GRECIA: SI AGGRAVA LA SITUAZIONE

di Angelo Barraco
 
Si aggrava la situazione della Grecia, i negoziati con l’Europa non fanno passi avanti spingendo Bruxelles ad incalzare il Governo di Tsipras, il fondo monetario internazionale invece chiude l’ipotesi alla scadenza che ci sarà a maggio e lancia l’allarme liquidità. A confermare ciò è il ministro delle Finanze greco  Yanis Varoufakis che ha detto  che la Grecia “non sta giocando con l’uscita dall’euro”. Varoufakis spera di raggiungere un’intesa entro fine giugno e Varoufakis ha in programma di incontrare Obama per avere sostegno, tale incontro, probabilmente, avverrà a giugno. L’instabilità della Grecia ha un grave peso sui mercati di tutta Europa, la borsa ha chiuso con un indice negativo e i titoli greci volano a 26.18%. Jean Claude Juncker, portavoce del presidente della Commissione europea, ha detto: “Il lavoro prosegue ma non siamo soddisfatti del livello di progressi raggiunto finora” prosegue dicendo “il lavoro deve intensificarsi”. Anche se le speranze non le nutre più nessuno. Tsipras avrebbe richiesto al direttore generale Christine Lagarde un rinvio delle scadenze di maggio. Anche la commissione UE esprime insoddisfazioni sulla situazione tanto che l’ipotesi di un accordo per l’Eurogruppo a Riga, per il 24 aprile, diventa sempre più utopica. Se non dovesse esserci questo accorso, il paese non riceverebbe aiuti e rischierebbe il default a maggio quando scadranno i prestiti al Fondo monetario internazionale. L’allarme liquidità in Grecia si fa sentire e nelle casse pubbliche restano due miliardi che il governo utilizzerà per pagare a fine mese le pensioni e gli stipendi. Senza un imminente accorto con i creditori, Atene non avrebbe 950 milioni da dare al Fmi a maggio. Ma vediamo un po’ quando è cominciata la crisi in Grecia; sul finire del 2009 insorgono i timori di un debito sovrano tra gli investitori che hanno dubbi sulla capacità della Grecia nel rispettare gli obblighi di debito, ciò a causa della crescita del debito pubblico. Questa situazione ha portato ad una crisi di fiducia indicata da un allargamento dello spread. Il declassamento del debito publico greco, nell’aprile del 2010, ha creato allarme nei mercati finanziari. Nel maggio del 2010 i paesi dell’Eurozona e il Fondo Monetario hanno approvato un prestito di salvataggio per la Grecia da 110 miliardi di euro, che nasconde un parziale default della grecia. Nell’ottobre del 2011 i leader dell’Eurozona hanno deciso di offrire un altro prestito di 130 miliardi di euro per la Grecia. Nel febbraio del 2012 è stata attivata un’altra  condizione del piano di ristrutturazione del debito di tutti i titoli di stato greci. Il piano di salvataggio più recente è impostato per coprire tutte le esigenze finanziarie greche nei prossimi tre anni, 2012-2014, in teoria.