GRECIA: VAROUFAKIS CONTRO I CREDITORI. "E' TERRORISMO"

di Angelo Barraco

Madrid – La Grecia si prepara al referendum ma Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze greco, punta il dito sui creditori internazionali  poichè ciò che stanno facendo con la Grecia ha un nome: terrorismo. Inoltre, afferma che ciò che Bruxelles e la troika vogliono oggi e' che vinca il si. Varoufakis si chiede: “Perche' ci costringono a chiudere le banche? Per incutere paura nella gente. E diffondere la paura si chiama "terrorismo”. Se i Greci voteranno si, il ministro ha ribadito che si dimetterà e ha aggiunto che se vinceranno i no, il premier Tsipras andrà a Bruxelles per raggiungere un accordo con i creditori. Il ministro ha aggiunto che l’Europa  ha bisogno di un accordo, la Grecia ne ha bisogno. Ha proseguito dicendo inoltre che “servono partiti come Syryza e Podemos, partiti critici verso il sistema ma al tempo stesso europeisti e democratici. Quelli che ci odiano ci vogliono dipingere come anti-europeisti ma non e' vero, non lo siamo”. I manifestanti che si sono suddivisi tra il “Si” e il “No” per l’accordo tra la Grecia e i creditori sono più di 40.000 e a scendere in piazza c’è anche Tsipras che durante la manifestazione ha lanciato un appello a votare “No” al referendum e ha sollecitato i greci a restare in Europa e a viverci con dignità. Invece Donald Tusk, presidente di turno del Consiglio europeo, ha detto che “dovremo abituarci a convivere con paesi membri dell'Eurozona in bancarotta” e ha aggiunto che se la Grecia vota “Si”, “questo consentira' di aprire un capitolo nuovo nella negoziazione, probabilmente piu' promettente di prima” se invece il voto sara “No” ha aggiunto che “lo spazio di negoziazione ovviamente si ridurra”. 
 
Il discorso di Tsipras in piazza. "Oggi festeggiamo la democrazia, è una festa, una gioia una purificazione. Siamo già vincitori, la Grecia ha spedito il messaggio dell'orgoglio. No ai ricatti". Così il primo ministro greco Alexis Tsipras ha salutato la folla dei sostenitori del No a piazza Syntagma. "Vogliamo che l'Europa torni ai suoi valori". «Domenica – ha aggiunto – manderemo un messaggio di democrazia e dignità".

Tsipras e i creditori. Si chiede un accordo, uno sconto del 30% del debito ai creditori che rischiano di mettere alla porta dall’Europa la nazione. Oltre ad una riduzione del 30%, il presidente ha chiesto anche un periodo di moratoria per il pagamento degli interessi pari a 20 anni. Nel frattempo, PayPal ha sospeso i servizi di pagamento in Grecia a causa dei controlli sul capitale imposti a causa della grave crisi di liquidità. Lunedì le banche potranno riaprire ma avranno a disposizione soltanto pochi contanti da poter distribuire ai cittadini. Cinquanta euro a persona sarebbero disponibili secondo le stime dal prossimo lunedì.