione

Con un sordo boato, alle 9:37 la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell’ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura a Genova. A 11 mesi dalla tragedia che ha sconvolto Genova, nella zona est del cantiere lungo il Polcevera può definitivamente partire la ricostruzione.

Un funzionario della Polizia di Stato, durante le fasi di verifica dell’effettiva evacuazione delle aree interdette a seguito dell’esplosione del Ponte Morandi di questa mattina, in zona “Via Fillak”, coadiuvato dalla pattuglia a sua disposizione, ha rintracciato due nigeriani che erano rimasti all’interno di uno stabile ivi ubicato e li ha fatti allontanare in sicurezza. Capillari controlli sono stati effettuati al fine di assicurare che tutti gli stabili fossero effettivamente vuoti a garanzia dell’incolumità dei cittadini genovesi. La zona continua ad essere presidiata da oltre 400 operatori delle Forze dell’Ordine, presenti nei 22 varchi di accesso alla zona rossa per evitare anche azioni di sciacallaggio.

Forte emozione da parte del sindaco Marco Bucci che con il governatore Giovanni Toti e i ministri dell’Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa Elisabetta Trenta ha assistito all’implosione controllata.

Le operazioni di ‘implosione controllata’, guidata dall’esperto esplosivista Danilo Coppe, sono avvenute nel rispetto dei modi e dei tempi annunciati.
Una leggera brezza di mare ha soffiato nell’area di ponte Morandi ed ha spinto la enorme nuvola di polvere provocata dalla caduta delle pile verso i monti. In pochi minuti la nube si è dissolta dall’area del cantiere e si è dispersa verso le colline della valle Polcevera. Gli idranti continuano a buttare acqua sulle macerie.

“E’ andato tutto secondo programma. Ritardo dovuto alla segnalazione di una persona in un appartamento. Alle 9,37 il ponte e venuto giù”, ha detto il sindaco e commissario Marco Bucci ringraziando “tutti quelli che hanno lavorato. Un grande lavoro che va riconosciuto”.

“Sono totalmente fiducioso” sulla ricostruzione, ha detto il vicepremier Matteo Salvini dopo la demolizione delle pile.