GENZANO, LANUVIO, NEMI E APRILIA: PIU' VIGILI CHE POLIZIOTTI

Angelo Parca

"Genzano, Lanuvio, Nemi e Aprilia, per colpa del federalismo più Vigili Urbani che Poliziotti. – Questo quanto affermato in una nota da Nazareno Ferrazza coordinatore dei Castelli Romani e Aprilia del Partito Liberale Italiano, il quale prosegue nella nota – Mentre si registrano un aumento di furti nelle nostre zone, scopriamo che il nostro territorio è quasi sguarnito di poliziotti. Infatti, sono soltanto 32 i poliziotti attivi nel Commissariato di Genzano, ricordiamo che il Commissariato di Genzano ha competenza nei comuni di Genzano, Lanuvio e Nemi. I 32 uomini devono garantire 24 ore al giorno per sette giorni su sette, come si fa a prevenire i furti su un territorio cosi vasto di quasi 70 kilometri quadrati?  Lanuvio ha il territorio più vasto con 43,91 kmq, seguito da Genzano con 18,15 kmq e Nemi con 7,36 kmq.  La scelta del federalismo della Lega, ha, di fatto, decentrato e  delegato a Comuni, Province e Regioni  molti servizi pubblici, con il risultato di un peggioramento del servizio. Perché non c’è un coordinamento, che utilizza al meglio le forze disponibili, infatti, tra Enti e Corpi non si parlano. Attualmente i Vigili Urbani in servizio sono 20 a Genzano, 8 a Lanuvio e 3 a Nemi. I quali a differenza dei poliziotti non devono garantire il servizio sulle 24 ore e quindi sono di più i vigili che i poliziotti durante il giorno. Lo dichiara Nazareno Ferrazza coordinatore dei Castelli Romani – Aprilia del Partito Liberale Italiano. Capita spesso di trovare ha distanza di pochi kilometri sulla via Nettunense più strutture di Polizia, infatti, si notano pattuglie della Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani. Al tempo stesso in certi orari i Vigili Urbani non sono sufficienti a coprire la viabilità che si ingorga davanti alle scuole, specialmente in zona Bellavista, anche con la presenza dei Vigili Urbani il numeroso afflusso di auto  rallenta la Nettunense. La notte  invece i pochi Poliziotti e Carabinieri non sono sufficienti a coprire un cosi vasto territorio. Mentre,  la Polizia lamenta la mancanza di carburante, assistiamo a poca distanza dalla Stazione di Campoleone, all’accensione anche di giorno delle scritte della sede dei Vigili Urbani anche se chiusi, in Via Campoleone Scalo, infatti, il locale è quasi sempre chiuso. Il Comune di Aprilia si ricorda di Campoleone sono quando deve fare le multe, a chi non ha pagato il parcheggio, ma nessuno ha visto ben 11 posti auto con i vetri rotti. La scelta del Comune di Aprilia di decentrare e stata fallimentare, al contrario del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali”. La normativa permette di fare notevoli risparmi, ma non è stata applicata, ora invece con il decreto “Salva Italia”del Governo Monti, c’è stata un nuovo impulso specie nei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti vedi Nemi. All’Articolo 30 comma 4 si legge: “Le convenzioni di cui al presente articolo possono prevedere anche la costituzione di uffici comuni, che operano con personale distaccato dagli enti partecipanti, ai quali affidare l'esercizio delle funzioni pubbliche in luogo degli enti partecipanti all'accordo, ovvero la delega di funzioni da parte degli enti partecipanti all'accordo a favore di uno di essi, che opera in luogo e per conto degli enti deleganti”. All’Articolo 32 (Unioni di comuni) al comma 1 si legge:  “ Le unioni di comuni sono enti locali costituiti da due o più comuni di norma contermini, allo scopo di esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni di loro competenza. Prevedere che altri organi siano formati da componenti delle giunte e dei consigli dei contributi sui servizi ad esse affidati”. Alle Regioni il compito di incentivare questo processo virtuoso con l’articolo 33 comma 4, ma dal 2000 ad oggi con Giunte della Regione Lazio sia di sinistra che di destra, non vi è stata la volontà politica di far ridurre le spese a carico dei cittadini, infatti, dal comma si legge Al fine di favorire il processo di riorganizzazione sovra comunale dei servizi, delle funzioni e delle strutture, le regioni provvedono a disciplinare, con proprie leggi, nell'ambito del programma territoriale di cui al comma 3, le forme di incentivazione dell'esercizio associato delle funzioni da parte dei comuni, con l'eventuale previsione nel proprio bilancio di un apposito fondo. A tale fine, oltre a quanto stabilito dal comma 3 e dagli tabella e 32, le regioni si attengono ai seguenti principi fondamentali: a) “ nella disciplina delle incentivazioni: favoriscono il massimo grado di integrazione tra i comuni, graduando la corresponsione dei benefici in relazione al livello di unificazione, rilevato mediante specifici indicatori con riferimento alla tipologia ed alle caratteristiche delle funzioni e dei servizi associati o trasferiti in modo tale da erogare il massimo dei contributi nelle ipotesi di massima integrazione; prevedono in ogni caso una maggiorazione dei contributi nelle ipotesi di fusione e di unione, rispetto alle altre forme di gestione sovra comunale; b) promuovono le unioni di comuni, senza alcun vincolo alla successiva fusione, prevedendo comunque ulteriori benefici da corrispondere alle unioni che autonomamente deliberino, su conforme proposta dei consigli comunali interessati, di procedere alla fusione”. Articolo 35 (Norma transitoria) L'adozione delle leggi regionali previste dall'articolo 33, comma 4, avviene entro il 21 febbraio 2001. Trascorso inutilmente tale termine, il Governo, entro i successivi sessanta giorni, sentite le regioni inadempienti e la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, provvede a dettare la relativa disciplina nel rispetto dei principi enunciati nel citato articolo del presente testo unico. La disciplina adottata nell'esercizio dei poteri sostitutivi si applica fino alla data di entrata in vigore della legge regionale. Per capire meglio la scelta del Governo Monti, che ha modificato l’articolo 33 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, è aggiunto, in fine, il seguente comma: “3-bis. I Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia affidano obbligatoriamente ad un’unica centrale di committenza l’acquisizione di lavori, servizi e forniture nell’ambito delle unioni dei comuni, di cui all’articolo 32 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici. Grazie alla normativa che è nata la convenzione tra il Comune di Genzano e quello di Nemi  per i servizi di ragioneria e polizia locale."