GENZANO, VILLE DI NEMI: QUANDO UNA “GUERRA” TRA VICINI COSTA TEMPO E DENARO

Angelo Parca

Genzano (RM) – Siamo tornati sul caso dell’edificio in costruzione in via delle Begonie alle Ville di Nemi nel Comune di Genzano. Abbiamo chiesto il permesso ai proprietari dell’edificio di poter entrare nel cantiere. Il permesso ci è stato gentilmente concesso. Dopo svariate ricerche documentali e raffronti, nonché sopralluogo, abbiamo appurato che l’edificio è composto da un piano interrato con accesso ai box e da due piani e un sottotetto privo di scala di collegamento dal secondo piano allo stesso.

L’altezza, da “quota zero” è di 6,20 mt su una concessione che ne prevede 7. Con una sentenza di fine 2010 il Tribunale di Velletri ha archiviato il fascicolo in quanto non si sono ravvisate le presunte irregolarità denunciate dal De Angelis che puntualmente, ogni giorno, continua ad inviare fax ed email a forze dell’ordine ed Enti competenti denunciando il proseguimento dei lavori, nonostante la Regione Lazio – Area Vigilanza abbia provveduto a notificare al Comune di Genzano di Roma il verbale di accertamento definitivo lo scorso 2 novembre con il quale si diffida ad ordinare l‘immediata sospensione dei lavori. De Angelis ha fatto opposizione anche alla sentenza di archiviazione. Praticamente dal 2002, data d’inizio lavori, il vicino ha iniziato, detto in maniera spicciola, a “dichiarare guerra” ai proprietari dell’edificio in costruzione. Gli stessi Carabinieri nella relazione presentata alla Procura in merito alla vicenda chiedevano di valutare eventuali ipotesi di reato a carico del De Angelis.

Dal 2005 al 2011 saranno almeno 12 le richieste inviate dalla Regione al Comune di Genzano che ha disposto circa 4 sopralluoghi. Genio civile, Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio e Ufficio Tecnico comunale hanno dato parere positivo.

Secondo i proprietari dell’edificio sarebbe addirittura l’abitazione del De Angelis ad apparire troppo infossata rispetto alle altre. Siamo, inoltre, venuti a conoscenza che il De Angelis ha realizzato una parte di casa abusiva che, tra l’altro, non rispetta i 5 metri di distanza dal terreno confinante. Su questo abuso pende una ordinanza di demolizione da parte del Comune. Dunque, a questo punto rimane da sciogliere il nodo Regione. Resta il fatto che da una parte è stata pagata una sanzione di circa 35 mila euro per irregolarità e dall’altra, c’è una ordinanza di demolizione su un abuso edilizio. Quanto costano le guerre di vicinato?

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