GIOVINAZZO: FINTA DOTTORESSA INPS RUBA NELLE CASE DI PENSIONATE CON LA TECNICA DELLO “SCAMBIO DELLE BUSTE”.

Redazione

Giovinazzo (BA) – Fingendosi una dottoressa per ben quattro volte in due mesi si è introdotta nell’abitazione di alcune pensionate di Giovinazzo impossessandosi di circa mille euro con la tecnica dello “scambio delle buste”. Si tratta di una 41enne originaria della provincia di Siracusa, già detenuta per altra causa presso la casa circondariale di Catania, arrestata dai Carabinieri della Stazione di Giovinazzo con l’accusa di furto aggravato in abitazione in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica. 

Sul conto della donna, già denunciata in stato di libertà lo scorso 23 agosto, quando venne notata da un carabiniere libero dal servizio che insospettitosi nel vederla uscire frettolosamente dall’abitazione di una 95enne dopo aver tentato di rubarle del denaro venne bloccata e trovata in possesso di 4 buste per corrispondenza con all’interno volantini pubblicitari. La successiva attività investigativa ha consentito di appurare che la stessa si era resa in precedenza responsabile di altri tre “colpi” commessi sempre con lo stesso “modus operandi” ai danni di una 80enne, 81enne e 87enne di Giovinazzo. In particolare l’attività ha permesso di appurare che la 41enne si presentava presso l’abitazione delle vittime, presentandosi come medico delegato dall’INPS, a suo dire per effettuare alcuni accertamenti relativi alle pensioni riscosse. Una volta in casa chiedeva di poter visionare il numero seriale delle banconote prelevate dalle vittime a titolo di pensione. Simulando il controllo delle stesse, le inseriva in una busta gialla per corrispondenza che poi, approfittando di un momento di distrazione delle malcapitate, sostitutiva con una analoga busta piena di volantini pubblicitari portandosi via il denaro. Poi si dileguava velocemente con un pretesto. 

Il provvedimento è stato notificato alla 41enne presso la casa circondariale di Catania dove la donne si trova ristretta per altra causa. 

 

DECALOGO CONTRO LE TRUFFE

1. Prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità, è necessario verificare da chi è stato mandato e per quali motivi. Importantissimo accertarne l’identità richiedendo un documento e tesserino aziendale. Se non si ricevono rassicurazioni, non bi- sogna aprire la porta per alcun motivo e la prima cosa da fare è chiamare il “112”.

2. Ricordare sempre che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette per rimborsi.

3. Nessun ente manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente.

4. Non fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i nostri soldi o il nostro libretto della pensione anche se chi ci ferma e ci vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili.

5. Nel corso di operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente è sempre bene farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.

6. Se qualcuno ha il dubbio di essere osservato all’interno della banca o dell’ufficio postale è opportuno farlo presente agli impiegati o al personale di vigilanza. Se questo dubbio assale per strada la prima cosa da fare è quella di entrare in un negozio o cercare un carabiniere ovvero una compagnia sicura.

7. Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, mai fermarsi con sconosciuti e mai farsi distrarre.

8. Ricordare sempre che nessun cassiere di banca o di ufficio postale insegue per strada i clienti per rilevare un errore nel conteggio del denaro che ha consegnato.

9. Quando si utilizza il bancomat è bene essere prudenti: evitare di operare se ci si sente osservati.

10. Per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio chiamate subito il “112”, i militari saranno a vostra completa disposizione per aiutarvi. In generale, per tutelarvi dalle truffe, vi consigliamo:

diffidate sempre dagli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili: spesso si tratta di truffe o di merce rubata;

non partecipate a lotterie non autorizzate e non acquistate prodotti miracolosi o oggetti presentati come pezzi d’arte o di antiquariato se non siete certi della loro provenienza;

non accettate in pagamento assegni bancari da persone sconosciute;

non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi.

 

CONSIGLI UTILI PER LE PERSONE ANZIANE E SOLE

 

Accertati sempre che la porta sia sicura; se possibile, installa una porta blindata con spioncino.

Le finestre è meglio che siano dotate di maniglie con serratura; non te- nere in casa grosse somme di denaro, gioielli e altri oggetti di valore; in caso contrario riponili in una cassaforte che dovrebbe essere murata in un punto ben nascosto dell’appartamento

Prima di uscire dall’abitazione controlla sempre che tutte le porte e le finestre siano ben chiuse e non nascondere le chiavi all’esterno.

Chiedi ai vicini di ritirare la posta quando vai via per le vacanze (una cassetta delle poste piena indica che sei via da alcuni giorni) o di avvisare te o il “112” se notano qualcosa di sospetto.

Non aprire il portone o il cancello, con l’impianto automatico, se non sei certo dell’identità della persona che vuole entrare.

Presta attenzione se persone sconosciute, con pretesti di qualsiasi genere (tecnici comunali, operai del gas, venditori porta a porta) chiedono di entra- re in casa. Ricordati che nessun Ente o Ufficio invia personale dipendente a casa per il pagamento di bollette, per rimborsi o per sostituire banconote false “date erroneamente”.

Se ricevi spesso telefonate anonime, presta attenzione: potrebbe essere un modo per controllare quando in casa non c’è nessuno.

Se si presentano sconosciuti che dichiarano di appartenere a Enti, Associazioni, Corpi di Polizia, prima di farli entrare, telefona all’Ufficio a cui dichiarano di appartenere.