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GERMANIA, ACCOGLIENZA RIFUGIATI: BENVENUTI A BUCHENWALD

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Tempo di lettura 3 minuti La Germania deve affrontare la nuova sfida, quella dell’accoglienza migranti e già si stanno creando spaccature che non vengono raccontare a Bruxelles

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di Cinzia Marchegiani

Buchenwald – I treni portavano i deportati in Germania nelle seconda guerra mondiale, ora hanno portato i rifugiati accolti con tante bandierine e tanti slogan di benvenuto dagli stessi tedeschi. Ma il tempo degli scatti fotografici è terminato e ora per il governo tedesco viene il tempo di attuare l’emergenza migranti.

La Germania deve affrontare la nuova sfida, mancanza coordinamento. La Germania deve ora affrontare la nuova sfida, quella dell'emergenza accoglienza migranti che ha fatto gestire all’Italia, Grecia e Spagna. E già si stanno creando spaccature che non vengono raccontare a Bruxelles. Dalle notizie che emergono dai giornali tedeschi, si parla già di mancanza di coordinamento degli afflussi dei rifugiati. Hannelore Kraft, il socialdemocratico (SPD) governatore del Nord Reno-Westfalia (lo stato più popoloso della Germania) ha spiegato che il numero di rifugiati che si aspettano quest'anno probabilmente salirà a 800mila persone, ed ha anche chiarito che lo sforzo necessario per affrontare l'afflusso sarà molto maggiore di quanto si pensasse.

Prime difficoltà accertate. E' stata organizzata una conferenza dove sono stati convocati tutti i ministeri degli interni dello Stato oltre al Ministero degli Interni federale a Berlino, dove è emerso che il Paese non potrebbe non avere le capacità promettenti per attuare una reale accoglienza, oltre ad una gestione dei vari coordinamenti deludente. Bavaria si lamentava come le vie di accesso non sono controllate, mentre Schleswig-Holstein parlano di afflusso scoordinato nelle strutture di accoglienza.

L’ex campo di concentramento di Buchenwald apre a 21 richiedenti asilo. Per affrontare il crescente afflusso di rifugiati, le autorità della città tedesca di Schwerte nella regione della Ruhr, ha preso una decisione controversa: gli immigrati saranno alloggiati presso l'ex campo di concentramento nazista di Buchenwald. In una conferenza stampa le autorità di Schwerte hanno spiegato che in questo ex campo nazista saranno ospitati 21 richiedenti asilo. Gli edifici originali di Buchenwald sono stati distrutti dopo la fine della seconda guerra mondiale e le caserme che sono attualmente funzionali sono state costruite nel 1950. Ma è stato anche spiegato che si tratta di una soluzione di emergenza, quindi inevitabile.

Nel campo di Buchenwald si calcola siano stati uccisi 56mila esseri umani. Inaugurato nel 1937, la maggior parte dei primi detenuti erano prigionieri politici, ma in seguito agli attentati Kristallnacht nel 1938 quasi 10mila ebrei furono mandati a Buchenwald e sottoposti a trattamenti crudeli. Qui esperimenti medici sono stati condotti sui detenuti dal 1941, alcuni dei quali finalizzati a verificare l'efficacia dei vaccini e per cercare di curare l’omosessualità attraverso trapianti ormonali. Nel campo nazista ci sono stati 112mila prigionieri fino al febbraio del 1945 e divenne un'importante fonte di lavoro forzato per i nazisti.

La scelta del lager non è stata casuale. Infatti, all'interno di Buchenwald erano stati internati degli scienziati da cui ci si aspettava la massima collaborazione (alcuni degli internati cui ci si riferisce sono Ludwing Fleck, Balachowsky e Van Lingen. Prima di provare una nuova formulazione, i medici delle SS provarono sui deportati i vari vaccini già esistenti per verificarne/falsificarne l'effettiva efficacia. Gli esperimenti furono condotti nel blocco/baracca 46 del lager di Buchenwald. Almeno 200 furono i morti per questo tipo di esperimento.

L'arrivo dei rifugiati e nuovi scenari per la Germania. L’arrivo dei rifugiati è stato accolto con un party di benvenuto allegro ed emozionante, ma ora i giornali tedeschi si chiedono come la Germania affronterà questo problema che dovrà sopportare per molti anni: “Potrebbe essere che gli stranieri rimarranno stranieri, creeranno un nuovo sottoproletariato parallelo. Un giornale ipotizza: "Allo stesso tempo, potrebbe anche essere che la Germania stia risolvendo quei problemi che, senza l'immigrazione,  il paese dovrà affrontare nel 2040, come i problemi del mercato del lavoro, problemi dei fondi pensione e dei problemi di cura della vecchiaia”.
Insomma, alcuni quotidiani, ripropinano quello che alcuni economisti stanno già dichiarando da tempo, e cioè che l'Europa ha bisogno di 250 milioni di immigrati entro il 2050, per pagare le pensioni future e rendere giovane l'Europa che fa sempre meno figli. Peccato che questo loop è stato creato da politiche economiche che hanno strozzato le famiglie europee che hanno perso lavoro, casa e futuro. Ci si chiede a questo punto che tipo di lavori verranno assegnati ai nuovi europei importati dal continente africano…

 

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Guerra, alta tensione. L’Inghilterra: “All’Ucraina proiettili anticarro con l’uranio impoverito”. Russia: “Scontro nucleare a pochi passi”

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La Gran Bretagna intende fornire all’Ucraina anche munizioni anticarro perforanti ad alto potenziale contenenti uranio impoverito. La rivelazione è stata fatta dalla baronessa Annabel Goldie, viceministro della Difesa nel governo Tory di Rishi Sunak. Immediata la replica di Mosca. Vladimir Putin, al termine del colloquio con Xi Jinping, ha detto che la Russia reagirà, mentre il ministro degli Esteri Lavrov minaccia la Gran Bretagna sostenendo che, se dovesse fornire munizioni all’uranio impoverito, “finirà male per Londra”. Ancora più duro il ministro della Difesa Sergei Shoigu: “Dopo le dichiarazioni britanniche, lo scontro nucleare è a pochi passi”. Il New York Times rivela invece che la Cina ha venduto alla Russia droni e componenti per oltre 12 milioni di dollari dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

Se la Gran Bretagna dovesse fornire munizioni all’uranio impoverito all’Ucraina, “non c’è dubbio che finirà male” per Londra. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista alla tv Rossiya-1 citata dalla Tass. “Non sarei sorpreso da questo sviluppo, se questa (consegna) avvenisse effettivamente, ma non c’è dubbio che finirà male per loro”, ha detto Lavrov. Di queste forniture “non ne ho sentito parlare, ma non sarei sorpreso da nulla, perché hanno completamente perso il senso dell’orientamento riguardo alle loro azioni al modo in cui minano la stabilità strategica in tutto il mondo”, ha chiarito.

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Putin e XI, tutto pronto per il “faccia a faccia” di questa sera

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Poche ore prima del loro incontro a Mosca, i presidenti di Russia e Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping, hanno pubblicato oggi editoriali paralleli sulla stampa del loro interlocutore – Putin sul Quotidiano del Popolo, Xi sulla Rossiyskaya Gazeta – per sottolineare la loro alleanza strategica e spiegare quello che Putin ha definito il “ruolo costruttivo” di Pechino nella “soluzione della crisi ucraina”.

Putin ha detto che nutre “grandi speranze” sulla visita del presidente Xi Jinping a Mosca, la prima dal lancio della sua “operazione militare speciale”, a febbraio 2022, contro l’Ucraina.

“In relazione agli eventi che si stanno verificando in Ucraina, per comprendere la loro origine e le vere cause, accogliamo con favore la volontà della Cina di svolgere un ruolo costruttivo nella risoluzione della crisi”, ha scritto il presidente russo, che secondo il programma diffuso dal Cremlino dovrebbe avere un primo faccia a faccia informale con Xi già questa sera e un altro ufficiale domani, al quale seguirà una dichiarazione congiunta e la firma di vari accordi e documenti di cooperazione.

L’articolo di Xi, più incentrato sulla guerra in Ucraina, punta a trovare un equilibrio difficile tra l’appello alla pace e l’evitare le critiche aperte alla Russia.

Pechino ha negato le accuse di Stati Uniti e Nato secondo cui sta considerando la fornitura di armi per aiutare l’aggressione di Mosca a Kiev, che Putin continua a insistere come “alimentata dall’Occidente”. Il piano di pace della Cina, che prevede il rispetto della “sovranità di tutti i Paesi” e la fine di eventuali sanzioni, è “costruttivo” e promuove una “soluzione politica”, ha affermato Xi, per il quale “i problemi complessi non hanno soluzioni semplici”. Ma la fine della guerra garantirebbe “la stabilità della produzione globale e delle catene di approvvigionamento”.

E la soluzione si può trovare “se tutti sono guidati dal concetto di sicurezza comune, globale, congiunta e sostenibile, e continuano il dialogo e le consultazioni in modo paritario, prudente e pragmatico”, ha scritto ancora Xi, riepilogando la posizione di Pechino sulla vicenda. Il partenariato economico è una “priorità” per Cina e Russia, ha aggiunto ancora il presidente cinese, assicurando che le parti puntano a “una partnership omnicomprensiva”, efficace in un mondo minacciato da “atti di egemonia, di dispotismo e di bullismo”.

Russia e Cina stanno combattendo “minacce comuni”, ha osservato Putin, mentre il loro rapporto diventa “costantemente più forte” ed è al “livello più alto della loro storia”. La visita di Xi, ha detto, costituisce un “evento storico” che “riafferma la natura speciale del partenariato Russia-Cina”. Il presidente russo descrive quindi Xi un “buon vecchio amico” con il quale “abbiamo raggiunto un livello di fiducia senza precedenti nel nostro dialogo politico, la nostra cooperazione strategica è diventata di natura veramente globale ed è alle porte di una nuova era”.

“Proprio prima dell’inizio della visita di Stato di Xi, Putin ha fatto il suo primo viaggio nella città ucraina occupata di Mariupol, più che simbolica per l’invasione russa, in un altro apparente tentativo di segnalare che ha il sostegno di Pechino”, ha notato con l’ANSA una fonte diplomatica. Tuttavia, piuttosto che spingere Putin a ritirarsi dall’Ucraina, Xi – per alcuni osservatori – userà l’incontro con il presidente russo per sviluppare il partenariato strategico bilaterale. Al fine di rafforzare l’immagine di parte neutrale interessata alla pace, Xi dovrebbe poi parlare in modalità virtuale con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, probabilmente dopo il suo viaggio a Mosca, ha riportato nei giorni scorsi il Wall Street Journal.

In Russia da oggi a mercoledì, il presidente Xi Jinping rafforzerà i suoi rapporti con Putin, partner sempre più dipendente da Pechino ma anche sempre più imprevedibile. “Una missione per la pace”, l’ha presentata venerdì il ministero degli Esteri cinese, collegandola alla guerra di Mosca contro l’Ucraina. Forte dell’inedito terzo mandato consecutivo appena ricevuto alla presidenza della Repubblica popolare dopo l’altrettanta storica terza segreteria di fila del Partito comunista di ottobre, Xi ha deciso di iniziare le visite all’estero del nuovo decennio da Mosca, proprio come fece 10 anni fa una volta conquistato il vertice istituzionale del Paese.

Il suo incontro con Putin sarà il 40/mo di persona, a sottolineare la continua importanza della sua intesa russa anche se il viaggio rischia di mettere a repentaglio altri obiettivi di politica estera, tra cui quelli di evitare che le relazioni della Cina con gli Stati Uniti sfuggano da ogni controllo e di tutelare i rapporti con Bruxelles con cui Pechino sta cercando di far avanzare ulteriormente la cooperazione economica e commerciale. La Cina ha ancora bisogno dell’accesso ai mercati, alla tecnologia e al capitale occidentali per ritornare ad una crescita robusta, la vera fonte di legittimità del Pcc. Il Cremlino, invece, è sempre più dipendente dal Dragone per l’acquisto di petrolio e gas di fronte alle sanzioni occidentali, ma rivendica la sua capacità di manovra.

La Casa Bianca si prepara alla visita in una posizione attendista: “Vedremo cosa emergerà da questo meeting”, afferma il portavoce della Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ma se emergerà la richiesta di una tregua in Ucraina sarà “inaccettabile” perché significherebbe “ratificare le conquiste fatte fino a oggi dalla Russia” e “concedere più tempo a Putin”. Da quando Mosca ha attaccato l’Ucraina oltre un anno fa, Pechino ha evitato qualsiasi condanna mantenendo una posizione ambigua. Qualsiasi presa di distanza significativa da Mosca avrebbe un contraccolpo che la Cina non può permettersi: è possibile che la leadership comunista stia cercando un migliore equilibrio tra il duplice obiettivo di raggiungere la stabilità nelle relazioni con l’Europa e garantire che la Russia non perda la guerra, rimanendo allineata con la Cina, essenziale per i piani di Xi sui nuovi assetti mondiali a danno degli Usa. “Xi si rifiuterà di mettere il suo nome su qualsiasi cosa possa causare un contraccolpo economico all’Occidente”, ha aggiunto la fonte diplomatica. Mentre Hu Xijin, ex direttore del Global Times, tabloid nazionalista del Quotidiano del Popolo, ha osservato che “gli Usa forniscono la ragione e l’energia per continuare la guerra ucraina”. Invece, la Cina “fornisce la razionalità e la speranza per porvi fine”, ha scritto Hu su Twitter.

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Cronaca

Finlandese al timone della European Training Foundation, agenzia UE a Torino

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Il Parlamento Europeo ha approvato la nomina della signora Pilvi Torsti a nuova direttrice della European Training Foundation (ETF), agenzia dell’Unione europea con sede a Torino che sostiene lo sviluppo del capitale umano nei paesi vicini all’UE. Torsti è un’esperta di politiche dell’educazione con una vasta esperienza nel settore pubblico, nel mondo accademico e nella società civile; prima della sua nomina, è stata Segretario di Stato in tre ministeri della Finlandia: il Ministero dell’Istruzione e della Cultura (2013-2015), il Ministero del Lavoro e degli Affari Economici e il Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni (2019-2023). Dal 2017 al 2019, Pilvi Torsti è stata deputata e membro delle Commissioni Istruzione e Futuro del Parlamento finlandese. Ha conseguito un dottorato di ricerca in scienze sociali presso l’Università di Helsinki ed è co-fondatrice dello United World College a Mostar, in Bosnia ed Erzegovina. Inoltre, ha fondato HEI Schools, una società di formazione di proprietà dell’Università di Helsinki, dove è professore a contratto dal 2012 ed è stata nominata Professore a contratto dell’Anno nel 2020. Ha numerose pubblicazioni in attivo, e più recentemente ha co-curato una serie di articoli su una visione globale dell’educazione. Dal 2013 è membro del programma Eisenhower Fellowship, che le garantisce l’accesso a una rete di esperti globale diversificata ed influente.
 
Il Direttore generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione della Commissione europea, Joost Korte, ha accolto con favore la nomina di Pilvi Torsti, affermando: “La nomina di Pilvi Torsti a nuova direttrice dell’ETF arriva in un anno molto speciale, l’Anno europeo delle competenze. Torsti metterà la sua ricca esperienza a disposizione di questo ruolo importante e sono fiducioso che darà un contributo significativo agli sforzi dell’ETF per migliorare lo sviluppo delle competenze nel vicinato della UE e nel promuovere l’Agenda europea per le competenze.”
 
Commentando il suo nuovo incarico, nomina, Pilvi Torsti ha dichiarato: “Sono onorata ed entusiasta di essere stata nominata nuova direttrice dell’ETF, un luogo che riunisce tutto ciò che ho fatto nella mia vita professionale negli ultimi 25 anni: ricerca, istruzione, costruzione concreta della pace e politiche pubbliche orientate al futuro, incluso lo sviluppo delle competenze. Credo che l’istruzione sia il modo più efficiente per cambiare il mondo a lungo termine. Non vedo l’ora di sostenere i paesi con cui l’ETF collabora nel settore dello sviluppo del capitale umano, che è diventato così essenziale per il futuro dell’Europa e del mondo in generale.” Xavier Matheu, attuale direttore ad interim dell’ETF, si è detto “lieto di presentare a tutti voi Pilvi Torsti, nuova direttrice dell’ETF. Pilvi è una professionista riconosciuta con una vasta esperienza nella riforma della politica dell’istruzione in Finlandia ed è stata attiva nel settore della formazione in Bosnia ed Erzegovina dagli anni ‘90. La sua esperienza nel settore dell’istruzione e nello sviluppo delle competenze a livello globale la rende un’aggiunta unica alla nostra squadra. Lo stile di guida energica ed orientata agli obiettivi di Pilvi guiderà ETF verso il raggiungimento dei propri fini. Diamo il benvenuto a Pilvi come nuova Direttrice e le auguriamo il meglio per il suo nuovo ruolo”.
 
Pilvi Torsti entrerà in servizio il 16 aprile 2023; un’altra autorevole esperta finlandese, Erja Kaikkonen, dirige dal 2021 il Dipartimento Politiche ed Informazione Pubblica dell’Agenzia.  L’European Training Foundation è l’agenzia della UE che sostiene i paesi che circondano l’Unione europea nella riforma dei loro sistemi di istruzione, formazione e mercato del lavoro.Attualmente collabora con 28 Paesi partner, principalmente nel contesto delle politiche di allargamento e di vicinato dell’Unione. Dispone di uno staff di 130 addetti, per un bilancio di circa 20 milioni di euro; la sede è a Villa Gualino, a Torino da quando è diventata operativa nel 1994.



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