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Una serata solenne, carica di significato e profonda partecipazione quella vissuta sabato nella suggestiva cornice dell’Abbazia di San Nilo. Un evento che ha saputo coniugare memoria storica, gratitudine e spirito di comunità attraverso la cerimonia di consegna delle Monete del Millenario, riconoscimento simbolico attribuito a cittadini e rappresentanti delle istituzioni che si sono distinti per il loro impegno civile, professionale e umano.
Alla presenza dell’egumeno Padre Francesco De Feo e del sindaco di Grottaferrata, dottor Mirko Di Bernardo, sono state premiate personalità provenienti da diversi ambiti: forze dell’ordine, associazioni, religiosi, commercianti, giornalisti, sanitari, rappresentanti del mondo della scienza, dell’arte e della cultura, in un’atmosfera di autentica convivialità.
Tra i premiati spicca il nome del professor Luigi Inglese, una figura storica dell’insegnamento nei Castelli Romani. Ex docente di Educazione Fisica presso l’ITI “E. Fermi” di Frascati, già dirigente scolastico in numerosi istituti del territorio e oggi preside dello storico Istituto “San Giuseppe” di Grottaferrata.
Proprio in qualità di preside dell’Istituto “San Giuseppe”, il professor Inglese ha ricevuto la Moneta del Millenario, a riconoscimento dell’impegno educativo e del ruolo centrale svolto dall’istituzione scolastica nella formazione delle giovani generazioni. Inglese è noto anche per le sue frequenti partecipazioni alla trasmissione “Officina Stampa” condotta dalla giornalista Chiara Rai.
Nel suo intervento, il professor Inglese ha voluto sottolineare l’importanza dell’istituzione scolastica come presidio di formazione, legalità e crescita sociale:
“La scuola è il primo vero laboratorio di cittadinanza attiva. In essa si coltivano i valori che formeranno gli adulti di domani. Non possiamo permetterci di trascurarla o sottovalutarla.”
Ha poi aggiunto un pensiero sul ruolo insostituibile delle attività sportive nella formazione dei giovani:
“Il movimento e la pratica sportiva non sono solo salute e benessere: sono disciplina, rispetto delle regole, spirito di squadra. Elementi fondamentali per costruire generazioni future più forti, più consapevoli, più umane.”
Una riflessione che ben si inserisce nello spirito dell’evento, che ha voluto celebrare chi, con il proprio operato quotidiano, tiene alto il nome di Grottaferrata e ne rafforza le radici culturali e civili.
In un’epoca in cui la comunità rischia spesso di disperdersi nel rumore di fondo dell’individualismo, iniziative come quella svoltasi nell’Abbazia di San Nilo dimostrano che il senso di appartenenza, la memoria condivisa e la riconoscenza pubblica sono ancora valori saldi, capaci di unire e di indicare una rotta.