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Oggi, 10 febbraio 2025, l’Italia celebra il Giorno del Ricordo, istituito per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. In occasione del 21º anniversario di questa ricorrenza, in tutto il Paese si svolgono cerimonie per onorare la memoria di coloro che hanno vissuto questa tragedia.
A Roma, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella prende parte alla cerimonia ufficiale presso il Quirinale, dove tiene un discorso per sottolineare l’importanza della memoria storica. Presenti anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani. Nel suo intervento, Meloni ribadisce che “questa è una storia che ha superato la congiura del silenzio e che non può essere nascosta o cancellata da alcun tentativo di negazione o giustificazione”.
Le commemorazioni si svolgono anche in molte città italiane. Ad Ascoli Piceno, la Prefettura organizza una cerimonia solenne, mentre in Friuli Venezia Giulia, territorio particolarmente segnato da questi eventi, si tengono incontri istituzionali e iniziative educative nelle scuole.
Il Giorno del Ricordo è stato istituito nel 2004 per onorare le vittime dei massacri delle foibe e l’esodo forzato di migliaia di italiani dalle regioni dell’Istria, Fiume e Dalmazia nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Le foibe sono profonde cavità carsiche in cui, tra il 1943 e il 1945, furono gettati migliaia di italiani, vittime di esecuzioni sommarie da parte dei partigiani jugoslavi. Le stime sulle vittime variano, con alcune fonti che indicano cifre tra 5.000 e 11.000 persone.
Le commemorazioni di oggi hanno l’obiettivo di mantenere viva la memoria di una pagina dolorosa della storia italiana, promuovendo la riflessione e la consapevolezza sulle sofferenze patite da migliaia di connazionali.