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Roma

GENZANO, FATEBENEFRATELLI: ASINI IN CORSIA

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Tempo di lettura 3 minuti Dottor Massimo Marianetti: “L’esperimento di Genzano è un unicum mondiale e sono molto contento di questa esperienza"

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Redazione

Genzano (RM) – Asini in “corsia” per migliorare la vita dei pazienti. Alle porte di Roma, e più precisamente a Genzano, nei Castelli romani, c’è un posto unico in Italia e forse nel mondo: è la fattoria dell’ospedale Fatebenefratelli – la prima all’interno di un ospedale – dove chi è affetto da patologie come autismo e Alzheimer può sperimentare benefici  concreti sulla malattia e più in generale sulla qualità della vita attraverso l’onoterapia.

L’asino come animale che contribuisce alla cura. Da sempre considerato un animale da lavoro, in realtà l’asino è più simile a un cane o a un gatto piuttosto che a un cavallo. È docile, addomesticabile, prevedibile e calmo: tutte caratteristiche fondamentali per approcciarsi ad alcune malattie come l’autismo e l’Alzheimer.

A rendere unico l’esperimento dell’Ospedale di Genzano è il fatto che l’onoterapia non si pratica in una struttura esterna ma il Fatebenefratelli ospita una vera e propria mini-fattoria, dove vivono 4 asinelli (i loro nomi sono Concetta, Yura, Rosina, e la piccola Margot che ha 1 mese) gestiti dagli operatori di Antas Onlus che da anni si impegna a divulgare e dimostrare l’efficacia dell’onoterapia in ausilio alla medicina tradizionale. L’organizzazione non profit è stata tra le prime a credere nell’importanza delle coterapie tanto da aver messo su l’Happy Valley, una struttura sperimentale che sorge nei pressi di Tivoli dove laboratori di arte e musica, oltre all’onoterapia e alla pet therapy, entrano a far parte di un percorso terapeutico strutturato da una equipe di professionisti. I responsabili di Antas sono i maggiori referenti per l’onoterapia in Italia, anche perché i più all’avanguardia visto che si confrontano con le novità che praticano all’estero soprattutto a Parigi e Berlino.

I benefici. Nella  fattoria di Genzano tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, gli operatori Antas sono impegnati insieme a medici e pazienti in un percorso di riabilitazione che ha alla base un concetto molto semplice: prendersi cura dell’animale per migliorare il rapporto con se stessi.  I ragazzi autistici praticano l’onoterapia sotto la supervisione del dottor Giovanni Carratelli, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta che spiega come il rapporto con l’asino porti a una riduzione dei sintomi. “Prima di tutto c’è un aspetto motivazionale – spiega Carratelli –  questi ragazzi difficilmente si lasciano coinvolgere in qualche attività, mentre con l’asino si instaura subito un rapporto non verbale, in cui la comunicazione avviene con il contatto dello sguardo, e la relazione è finalizzata ad attività pratiche come dargli mangiare, spazzolarlo, condurlo in  passeggiata. Abbiamo avuto effettive manifestazioni del fatto che prendersi cura dell’animale ha prodotto una riduzione dei gesti stereotipati e ripetitivi che caratterizzano i comportamenti autistici e un aumento della capacità di socializzare”.

A beneficiare dei risultati dell’onoterapia sono anche le famiglie dei ragazzi in cura.  “I genitori sono molto contenti e ci dicono che notano maggiore autostima ed equilibrio nei loro figli”, conclude Carratelli.

Gli effetti benefici sull’Alzheimer. Il dottor Massimo Marianetti, neurologo e psicoterapeuta, è il direttore medico scientifico del centro sperimentale Alzheimer e si occupa dei pazienti con patologie neurodegenerative. “Purtroppo l’Alzheimer non ha cura e le ultime realtà di gestione di questa malattia vengono da terapie non farmacologiche – dichiara Marianetti – L’asino però è un animale estremamente docile e riesce ad avere un effetto stabilizzante dell’umore. I pazienti ricoverati da noi sono migliorati a livello cognitivo e comportamentale: grazie alle emozioni positive che ricevono dall’animale, diventano più attenti, concentrati, presenti e tranquilli. Abbiamo notato anche effetti a lungo termine nel ritmo sonno veglia e nell’appetito”.
“Nel concreto si rallenta ulteriormente il progredire della malattia e i familiari osservano anche una riduzione dell’aggressività”.  

“L’esperimento di Genzano è un unicum mondiale e sono molto contento di questa esperienza – conclude il neurologo – anche perché il medico stesso si arricchisce molto sia a livello umano, nel rapporto con il paziente, sia nella comprensione stessa della malattia”.

Prendono parte a questa bellissima esperienza anche i pazienti del RSA di cui è responsabile la dottoressa Caracciolo ed i pazienti dell’istituto di Riabilitazione gestito dalla dottoressa Zangaro

Verso il riconoscimento scientifico. Unanime il parere dei medici che praticano l’onoterapia all’Ospedale di Genzano: i risultati sui pazienti sono positivi. Non ci sono ancora schede standardizzate perché per ora i medici si limitano all’osservazione visto che il dato che interessa di più in questo tipo di patologie è la qualità di vita del paziente. Ma l’onoterapia è già entrata nel dibattito scientifico ed alcune sperimentazioni sono state presentate a convegni importanti come quelli dell’Istituto Superiore di Sanità. L’obiettivo è comunque quello di riuscire ad avere un riscontro scientifico dei benefici dell’onoterapia.
 

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Cronaca

Roma, Tor Sapienza: Rider picchiato e derubato della bici elettrica da banda di ragazzini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza della custodia cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica per i minorenni, nei confronti di 4 indagati, gravemente indiziati a vario titolo dei reati di rapina e lesioni personali aggravate in concorso nonché, per uno dei soggetti coinvolti, di minaccia aggravata con finalità di discriminazione o di odio etnico.
L’episodio è avvenuto in Piazzale Pino Pascali, periferia Est della Capitale, lo scorso 12 novembre 2023, ai danni di un rider di origine africana, senza fissa dimora. Nella circostanza, lo straniero è stato accerchiato da un gruppo di 5 giovani minorenni che, dopo il primo approccio hanno iniziato a picchiarlo colpendolo ripetutamente con calci e pugni e anche a bastonate al volto e al corpo, lasciando dolorante e sanguinante a terra, rubandogli anche la bicicletta elettrica.
Il rider, tuttavia, è riuscito a comporre il numero di emergenza 112, e a fornire una preliminare descrizione di alcuni componenti della banda alla pattuglia dei Carabinieri intervenuta sul posto.
A seguito delle immediate ricerche in zona, dopo pochi minuti, i militari sono riusciti a identificare 2 ragazzi minorenni, corrispondenti alle sommarie informazioni fornite dalla vittima, entrambi con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, i quali fin da subito non sono riusciti a fornire una valida giustificazione sulla loro presenza in zona. Accompagnati per accertamenti, giunti in caserma, alla vista del rider, hanno iniziato subito ad inveirgli contro, pronunciando frasi a sfondo razziale e minacce di morte.
Nel prosieguo delle indagini, le rivelazioni dei minori sottoposti a controllo, corredate da riscontri e riconoscimenti fotografici degli altri coetanei, con i quali gli stessi si accompagnavano la sera dell’aggressione, hanno consentito di delineare un quadro chiaro circa le dinamiche del pestaggio e le responsabilità in capo a ciascuno dei relativi autori.
L’Autorità Giudiziaria concordando l’attività condotta dai Carabinieri, ha disposto la custodia cautelare presso I.P.M per due dei cinque teenagers, riconosciuti quali componenti del gruppo di minori italiani e stranieri autori dell’azione criminosa, in virtù della relativa spregiudicatezza e pericolosità sociale. A due degli indagati, ai quali è stato riconosciuto un ruolo minoritario nella commissione del reato, saranno collocati in una Comunità individuata dal Centro per la Giustizia Minorile di Roma, mentre l’ultimo partecipante, anch’esso individuato ed identificato, non è risultato di alcun provvedimento in quanto non imputabile.
Il rider, invece, a causa delle lesioni subite durante l’agguato, trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I° di Roma, i medici hanno riscontrato contusioni multiple al capo, al gomito, al piede e polso destro con una prognosi di 20 gg.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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