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Cronaca

Goro, la verità sull'arrivo dei migranti: l'intervista esclusiva al sindaco Diego Viviani

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Tempo di lettura 3 minuti Il primo cittadino: "Il Comune non ha mai ricevuto pressioni politiche"

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di Andrea Barbi


FERRARA –  Diego Viviani, primo cittadino di Goro, piccolo comune nel basso ferrarese balzato su tutte le prime pagine di cronaca nazionali quando, lo scorso ottobre, i cittadini di una sua frazione, Gorino, hanno improvvisato delle barricate sulle strade del paese per impedire l'arrivo di 20 venti richiedenti asilo, di cui 12 donne e 8 bambini, smentisce, durante un'intervista, concessa in esclusiva per L'Osservatore d'Italia, di aver ricevuto pressioni politiche da parte della regione Emilia Romagna mirate ad accogliere l'arrivo di nuovi migranti.

E' della scorsa settimana, infatti, la notizia pubblicata sulla stampa locale della provincia di Ferrara, poi ripresa anche dal nostro quotidiano, di un ipotetico ricatto del governo regionale ai danni del sindaco Viviani e della locale cooperativa dei pescatori. Secondo questa tesi, mai dimostrata da prove empiriche, la “politica regionale”, volendo riscattare la pessima immagine che i fatti di Gorino hanno dato della gestione del fenomeno migratorio, avrebbe convinto l'amministrazione locale e i rappresentanti dei lavoratori della zona ad accettare il nuovo arrivo di un gruppo di profughi con mezzi non convenzionali.

D'altronde la vicenda è stata strumentalizzata da alcuni esponenti di partiti di minoranza che non hanno perso l'occasione di presentare la protesta dei goresi come fallimento della filosofia dell'accoglienza a tutti i livelli. Per questo non era difficile immaginare che qualcuno volesse rimediare all'onta mediatica subita. Nello specifico si parlava di una sorta di tacito accordo tra i palazzi di Bologna, i cui rappresentanti si sarebbero impegnati al rilancio della fragile economia locale, e le istituzioni del piccolo comune deltizio che avrebbero garantito l'accoglienza di profughi, da sistemare in alcune strutture di proprietà della suddetta cooperativa. La posta in gioco, sarebbe stata molto alta, consistendo nella costosa manutenzione della “Sacca di Goro”, uno specchio d'acqua tra la laguna e il mare che rappresenta il fulcro dell'economia basata sulla pesca del comune in questione. Un'economia, come già anticipato, fragile, poiché fragile è l'ecosistema dalla quale dipende. A causa del naturale avanzamento del territorio del delta del Po, dovuto al continuo deposito dei detriti che il più grande fiume italiano trasporta nella corrente delle sue acque, la sacca necessita di una costante manutenzione per impedirne il progressivo insabbiamento.

Un'accusa infamante perché riguarderebbe una condotta vigliacca e scandalosa soprattutto se proveniente da un' istituzione pubblica.

Il problema però non si pone poiché, come garantisce il sindaco Viviani, tutto ciò non è mai accaduto, questa la sua dichiarazione: “Smentisco tutto, non ho mai ricevuto alcun tipo di ricatto o pressioni politiche di qualsiasi tipo, né da parte della regione Emilia Romagna, né da nessun altro. Da quando è accaduta la “vicenda delle barricate a Gorino” ho avuto modo di promuovere diversi incontri pubblici, aperti a tutta la cittadinanza, poiché volevo dialogare con tutti i miei compaesani, volevo capire le loro perplessità, le loro paure e accogliere le loro richieste, per tranquillizzarli e fargli ritrovare la fiducia nelle istituzioni locali che in quei giorni loro hanno percepito come nemiche. Continuo a sostenere che la loro reazione sia stata esagerata, anche in virtù del fatto che personalmente io credo che l'accoglienza sia un dovere e una responsabilità di ogni singolo individuo nei confronti dei più bisognosi. Non voglio quindi giustificare in alcun modo le barricate dalle quali mi sono dissociato fin da subito, ma è stata una situazione improvvisa e inaspettata che ha contribuito ad una interpretazione scorretta, da parte di chi ha manifestato, dell'azione della prefettura, vista come una prevaricazione sui cittadini inconsapevoli. Ciò che è accaduto è stato in seguito strumentalizzato, ma non è stata una manifestazione politica e Gorino non è un covo di razzisti, come certi personaggi sui media ci hanno descritti. Nessun richiedente asilo è attualmente in arrivo nel comune di Goro, ma in accordo con i miei concittadini, sto valutando la possibilità di ospitare migranti qualora qualche privato mettesse a disposizione, volontariamente, un edificio di sua proprietà. Purtroppo nel nostro territorio non abbiamo edifici pubblici dismessi da recuperare per questo scopo e le proprietà private fino ad ora visionate non sono agibili, ma ne valuteremo altre perché è giusto che anche Goro, come gli altri comuni della provincia di Ferrara si faccia carico, nel suo piccolo, di questa terribile emergenza mondiale.”

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

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ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.

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