Genzano, bambina picchiata dal compagno della madre: parla la donna che conosce Sara fin da piccola: “Tante bugie”

GENZANO DI ROMA (RM) – Sarà sentita in audizione protetta la figlia più grande di Sara, la mamma della bambina di 22 mesi massacrata di botte da Federico Zeoli lo scorso 13 febbraio a Genzano di Roma.

VIDEO – Nel corso della trasmissione Officina Stampa dello scorso 21 febbraio Chiara Rai ha parlato del caso insieme agli ospiti l’Avv. Gabriele Sepio e l’opinionista Azzurra Marinelli

Sciolta la prognosi riservata per la bambina di 22 mesi

Sciolta, nel frattempo, la prognosi riservata per la bambina che si trova ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. La piccola è stata trasferita dall’area intensiva ad un reparto di degenza ordinaria e le sue condizioni di salute sono stabili. Proseguono le cure del caso e l’osservazione clinica dello stato generale e neurologico.

L’uomo che l’ha ridotta in fin di vita, un 26enne di Campobasso con precedenti per lesioni, stalking e furto

Zeoli si trova ora recluso nel carcere di Velletri con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Zeoli durante l’interrogatorio di garanzia ha confermato di aver malmenato la bambina e di averla presa a morsi perché “piangeva troppo forte”.

Le indagini della Procura

La più grande delle figlie di Sara, verrà sentita dagli specialisti incaricati dalla Procura di Velletri per verificare il comportamento dell’uomo durante i due mesi di convivenza famigliare. Questo anche perché sul corpo della piccola i medici avrebbero rilevato altre ferite non riconducibili al grave episodio avvenuto la notte del 13 febbraio.
Sara, la 23enne madre delle tre bambine, intanto è stata trasferita in una struttura protetta e tenuta a distanza dalle figlie. Questo fino a quando i magistrati non avranno chiaro l’intero quadro.

La testimonianza chock della donna che accudisce il padre di Sara

VIDEO – L’intervista di Chiara Rai con la donna che accudisce il padre di Sara e che la conosce fin da piccola

Sara è residente ad Albano nella frazione di Pavona dove vive suo padre malato con problemi di carattere psichiatrico. La ragazza mercoledì era uscita per portare a suo padre le medicine lasciando le due gemelline e la bimba di 5 anni a casa col nuovo compagno che, a detta di Sara, avrebbe sposato nel mese di aprile. Il padre ha 43 anni e da qualche anno soffre di problemi di schizofrenia. La signora Marisa che vive al piano di sotto lo va a trovare più volte al giorno e spesso gli fa la spesa: “Valery – così la signora chiama Sara – non gli porta spesso da mangiare e allora gli compro qualcosa io e lo vado a trovare per vedere se sta bene. Se non prende le medicine purtroppo diventa pericoloso per se stesso. Non è violento ma è malato”.

Sara è in carico ai servizi sociali di Albano

L’avvocato Gabriele Sepio, consigliere delegato ai Servizi Sociali del Comune di Albano conferma che il padre della giovane è seguito dai servizi sociali: “Avendo problematiche di carattere sanitario – spiega Sepio – è principalmente seguito dal dipartimento di Salute Mentale”.
Sara invece risulta in carico ai servizi sociali di Albano: “La ragazza – aggiunge Gabriele Sepio – in carico dal 2015 riceve un sostegno socioeconomico e interventi educativi. Spesso non si faceva vedere per dei periodi e poi ricompariva. Da quattro mesi non si presentava ai colloqui sebbene ricevesse sussidi economici anche straordinari. Inoltre, era anche segnalata come nucleo problematico all’interno di un progetto denominato “Pippi”, arrivato alla settima edizione e che rappresenta un aiuto concreto per tante famiglie. L’ultima convocazione dell’assistita risale all’8 febbraio ma i vigili urbani non l’hanno trovata perché di fatto era domiciliata a Genzano”.

Le contraddizioni di Sara

Intanto anche in televisione si è parlato delle contraddizioni di Sara: La prima intervista alla ragazza è stata fatta da Chiara Rai il 14 febbraio, la mattina dopo la notte dell’orrore: “Io penso che lui queste cose non le fa con cattiveria, perché le vuole fare. Gli partono quei momenti, vogliamo chiamarli di schizofrenia? Io ho mio padre che sta così, lo posso capire. Secondo me quando sta in quella condizione non si rende conto. Quando gli partono quei 5 minuti lui non si rende conto di quello che fa. Dopo si rende conto e si pente. Io penso che lui non lo ha fatto con cattiveria. Lui sta in carcere a Velletri io lo voglio vedere a tutti i costi, io devo parlarci, non lo voglio abbandonare, lo voglio aiutare… è difficile ma penso di farcela”. Queste le parole pronunciate da Sara all’indomani di una nottata orribile in cui proprio il suo compagno, l’uomo di cui parla e che vuole incontrare, si è scatenato come una furia massacrando la piccola di 22 mesi. L’indomani la ragazza madre cambia versione durante la trasmissione Pomeriggio Cinque condotta da Barbara D’Urso dove ha condannato il gesto dell’uomo dicendo di non poter perdonare un’azione simile ed è giusto che lui paghi: “Non lo perdonerò mai. Non è vero quello che è scritto sui giornali io lo odio, io lo odio”, ha ripetuto.