GENZANO, UOMO SGOZZATO: VIAGGIO NELLA CASA DEGLI ORRORI – 2° PARTE

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Puntata precedente: GENZANO, MORTE DI MASSIMILIANO RISTAGNO: UN CASO DA RIAPRIRE – I° PARTE

 

di Chiara Rai
Genzano (RM)
– Massimiliano Ristagno, il 47enne trovato sgozzato a Genzano il 15 ottobre del 2012, aveva molta paura nei giorni antecedenti la sua morte sulle quali pesano molte ombre. Nella sua casa a Genzano dove viveva con la zia Carla c’era un via vai di persone perché erano in corso i lavori di ristrutturazione dell’appartamento eseguiti da una ditta della quale omettiamo di scrivere il nominativo.

 

La ditta e gli operai rumeni Alcuni dipendenti della ditta erano di nazionalità rumena e da una perizia investigativa risulta che Massimiliano Ristagno ha avuto conversazioni telefoniche con alcuni di questi operai, tra i quali un certo R. D, conosciuto come "Daniele”. Carla sostiene di aver notato nel nipote una forte preoccupazione. “Di cosa hai paura Massimiliano? – gli chiese la zia – che cosa ti preoccupa?”. L’uomo le indicò una mercedes marrone con tre rumeni a bordo: “Zia sono loro che mi fanno paura”. A quanto pare la zia Carla è venuta a conoscenza, solo dopo la morte del nipote, che molti a Genzano sapevano qualcosa sulle frequentazioni di Massimiliano e che diverse persone non apparvero neppure sorprese della tragica morte dell’uomo, facendo intendere a Carla, tramite colloqui, che si trattasse di una morte prevedibile. Dunque chi frequentava Massimiliano? Perché aveva paura?



Le strane scritte sull'ascensore
L’Osservatore d’Italia ha visitato il luogo del delitto. La zia Carla ci ha mostrato, mentre eravamo in ascensore, delle scritte sul muro tra un piano e l’altro che abbiamo ripreso anche con un breve video: “Sono scritte sataniche – dice Carla – a Massimiliano facevano tanta paura, me lo ha detto nei giorni precedenti al suo assassinio”. L’appartamento a Genzano, dov’è morto l’uomo, si è fermato al 15 ottobre del 2012: è una casa abbastanza grande, in disordine anche per via dei lavori di ristrutturazione che erano in corso.

 

La scena del delitto La sera prima del delitto Massimiliano e la zia avevano visto un vecchio film in televisione fino a tardi, circa le 2:30 di notte . Poi i due si sono coricati: lui nel salottino dove c’è un letto e lei nella camera matrimoniale vicino alla cucina. Un piccolo corridoio distanzia le due stanze. Quando la zia Carla si è svegliata al mattino non ha trovato Massimiliano nel suo letto ma era già cadavere, nudo riverso a pancia in sotto all’ingresso dello studio del nonno (un’altra stanza che era chiusa) sgozzato. La zia aveva lasciato, prima di coricarsi, tutte le tapparelle chiuse a metà e le porte delle stanze tutte aperte mentre al risveglio le porte erano tutte chiuse compresa quella della stanza dove dormiva Carla. “Evidentemente loro si sono arrampicati sulle impalcature esterne che danno allo studio o dalla mansarda della quale avevano tutti le chiavi – dice Carla – Massimiliano l’ho lasciato che dormiva, addirittura russava un pochino. Qualcuno è entrato sicuramente nell’appartamento di Genzano altrimenti le porte sarebbero rimaste aperte come le avevamo lasciate”.

 

La terza richiesta di riapertura delle indagini Ancora dunque ulteriori elementi si aggiungono ad un giallo fitto. “L’appartamento degli orrori” lascia pensare che si sia trattato di omicidio. Lo scorso 3 maggio è stata depositata una nuova istanza di riapertura delle indagini sulla morte di Massimiliano Ristagno il 47enne trovato sgozzato a Genzano il 15 ottobre del 2012. È il terzo tentativo dopo due archiviazioni. Continueremo a scavare nel caso Ristagno.