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Cultura e Spettacoli

GRANDE FRATELLO, EDIZIONE 14 : ECCO IL CAST E LE NOVITA'

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Tempo di lettura 3 minuti Giovedì 24 Settembre, alle ore 21.10 su Canale 5 avrà inizio l'edizione 2015 del Grande Fratello

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di Christian Montagna

Comincerà tra polemiche e spostamenti in palinsesti la quattordicesima edizione del Grande Fratello. Inizialmente programmato per lunedì 21, pare proprio che il confronto con il Giovane Montalbano e Pechino Express abbia spaventato i vertici Mediaset al punto da rimandare la partenza al 24 Settembre. Il fortunato reality che per anni ha “allietato” le sere degli italiani però a molti proprio non va giù.


Show girl, soubrette, attrici o aspiranti tali hanno abitato per 14 lunghi anni la casa più spiata di Italia facendo parlare non poco di sé. Quali saranno le novità di questa edizione? Innanzitutto, lo spostamento dal lunedì al giovedì come ha annunciato la temeraria Barbara D’Urso nel corso del suo “Pomeriggio Cinque”. Al timone anche quest’ anno la bellissima Alessia Marcuzzi che con simpatia e allegria condurrà quello che da molti è stato considerato il “programma spazzatura che rappresenta a pieno la nostra nazione”. Punti di vista naturalmente divergenti hanno invece accolto con grande felicità l’inizio di un’altra edizione che raddoppierà nel prossimo anno con l’edizione VIP.


Il direttore di Canale 5 Scheri, aveva annunciato in merito all’inizio del programma che “Anche gli altri anni il Grande Fratello è andato contro le fiction o la lunga serialità consolidata. In realtà il target che prende la fiction Rai è molto adulto, anziano. Il pubblico che prende il Grande Fratello è un target complementare e alternativo. Il Grande Fratello ha raccolto ascolti anche contro la fiction Rai…”. La prima puntata del Gf però avrà altrettanti degni rivali con cui competere: il reality infatti dovrà vedersela con la terza puntata di “X Factor” e con “Provaci ancora prof. 5”, oltre che con “Piazza pulita”, in partenza proprio il 24 settembre, e Virus.


Il nuovo cast. Al timone oltre alla presentatrice anche un duo di opinionisti del tutto nuovo: Claudio Amendola e Cristiano Malgioglio. Nel corso di Pomeriggio Cinque, è stato presentato anche il secondo concorrente che si giocherà un posto nella Casa con altri 3 colleghi , di cui una donna. Salvatore Paternò, da venerdì 18 settembre entrerà nel loft ormeggiato sul Tevere (la “casa galleggiante”). Il suo destino e quello dei colleghi sarà nelle mani del web: due dei quattro aspiranti coinquilini diventeranno una delle coppie ufficiali che giovedì, nel corso della prima puntata, varcheranno la porta rossa.


Le novità dell’edizione 2015. Ad anticipare le novità della prossima edizione è stata proprio Alessia Marcuzzi in un’intervista al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni: “ Si entra in compagnia, vedremo delle strategie nuove. Il fatto di entrare con qualcuno può essere uno svantaggio se il gruppo non lega con il resto della casa. Ma se è affiatato e si integra bene sarà un vantaggio. A vincere i 250mila euro in gettoni d'oro finali sarà sempre e soltanto uno, quindi anche all'interno di ogni gruppo i rapporti saranno particolari Molti si sono presentati con un amico, un parente, un collega ma anche con la parrucchiera o l'istruttore di yoga. Si entra in due, o al limite in tre, e tutti si giocano la vittoria. Se un concorrente non porta nessuno viene accoppiato dal GF in base all'affinità. Che può essere fisica, lavorativa, geografica o altro”. E ancora, “ saranno all' incirca 18 concorrenti tra i 20 e i 40 anni, di diversa estrazione sociale, provenienti come sempre da tutta Italia, metà uomini e metà donne”.


Come sarà la casa? Alessia Marcuzzi ha così descritto la casa che ospiterà i 18 concorrenti e che a Gennaio sarà riutilizzata per l’edizione Vip. “ La Casa sarà più grande rispetto alla scorsa edizione, meno colorata . Ci saranno due camere da letto e come sempre un solo bagno, senza chiave, che è l'incubo dei concorrenti 40enni, chissà perché! Ci saranno poi delle stanze segrete ma non possiamo svelare niente finché i concorrenti non entreranno.” Accanto alla classica casa di Cinecittà, ci sarà un battello sul Tevere che ospiterà quattro concorrenti.


Le reazioni sui social. Si scatena come sempre il web quando una decisione non riesce a digerirla. Pare proprio che quest’anno siano tutti contro la casa più spiata d’Italia. C’è chi lancia infamanti accuse, chi invita a boicottare il programma e chi invece al contrario spera in una edizione innovativa e divertente. E’ diviso il pubblico social su questo argomento: Grande Fratello si o Grande Fratello no? Come gli anni precedenti dunque anche questa edizione comincia tra polemiche e accuse ma, la battaglia più dura dovrà vincerla con l’Auditel e quest’anno, in casa Mediaset, c’è già aria di burrasca!
 

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Musica contemporanea e poesia: Paolo Cavallone presenta il suo libro “Suoni Ulteriori”

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10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana
 
 
Un viaggio nella “poesica” del compositore Paolo Cavallone, tra musica contemporanea e poesia. E’ quanto prevede la presentazione di “Suoni Ulteriori”, il volume scritto dallo stesso Cavallone, tra i compositori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sarà presentato mercoledì 10 aprile, alle ore 15, a Roma nella sede dell’Associazione Stampa Romana (Piazza della Torretta, 36 – 1° Piano).
 
L’ingresso è libero. All’incontro, oltre all’autore, interverranno il presidente della Consulta uffici stampa dell’Associazione Stampa Romana, Antonio Ranalli, il musicista e filologo Valerio Sanzotta e rappresentanti delle istituzioni. Alcuni estratti del volume saranno letti dal giornalista Angelo Martini.
 
L’opera, edita dal Gruppo Santelli Poetica, contiene 46 testi poetici che l’autore ha composto nell’arco di 24 anni. L’opera si arricchisce della presentazione del giornalista e scrittore Giuseppe M. Gnagnarella e della prefazione del musicologo Renzo Cresti.
 
È difficile separare la poesia dalla musica perché in Paolo Cavallone prendono vita contemporaneamente: non vi è un prima e un dopo, un distacco, ma si formano insieme. Potremmo azzardare il termine “poesica”, poesia/musica contratte in un’unica parola, arti che pur conservando le loro naturali caratteristiche si penetrano attraverso il suono e il ritmo, indistinguibili e imprescindibili l’una dall’altra. Dal suono di una vocale o di una frase nasce la musica, la quale è già contenuta in quella parola e in quel verso. Non è una questione di creare una poetica o una drammaturgia, il fatto è che poesia/musica sono connaturati alla sensibilità, alla forma mentis di Cavallone o meglio egli diviene la sua poesia/musica. Un suono senza tempo (“Spirali”), intrasonico polifonico (“Madrigale”), ci regala Cavallone, corpo dello spirito (“Corpo”), vivo raro (“Sorriso”). “Per onestà / nella purezza dell’intenzione / dell’immaginazione” (“Ero Dandy e non sapevo”), ci dona la dolcezza delle emozioni (Stanze), in “Rivelazioni” meditate e fulminee, in un percorso di vita e d’arte più unico che raro, profondo e originale. Il libro si arricchisce della copertina tratta dall’opera “Il vento dell’ovest” della pittrice Emma D’Alessandro.
 
Paolo Cavallone (Sulmona, 1975) è uno dei maggiori compositori di oggi. Affianca a una formazione musicale di alto prestigio la laurea in Lettere all’Università dell’Aquila dove studia Letteratura Italiana con Walter Siti. L’apertura di senso del suo pensiero compositivo, nell’ideazione del concetto di possibilità applicato alla creazione musicale, è divenuta canone estetico di riferimento. Fra le collaborazioni ricordiamo: Siemens Foundation, Dilijan Music Series di Los Angeles, Orchestre National de Bretagne, Orchestra della Toscana, EOC ensemble, Pascal Gallois, Rohan De Saram, Roberto Fabbriciani, Magnus Andersson, Marco Guidarini, Daniel Kawka e Andrea Lo Vecchio. In qualità di regista ha realizzato il film di animazione d’arte “Magasin de métaphores”. Già collaboratore di ricerca all’Università di New York e professore di orchestrazione alla Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda), è titolare della cattedra di Elementi di Composizione al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. I suoi lavori sono pubblicati da RAI COM e da MEP e sono disponibili su dischi Tactus e Albany Records.
 
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Viterbo, grande successo per il concerto di Pasqua

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Grandissima risposta della città che ha accolto l’invito a partecipare al concerto di Pasqua organizzato dall’Associazione XXI secolo. In una chiesa della Verità gremita, gentilmente accolti da don Elio, si sono accomodate centinaia di persone, tra cui l’assessore Patrizia Notaristefano e Marcello De Marchi, fratello di Rosanna, scomparsa due mesi fa, a cui era dedicato il concerto e in particolare il Requiem.
 
Tre le parti dello spettacolo pasquale: la prima con la sola orchestra sinfonica EtruriÆnsemble che, diretta dal maestro Fabrizio Bastianini ha proposto la Sinfonia n. 40 di Mozart con la consueta esecuzione impeccabile e coinvolgente; è poi venuto il momento della dedica, con l’ingresso dell’ensemble vocale Il Contrappunto, la quale, accompagnata all’organo da Fabrizio Viti e alla viola da  Nico Ciricugno, sempre diretti dal maestro Bastianini, ha pregato in note in onore dell’amica Rosanna, con il meraviglioso Requiem di Puccini, composto per ricordare il grande Giuseppe Verdi. Un’emozione palpabile che si è riflessa negli occhi dei presenti.
 
Il concerto si è chiuso con l’esecuzione straordinaria di uno Stabat Mater realizzato con l’opera di ben otto compositori, Bononcini, Dvorak, Frank, Jenkins, Kodaly, Pergolesi, Poulenc, Verdi. Un vero mosaico di note spiegato Anna Rollando, nel doppio ruolo di violista dell’orchestra e mediatrice musicale. “Lo Stabat Mater richiama come ‘stava la madre dolorosa davanti alla croce’ – ha precisato Anna -, una preghiera davanti al mistero della morte del figlio, vissuto però con la speranza della fede. L’eccezionale esecuzione odierna presenta varie composizioni, di varie epoche, che vanno a comporre la preghiera completa. Immaginate un insieme di colori che vanno a dipingere una magia, raccontando qualcosa di intimo. Si parte con Pergolesi, in una sorta di cornice che apre e chiude le esecuzioni, per poi affrontare tutti gli altri compositori, dedicate sempre a Cristo sulla croce fino ai contemporanei, che si spingono alla ricerca di Dio e al confronto dell’uomo con la morte. Tanti stili diversi che insieme creano qualcosa di migliore, come la musica può creare, davvero, un mondo migliore”.
 
Parole seguite dalla musica, che ha confermato la straordinarietà del progetto del Maestro Bastianini, un incanto per il pubblico che ha seguito e apprezzato decretando un lunghissimo applauso finale.
 
Privo di virus.www.avast.com

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Roberto Rossellini, un maestro del cinema italiano

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Tra i suoi film più celebri: “Roma, città aperta” (1945), considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano

Roberto Rossellini, uno dei più grandi registi del cinema italiano e mondiale, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema con la sua visione innovativa e il suo approccio rivoluzionario alla narrazione cinematografica.

Nato l’8 maggio 1906 a Roma, Rossellini ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del neorealismo italiano e ha influenzato generazioni di cineasti con la sua ricerca di autenticità e verità sullo schermo.

Il contributo di Rossellini al cinema è stato caratterizzato da una profonda sensibilità umana e da una volontà di esplorare le complessità dell’esistenza umana attraverso storie realistiche e vicine alla vita di tutti i giorni. I suoi film sono spesso ambientati in contesti sociali e politici tumultuosi, e riflettono le sfide e le contraddizioni del mondo contemporaneo.

Tra i suoi film più celebri vi è “Roma, città aperta” (1945), considerato uno dei capolavori del neorealismo italiano. Il film, ambientato durante l’occupazione nazista di Roma, segue le vite di un gruppo di persone coinvolte nella Resistenza contro il regime fascista. Con “Roma, città aperta”, Rossellini ha introdotto una nuova forma di narrazione cinematografica, caratterizzata da una fotografia cruda e realistica, da una recitazione naturale e da una trama focalizzata sui personaggi e sulle loro esperienze individuali.

Un altro capolavoro di Rossellini è “Paisà” (1946), una raccolta di episodi che raccontano le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale in diverse regioni italiane. Attraverso storie di speranza, dolore e resilienza, il regista offre uno sguardo profondo e umano sulla realtà post-bellica del Paese.

Nel corso della sua carriera, Rossellini ha continuato a sperimentare e a innovare, esplorando nuove forme di narrazione e abbracciando nuovi temi e generi. Con “Stromboli” (1950), ha portato il neorealismo sullo sfondo di un’isola vulcanica, esplorando il conflitto tra la natura e la civiltà. Con “Viaggio in Italia” (1954), ha creato un ritratto intimo e psicologico di un matrimonio in crisi, aprendo la strada al cinema d’autore europeo.

Rossellini ha dimostrato una straordinaria abilità nel cogliere l’essenza umana e nel portare sullo schermo le emozioni e le contraddizioni della vita quotidiana. Il suo contributo al cinema italiano e mondiale rimane senza pari, e la sua eredità continua a ispirare e influenzare i cineasti di oggi. Con la sua visione audace e la sua sensibilità unica, Roberto Rossellini rimane un gigante del cinema, il cui lavoro continuerà a essere ammirato e studiato per generazioni a venire.

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