Global Health Summit, Draghi: “Italia avrà il suo Green pass prima di quello Ue”

I discorsi conclusivi al Global Health Summit. “La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi.

Fra queste non vi è solo la pandemia, ma anche le disuguaglianze globali e il cambiamento climatico. I contributi al dibattito odierno serviranno come solida base per rafforzare la nostra risposta all’attuale emergenza sanitaria e alle crisi future. Questo è lo spirito della Dichiarazione di Roma, una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia”. Lo dice il premier Mario Draghi.

I vaccini anti Covid-19 sono il prodotto di complesse catene di fornitura, che si estendono in molti paesi, ognuno dei quali si basa sulla propria capacità e competenza industriale. La Dichiarazione di Roma difende giustamente il ruolo del sistema di scambi multilaterali e in particolare il ruolo centrale dell’Organizzazione mondiale del commercio. Dobbiamo preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazione”, afferma Draghi. “Questo è essenziale se vogliamo reagire efficacemente agli shock”, sottolinea.

“L’Italia sarà aperta ai turisti di tutto il mondo, con un suo Green pass. Ci stiamo coordinando con la Commissione europea per avere lo stesso” pass degli altri Paesi Ue, ma “intanto avremo il nostro Green pass nazionale” per consentire ai turisti di visitare il nostro Paese.

In futuro “potremmo avere bisogno di un trattato, di una forma più vincolante rispetto a questa Dichiarazione di Roma” sulla salute globale, dice Draghi.

“La Dichiarazione di Roma è un evento storico e speciale perché abbiamo tutti i Paesi del G20 impegnati con dei principi di base: il primo è il multilateralismo e un no molto chiaro al nazionalismo in tema sanitario. Le catene di fornitura devono essere aperte, un chiaro no ai divieti di esportazione”. Lo ha detto al Global Health Summit la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen.

A Roma il Global Health Summit presieduto dal premier Mario Draghi e dalla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen. Il Summit è un’opportunità per il G20 e per tutti i leader invitati per condividere le “lezioni” apprese nell’attuale pandemia per migliorare le risposte alle future crisi sanitarie. Presenti insieme ai capi di Stato e di governo (oltre 20 i Paesi partecipanti) i responsabili delle organizzazioni internazionali e degli organismi sanitari globali. I lavori si chiuderanno con l’approvazione di una ‘Dichiarazione di Roma’. La bozza, visionata dall’ANSA, si compone di cinque pagine e sedici principi destinati a cambiare l’approccio dei grandi del mondo nella lotta alla pandemia. Principi che, si legge nel documento, servono ad “un orientamento volontario nell’azione presente e futura per la saluta globale”. Obiettivi redatti “per migliorare la preparazione nella risposta e nella prevenzione, per una risposta coordinata e resiliente”. Inoltre, i sottoscrittori della dichiarazione di Roma si impegnano a “sfruttare le sinergie e mettere a frutto le competenze delle organizzazioni e delle piattaforme pertinenti per facilitare la condivisione dei dati, lo sviluppo di capacità, gli accordi di licenza e il trasferimento volontario di tecnologia e ‘know-how’ a condizioni concordate”.

“La crisi globale non è finita, dobbiamo agire in fretta”, ha detto il premier Mario Draghi. “Noi” in Europa “stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Ma in altri Paesi non è così. Noi dobbiamo assicurare la disponibilità dei vaccini ai Paesi più poveri”. “Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale. Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L’Italia è aperta a questa idea – ha spiegato Draghi -, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche. Ma questa proposta non garantisce che i Paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate”.

Draghi ha poi spiegato che “l’Ue ha esportato circa 200 milioni di dosi di vaccini Covid-19 in 90 Paesi, circa la metà della sua produzione totale. Tutti gli Stati devono fare lo stesso. Dobbiamo revocare i divieti generali di esportazione soprattutto verso i Paesi più poveri”. “L’Italia è stata uno dei Paesi colpiti per primi e più duramente dalla pandemia. Abbiamo imparato le nostre lezioni e vogliamo metterle a frutto. Nella veste di presidenza del G20, vogliamo guidare la spinta globale a progettare migliori risposte globali alle crisi sanitarie attuali e future”. “L’Italia accoglie con favore l’iniziativa della Commissione Europea volta a produrre vaccini e prodotti sanitari nei Paesi a basso e medio reddito. Vogliamo coinvolgere le nostre aziende farmaceutiche e i nostri centri di ricerca per sostenere la produzione, in particolare in Africa. E lo faremo insieme ad altri paesi partner, tra cui Francia e Germania”.

“Purtroppo, molti Paesi non possono permettersi di pagare questi vaccini – ha spiegato il presidente del Consiglio -. Questo è il motivo per cui iniziative come Act Accelerator sono così importanti. Finora l’Italia ha donato 86 milioni di euro a Covax e altri 30 milioni a progetti multilaterali collegati. Oggi sono molto lieto di annunciare che questa settimana intendiamo aumentare in modo significativo questo contributo e incrementarlo almeno di 300 milioni di euro”.

“Più di 3,4 milioni di persone sono morte a causa del virus secondo i dati ufficiali, ma il bilancio delle vittime è sicuramente molto più alto. L’anno scorso, l’equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno sono andati persi a livello globale, pari a circa quattro volte quelli persi durante la crisi finanziaria. Almeno 1,5 miliardi di studenti non hanno frequentato la scuola nel marzo dello scorso anno. Circa 700 milioni di studenti, ancora oggi, non ricevono un’istruzione in presenza”.

“Dopo un anno e mezzo, stiamo iniziando a vedere la fine di questa tragedia. Per la prima volta, la normalità si avvicina”, ha detto ancora il premier Draghi.

“Dobbiamo agire adesso per mettere sotto controllo la pandemia in tutto il mondo, non solo in alcune regioni o Paesi, ma ovunque”, ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, aprendo ufficialmente i lavori del Global Health Summit.

“La Cina fornirà altri 3 miliardi di dollari in aiuti per i prossimi 3 anni per sostenere la risposta al Covid e la ripresa economica nei Paesi in via di sviluppo”, ha annunciato il presidente cinese Xi Jinping, in collegamento con il Global Health Summit. “Abbiamo già fornito 300 milioni di dosi di vaccino al mondo e la Cina continuerà a farlo, al meglio delle sue capacità”, ha aggiunto Xi. “Dobbiamo essere uniti e promuovere la solidarietà e la cooperazione. Dobbiamo rifiutare ogni tentativo di politicizzare o etichettare il virus. La manipolazione politica non aiuta la risposta interna alla pandemia di Covid, non fa altro che disturbare la cooperazione internazionale e danneggia le popolazioni in tutto il mondo”.

Intervenuto anche Emmanuel Macron: “Non ci dev’essere nessun tabù ogni volta che la proprietà intellettuale è un ostacolo dobbiamo dare una risposta. Se le conclusioni del G20, caro Mario, implicheranno l’uso di nuove misure in materia di proprietà intellettuale le sosterrò”, ha spiegato il presidente francese parlando degli ostacoli alla diffusione dei vaccini anti-Covid e rivolgendosi al presidente del consiglio Draghi.