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Politica

Governo, ultima chiamata del presidente per M5s e Lega

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Ore decisive per una probabile riapertura del governo pentaleghista. E secondo fonti M5s ci sarebbero contatti sempre più frequenti tra Di Maio e Salvini proprio in queste ore, dopo la proposta del leader pentastellato di “spostare” Paolo Savona dal Mef a un altro ministero per dare il via al governo.

Un ultimo, estremo, tentativo di dare all’Italia un governo politico

L’ipotesi di un Esecutivo giallo-verde, quasi fotocopia di quello che Giuseppe Conte avrebbe dovuto portare al Quirinale domenica scorsa, con l’economista della “discorda” Paolo Savona dentro, ma in un ruolo diverso da quello di responsabile del Mef. E’ la carta che prova a giocare Luigi Di Maio per non arrendersi all’ineluttabilità di un governo tecnico o di un immediato ritorno alle urne. E’ un’offerta su cui potrebbe riflettere anche Matteo Salvini, fin’ora irremovibile nel blindare Savona: “ne parlerò con Di Maio”, sembra aprire. Il ritorno al governo politico è una chance che Sergio Mattarella intende dare ai due partiti guardando con “grande attenzione”a questa soluzione, soprattutto dopo i timori sorti dal rischio di scaricare su un governo del Presidente sfiduciato la gestione della crisi dei mercati che potrebbe abbattersi sull’Italia nei prossimi mesi. Perché allo stato nessuno, compreso Salvini che pure si augura un voto “il prima possibile ma non a fine luglio”, sarebbe ancora convinto di dare la fiducia ad una compagine guidata da Cottarelli. Che dovrebbe quindi accompagnare l’Italia al voto e rappresentarla all’estero da una possibile debole posizione di governo in carica per i soli affari correnti. Sergio Mattarella quindi concede altro tempo. Il Capo dello Stato ha incontrato nel pomeriggio il leader del M5s, che da ieri continua a ripetere: “governo politico o urne”. Poi ha visto anche il premier tecnico in pectore, Carlo Cottarelli, per un incontro “informale” dopo il quale è stato deciso che il presidente del Consiglio incaricato non sarebbe tornato in serata per sciogliere la riserva.

“La battaglia non è con il Quirinale” si affretta a precisare Di Maio che domenica era arrivato a minacciare il presidente di impeachment per aver bloccato la partenza dell’esecutivo giallo-verde per l’insistenza dei due leader sulla presenza dell’euroscettico Savona. “Ci proveremo ancora, aspettiamo una risposta dalla Lega sulla proposta che abbiamo fatto”,spiega ai parlamentari riuniti di sera in assemblea dopo che nel pomeriggio, prima di salire al Colle, aveva perentoriamente chiarito: “il M5S voterà contro un governo non politico, ovvero quello già pronto di Carlo Cottarelli, e non si presterà a escamotage parlamentari come quello della non sfiducia tecnica”. In ogni caso, sono ore in cui la tensione tra M5s e Lega rimane sempre alta. Salvini dice di voler riflettere sulla proposta di Di Maio ma comunque avverte: “Se mi tirano via anche un solo uomo di quella squadra, il governo non ha senso che esista” mette in guardi escludendo ipotesi di governi “tenuti al guinzaglio”. In attesa che si chiarisca la reale opportunità di rinascita di un governo politico, intanto, resta l’opzione del governo Cottarelli che potrebbe partire grazie al voto di fiducia di una parte dei partiti, insieme a uscite dall’aula e astensioni. E su questo approccio praticamente tutti, al netto dei 5 stelle che hanno già annunciato voto contrario, sono ancora fortemente indecisi. Silvio Berlusconi, molto irritato per la partita che Salvini sta giocando in solitaria, ha riunito un vertice a palazzo Grazioli. Sulla fiducia Fi non voterà in dissenso dalle altre forze del centrodestra anche perché il Cav non ha nessuna intenzione di dare il destro a Salvini per rompere. Lo stesso Salvini, pur auspicando un esecutivo che porti al voto a ottobre, è molto perplesso circa il da farsi. Il Pd, anche nei contatti di giornata con il Quirinale, conferma, per ora, l’astensione “positiva”. E si prepara a ogni scenario, anche il voto a brevissimo con Gentiloni candidato premier di un fronte “largo, aperto, nuovo”.

Castelli Romani

Rocca Priora, elezioni: Fatelli e la sua squadra incontrano i cittadini

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La sfida è “diventare comunità”

È strapiena la sala dove Claudio Fatelli e la sua squadra hanno incontrato, ieri sera, i cittadini di Rocca Priora. Un evento dal titolo accattivante: Da paese a Città.

Non è una solita lista di promesse da mantenere ma un incontro che punta a far conoscere ai roccaprioresi le ragioni di un programma che punta a riqualificare Rocca Priora con impegno e dedizione.

È un tavolo quasi interamente al femminile – la politica ormai si coniuga sempre di più con una massiccia presenza di donne.

Anna Zaratti illustra un’idea di ambiente che è “la nostra eredità, il nostro patrimonio, le nostre radici” e con decisione esclama “non ci faremo portare via l’aria”.

Anna Zaratti e Claudio Fatelli

E già Rocca Priora un tempo era luogo di villeggiatura e di riposo, centro di uno dei più importanti ospedali per la cura delle malattie respiratorie. Proprio per questo conservare e preservare il grande patrimonio boschivo deve essere messo al centro della futura azione di governo della città.

Poi la parola passa a Federica Lavalle che sottolinea, sommersa dagli applausi, “noi siamo un campo largo di idee condivise”, idee che partono dalla necessità di ridare dignità ai servizi alla persona tenendo in forte considerazione le troppe fragilità sociali presenti sul territorio.

Federica Lavalle

Ed in piu aggiunge “questo che stiamo costruendo è un progetto diffuso, un progetto concreto” che punta a ristabilire un forte equilibrio tra le varie anime della città.

E poi una emozionatissima Flavia Testa che chiama a raccolta tutte le associazioni presenti invitandole ad essere motore pulsante ed in più invita i giovani a fornire quel “ricambio generazionale” necessario per aprire nuove prospettive di sviluppo.

Flavio Pucci poi illustra progetti che darebbero nuovo respiro alla città: il Nuovo Polo Scolastico, la Pista Ciclo Pedonale ed infine, tra gli applausi si impegna per la riapertura della Terrazza di Palazzo Savelli per far gustare ai cittadini ed ai turisti le bellezze di “Rocca Priora, il comune più alto dei Castelli Romani”.
Sport, turismo equestre, sentieri naturalistici ed un ulteriore sviluppo del Polo Sportivo assieme al progetto di apertura dello Sportello di tutela degli animali sono le parole d’ordine di Ilaria Luciani.

Anche Lei ricorda la grande vocazione naturalistica di Rocca Priora “sapete che – dice con entusiasmo – nel nostro territorio vi sono ben 9 maneggi” segno concreto di un territorio ancora a dimensione umana.

“Un progetto toccabile, un progetto pronto a dare frutti, un progetto che riporti ricchezza alla città e possa ricucire le troppe divisioni tra Centro Storico e Colle di Fuori”: Franco Spoto illustra così Fare Rocca Priora. Una visione di città che possa essere propositiva e non legata ai troppi no che l’hanno, fino ad oggi, ingessata.
Ed in conclusione, Claudio Fatelli che nel giorno del suo 52° compleanno dice con forza:

“La città deve divenire armonica. Basta con le divisioni, Rocca Priora è una e va ricostruita con sacrificio e sforzo … vanno accorciate le distanze”.
E poi ancora: “Non è pensabile governare chiudendosi dentro il Palazzo, bisogna avere il coraggio di confrontarsi con le persone, con i cittadini”.
E poi un tema molto caro in questi giorni a Rocca Priora: la sicurezza.
Bisogna garantirla con un controllo ancora più attento del territorio.


E poi i temi sociali, molto cari al candidato sindaco: “non bisogna lasciare indietro nessuno, dobbiamo avere il coraggio di diventare Comunità”.
E chiude prendendosi un grosso impegno:
“Per governare bisogna dire la verità e prendersi il serio impegno di un contatto vivo con i cittadini”.
Chiude tra gli applausi e con gli auguri di tutti i cittadini e le cittadine che oggi hanno riempito la sala.

In sala incontriamo anche Antonio Fioritto al quale chiediamo come mai la partecipazione alla vita politica viene sempre più meno
“Vede quello che sta allontanando le persone dalla politica è troppe volte la mancanza di un punto di riferimento. Io e tutti quelli che oggi sono qui con me, Claudio (Claudio Fatelli n.d.s.) in testa, ci mettiamo la faccia. Siamo qui pronti ad ascoltare, pronti a farci carico delle proposte dei cittadini. E lo facciamo perché nel cuore abbiamo Rocca Priora e lo dimostriamo ogni giorno in modo concreto”.

Claudio Fatelli ed Antonio Fioritto

Un progetto, quello visto stasera, che può racchiudersi in una parola: Fare.
Un fare con entusiasmo, un fare con estrema chiarezza e un forte entusiasmo.

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Politica

Facoltà di Medicina, al via il libero accesso. Bernini: “Formeremo 30mila medici superando numero chiuso”

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Ci si potrà iscrivere liberamente, senza passare attraverso test, al primo semestre di Medicina e chirurgia, Medicina veterinaria e Odontoiatria e protesi dentaria.

È quanto prevede la riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina. Verranno individuate le discipline in area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria che devono essere superate per l’ammissione al secondo semestre. Nel caso di mancata ammissione, verranno riconosciuti i crediti formativi utili per potere cambiare facoltà. Le nuove norme dovrebbero scattare nel 2025.

Ministro Bernini: “Formeremo 30mila medici superando numero chiuso”

“Trasparenza, equità, merito: è su questi principi che il governo e il ministero dell’università vogliono riformare l’accesso a Medicina, combinando le legittime aspirazioni degli studenti alle necessità del sistema sanitario. Sappiamo che nei prossimi anni potremo formare almeno 30mila futuri nuovi medici, ai quali dobbiamo garantire una preparazione di qualità, attenta soprattutto alle opportunità che le nuove tecnologie offrono in campo medico”. Lo ha spiegato il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. “Stiamo lavorando ad una riforma strutturata che superi il numero chiuso e punti all’eccellenza formativa e alla valorizzazione delle competenze. Siamo sulla buona strada. Sono davvero orgogliosa del percorso che anche il Parlamento ha avviato, all’insegna dell’ascolto, della massima collaborazione e dell’unità di intenti”.

Ordine medici: “Nettamente contrari a stop al numero chiuso”

  La riforma non incontra però il gradimento dei medici. “Siamo nettamente contrari, e questa non è assolutamente una norma di buon senso: eliminare il numero chiuso a Medicina significa che fra 10 anni, il tempo necessario per formare un medico, avremo una pletora di laureati che non avranno possibilità di trovare un posto di lavoro come medici. Produrremo solo dei disoccupati”, ha spiegato il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, commentando l’adozione da parte del Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato del teso base per lo stop al numero chiuso. 

Medici Anaao: “Stop numero chiuso colpo grazia a formazione medica”

  Anche il sindacato dei medici ospedalieri ha espresso forti perplessità. “Lo stop al numero programmato a Medicina dimostra ancora una volta che la cecità politica si sta ormai cronicizzando ed è il colpo di grazia alla formazione medica”, ha dichiarato Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao Assomed.  “Abolire il numero programmato – ha proseguito Di Silverio – è una soluzione miope e sintomo di assoluta mancanza di visione futura o peggio di una visione futura che porterà a una nuova pletora medica che favorirà manodopera privata a basso costo. Tutto questo in netto contrasto con le dichiarazioni del presidente del Consiglio dei ministri e del ministro della Salute sulla difesa del Ssn”.

“In Italia esiste il numero programmato e invece di investire in programmazione si aprono le porte a 70mila giovanissimi studenti, confondendo il diritto allo studio con il diritto all’iscrizione alla Facoltà. Ma non resteremo in silenzio. Chiameremo a raccolta tutti gli studenti e gli specializzandi, tutta la categoria – ha annunciato Di Silverio – promuovendo raccolta firme e manifestazioni in tutta Italia affinché tutti abbiano la consapevolezza che questo è il colpo di grazia alla formazione medica, alla professione e soprattutto al sistema di cure pubblico”.

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Politica

Basilicata regionali, la metá degli elettori diserta le urne: centrodestra si riconferma con Bardi

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Il centrodestra resta alla guida della Basilicata. In un voto segnato dal forte astensionismo (alle urne il 49,8%), Vito Bardi ottiene la riconferma con largo distacco su Piero Marrese, su cui il centrosinistra ha puntato dopo una serie di retromarce.

Bardi è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti, secondo i risultati definitivi dello scrutinio. Marrese ha ottenuto il 42,16% dei consensi. Al terzo candidato Eustachio Follia è andato l’1,21%. Fratelli d’Italia risulta il partito più votato, con il 17,39%. Segue il Partito democratico col 13,87%. Nella coalizione di centrodestra Forza Italia ottiene il 13,01% dei voti, mentre la Lega si ferma al 7,81% dei consensi seguita da Azione con il 7,51%. Nel centrosinistra il Movimento 5 stelle ottiene il 7,66%, dietro a Basilicata casa comune (11,18%). 

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