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Cronaca

Genova, terzo valico: è caos sul decreto

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Resta incerto il destino del decreto per Genova che anche oggi non è arrivato sulla scrivania di Mattarella. Il vicepremier Di Maio aveva detto che sarebbe arrivato oggi, il ministro Toninelli ha ‘spostato’ l’arrivo di un paio di giorni. “Credo che se non in queste ore, ma già stasera, il decreto arriverà al Colle”, ha detto poi in serata Armando Siri (Lega), sottosegretario alle Infrastrutture. “Il nome del Commissario lo fa il premier: ci sono dieci giorni di tempo dopo il decreto”.

Il governatore Toti avverte che l’impianto concordato con il governo non deve cambiare, e sollecita lo sblocco dei fondi per il Terzo Valico, diversamente ‘sarebbe devastante per la Liguria’. Gli fa eco il viceministro Edoardo Rixi: ‘opera fondamentale’ Gli sfollati pronti a protestare davanti alla casa di Beppe Grillo.

“In giornata il decreto va al Quirinale, deve andare al Quirinale. E’ stato scritto tanti giorni fa ed è pronto“, ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Capital alla trasmissione Circo Massimo parlando del decreto Genova. “E’ stata data una interpretazione che il ministero dell’Economia voleva fermarlo, in realtà entro stanotte la ragioneria dovrebbe bollinarlo”. E il ministro dei trasporti Danilo Toninelli precisa: “Il decreto è pronto, oggi o al massimo venerdì sarà firmato al Colle“. Interviene anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati “Desidero esprimere la mia preoccupazione e un auspicio perché, nel rigoroso rispetto dell’accertamento delle responsabilità, la risposta del mondo politico e istituzionale indichi la via più rapida per la costruzione del nuovo ponte e delle infrastrutture che collegano Genova all’Europa”.

Intanto gli sfollati sono pronti a protestare se si dovessero allungare ancora i tempi. “Il mondo del lavoro, del commercio e delle professioni, del porto – ha detto il presidente del comitato degli sfollati Franco Ravera  ai microfoni di Mediaset – è ferocemente arrabbiato”. “Per questo siamo pronti ad andare a protestare sotto qualche palazzo ma anche a Sant’Ilario, sotto casa di Beppe Grillo”.

Il decreto Genova prevede norme per una rapida ricostruzione del ponte “senza dare la possibilità di dare ad Autostrade di mettere una pietra”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a Radio Capital alla trasmissione Circo Massimo, spiegando che in base alla relazione finale degli ispettori Autostrade doveva fare molte cose che non ha fatto. “Quella relazione ci apre una prateria per revocare la concessione. In quella relazione c’è scritto che autostrade aveva la responsabilità Ed è stata la responsabile per la distruzione del ponte”. Il ministro Toninelli sblocchi i fondi, 1,1 miliardi di euro, per il Terzo Valico. A chiederlo è il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Se non accadesse, sarebbe devastante sia per il sistema ligure sia per le aspettative dell’opinione pubblica”, aggiunge il governatore in conferenza stampa nella sala della Trasparenza della Regione Liguria. La risposta arriva dal viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi.“Il Terzo Valico è un’opera fondamentale per la Liguria e per il Paese. Non si può tornare indietro. #pactaservandasunt”.

Interviene anche il presidente della Liguria Giovani Toti e si augura che “non sia modificato l’impianto concordato con il governo, con tutti gli aiuti e i sostegni previsti per il porto, il gettito Iva, gli aiuti alle imprese e agli sfollati, la viabilità. E il nome del commissario…”.Sono certo che, se il decreto va oggi al Quirinale, il presidente Mattarella lo esaminerà con cura” e poi annuncia: “Dal 4 ottobre riapre a pieno regime la ferrovia verso Nord, quella che passa sotto il ponte Morandi. Toti ringrazia Rfi e il sindaco Bucci per il lavoro svolto. Toti rivolge poi un appello a Toninelli sblocchi i fondi, 1,1 miliardi di euro, per il Terzo Valico. “Se non accadesse, sarebbe devastante sia per il sistema ligure sia per le aspettative dell’opinione pubblica”. “Al nuovo commissario il Governo delega poteri straordinari anche in termini di indirizzo politico perchè a lui viene demandata la scelta di dove, come e chi ricostruisce il ponte. Acquista dei poteri quasi biblici, credo che debba avere capacità quasi sovrumane un misto tra superman e un profeta”. Così il governatore della Liguria, Giovanni Toti, tornato a parlare del dl Genova nel corso di una conferenza stampa nella sala della Trasparenza del palazzo della Regione.

“Il Ministro Toninelli il 13 settembre annunciava l’approvazione del Decreto su Genova. Dopo 13 giorni dalla dichiarazione, ma 43 dalla tragedia che ha spezzato vite, piegato una città, distrutto aziende, creato gravissimi disagi a chi ha perso la propria casa, ancora nulla. Dove sono le coperture economiche? Quali sono i costi da sostenere per gli aiuti alle aziende? Quali le misure previste per l’area del porto e della zona franca? Dov’è la deroga alla legge Madia per le assunzioni nella pubblica amministrazione? Chi sarà il Commissario? Siamo davanti ad un provvedimento senza alcuna indicazione degli oneri e delle relative coperture”. Lo afferma Cosimo Maria Ferri, componente della commissione Giustizia Camera, che aggiunge: “Abbiamo però scoperto che il Ministro Toninelli immagina un ponte ‘multilivello e multifunzionale’ dove ‘i bambini possano giocare e che sia un punto di ritrovo’, dimenticando forse come non sia così piacevole trascorrere il proprio tempo sotto un viadotto autostradale attraversato ogni giorno da migliaia di tir.

E parlando dei tempi dell’incidente probatorio per il crollo del ponte Morandi, il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, ha detto che “i tempi della demolizione non dipendono dalla procura. Ci sono i periti nominati dal gip che dovranno fare i loro accertamenti e non è detto che non si possa poi procedere alla demolizione anche prima della scadenza dei 60 giorni. Certo, c’è anche il problema che non è ancora stato presentato un piano da chi ha le competenze”.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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