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Esteri

GRECIA, VAROUFAKIS: " LE RIFORME IMPOSTE ALLA GRECIA DAI CREDITORI SONO DESTINATE A FALLIRE"

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Tempo di lettura 2 minutiL'ex ministro delle finanze ellenico ha detto che il programma “passerà alla storia come il più grande disastro della gestione macroeconomica mai avvenuto”

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di Angelo Barraco

Grecia – Parole forti quelle dell’ex ministro delle Finanze ellenico  Yanis Varoufakis, che sostiene che le riforme imposte alla Grecia dai creditori sono destinate a fallire. Varoufakis ha dichiarato che  il programma “passerà alla storia come il più grande disastro della gestione macroeconomica mai avvenuto” e aggiunge che "fallirà chiunque lo abbia messo in opera" ha aggiunto inoltre che il premier Alex Tsipras non aveva altra scelta e che “La scelta che ci hanno dato era tra essere giustiziati e darci per vinti. Abbiamo deciso di arrenderci come ultime strategia”. 
 
Ieri è stata una giornata importante per la Grecia  poiché nel palazzo presidenziale ad Atene hanno giurato i nuovi ministri del governo ellenico voluti da Alexis Tsipras per la stabilizzazione dell’esecutivo. Sono stati rimossi dallo stesso Tsipras, ministri e vice ministri che hanno espresso un voto contrario al piano di riforme concordato con i creditori in cambio dei nuovi aiuti. Il nuovo ministro del Lavoro è l’ex titolare delle Riforme, alla Difesa c’è invece George Katrougalos, come vice ministro c’è Christoforos Vernardakis, Olga Gerovassili è stata nominata portavoce  del governo al posto di Gavriel Sakellarides. Il ministro è stato sostituito, stessa cosa per il ministro delle Finanze. Il parlamento tedesco approva il piano di salvataggio della Grecia. Ci vorranno dalle 2 alle 4 settimane per definire le riforme che la Grecia dovrà adottare per avere gli aiuti. Le banche intanto riapriranno lunedì , grazie al prestito di 7 miliardi.  Il voto positivo del Bundestag sul terzo salvataggio riaccende le speranze per il popolo ellenico e per una lenta ripresa. Si archivierà il rischio del default poiché per allora sarà pervenuto il prestito di 7 miliardi di euro e il Governo pagherà Fmi e la rata Bce che scade il 20 luglio. Oggi parte ufficialmente il negoziato con la Troika sul nuovo documento che conterrà il salvataggio da 82-86 miliari e da cui dipendono salvezza e futuro del paese.

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