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Roma

GROTTAFERRATA: QUANDO I RIFIUTI NON SONO UN OPTIONAL

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Tempo di lettura 3 minuti A Grottaferrata il Comitato Rifiuti Zero locale si è rimboccato le maniche non solo per la raccolta firme per la proposta di legge sui rifiuti ma anche per la politica locale dei rifiuti

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Redazione

Grottaferrata (RM) – Occuparsi dei rifiuti non è un optional. A Grottaferrata il Comitato Rifiuti Zero locale si è rimboccato le maniche non solo per la raccolta firme per la proposta di legge sui rifiuti di cui parleremo ma anche per la politica locale dei rifiuti.  Il 30 Settembre oltre 80.000 firme della proposta di Legge Rifiuti Zero sono state consegnate alla Camera.

Si tratta di una proposta di Legge che mira a ricondurre il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta, tramite l’eliminazione degli sprechi, massimizzando, nell’ordine, la riduzione dei rifiuti, il riuso dei prodotti e dei componenti di prodotti e il riciclaggio, minimizzando il recupero di materia diverso dal riuso e dal riciclaggio, lo smaltimento e il recupero di energia in modo da tendere a zero nell’anno 2020. Tale percorso, inclusivo della fase di ricerca sul rifiuto residuale secco ai fini della riprogettazione industriale di beni e di prodotti totalmente decostruibili e riciclabili, è sinteticamente indicato come “Strategia Rifiuti Zero – Zero Waste”.


Tale strategia punta a proteggere l’ambiente e la salute prevenendo e riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, secondo gli indirizzi della Carta di Ottawa per la promozione della salute del 21 novembre 1986. Si punta a rafforzare la prevenzione primaria delle malattie ascrivibili ai rischi indotti da inadeguate modalità di gestione dei rifiuti e a favorire l’accesso all’informazione e la partecipazione dei cittadini in materia di ambiente e di ciclo di trattamento dei rifiuti.
L’obiettivo è anche realizzare un programma di nuova occupazione articolato a livello regionale attraverso la costituzione di distretti del riutilizzo, del riciclo, del recupero e della riprogettazione industriale di beni e di prodotti totalmente decostruibili e riciclabili.

Il Comitato rifiuti zero di Grottaferrata si sta dando un bel da fare. L’associazione Zero Waste Lazio – Circolo di Grottaferrata ha condotto un primo approfondimento sul disciplinare e il bando di gara, contributo estivo del Commissario alla gestione dei rifiuti grottaferratesi per i prossimi 5 anni.

Ecco una interessante nota che riportiamo testé:

Secondo il movimento «L’analisi dei contenuti dei documenti di gara, suscita una domanda: paghereste quanto per un albergo a cinque stelle per soggiornare in una pensione di periferia?
Infatti, come si può desumere dai contenuti delle specifiche del servizio, per servizi analoghi a quelli in appalto – sostengono gli associati – vi sono molti comuni in cui i costi sostenuti sono inferiori, ovvero a parità di costi vi sono esempi, anche non molto lontani, ove vengono offerti servizi migliori e tecnologicamente più evoluti, orientati ad una gestione del rifiuto in linea con i principi della strategia “rifiuti zero”.

Dal capitolato – proseguono – emerge più un servizio di “nettezza urbana”, pur evoluto, piuttosto che una reale gestione integrata del ciclo dei rifiuti. E’ come essere rimasti in mezzo al guado dopo una buona partenza, la raccolta porta a porta in quasi tutto il territorio, poiché non vi è stato da parte del Commissario Straodinario, un minimo sforzo di pianificazione, attento alle necessità emergenti nel nostro territorio, che potesse consentire il naturale sviluppo dell’attuale modello di gestione dei rifiuti, con conseguente risparmio per la collettività.
L’elemento fondamentale che è mancato, prima dell’emissione del Bando di Gara, è stato lo sviluppo del progetto e la successiva realizzazione del Centro di Raccolta (“Isola ecologica”), senza il quale non si può costruire un servizio realmente innovativo. E’ infatti il CdR il “centro di gravità” attorno al quale ruota qualunque moderno servizio integrato di gestione».

«Sarebbe stato senz’altro più opportuno – proseguono i rappresentanti di Zero Waste – prevedere una proroga dell’attuale contratto e concentrarsi sulla realizzazione del CdR. In questo modo si sarebbe raggiunto il duplice risultato di lasciare la scelta politica della gestione dei rifiuti alla futura amministrazione, quindi ai cittadini, e di poter elaborare un Bando che contemplasse lo sfruttamento delle potenzialità associate all’esistenza di un CdR.
La documentazione di appalto appare una “riedizione” di quanto attualmente in vigore, senza il minimo tentativo di introdurre almeno dei correttivi ad elementi che appaiono attualmente non ottimali, come, ad esempio, la frequenza di raccolta della frazione umida.

Il capitolato, come si evince leggendo il computo metrico, prevede 5 ritiri settimanali: tale frequenza sembra una peculiarità del nostro comune, a fronte, per esempio, dei tre previsti nella maggior parte dei comuni italiani. La sola riduzione della frequenza da 5 a 3 ritiri settimanali, avrebbe prodotto un risparmio annuo pari a 150.624 euro che, guarda caso, in 5 anni corrisponderebbe esattamente al costo del CdR!
La conseguenza più grave di questa scelta è che per cinque anni andremo avanti con un appalto “vecchio” in cui i 750.000 euro già stanziati per il CdR non saranno serviti all’innovazione del servizio, ma saranno una spesa fine a se stessa, innestata su un servizio di concezione ormai “arcaica”. Tutto questo semplicemente, a causa della tempistica sbagliata, il CdR non può essere parte integrante delle proposte che saranno presentate dalle ditte partecipanti a questo bando.

Alla luce di queste considerazioni, il Circolo Zero Waste di Grottaferrata ha rinnovato la richiesta di sospensione dell’attuale bando di gara. Laddove ci si ostinasse a procedere senza dare aperture ad una serena riflessione, riteniamo che vi possano essere comunque degli aspetti nel disciplinare di gara che dovrebbero essere almeno riconsiderati ».

La foto è di Mauro Capretti e presente nel web del comitato locale rifiuti zero.

Castelli Romani

Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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Castelli Romani

Frascati, ospedale: intervento chirurgico con tecnica all’avanguardia

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Asportato tumore allo stomaco a un’anziana senza anestesia generale
 
Straordinario intervento chirurgico all’Ospedale San Sebastiano di Frascati dove è stato possibile evitare gravi complicanze post operatorie per Bice, una signora di 85 anni di Monte Compatri che è stata operata con anestesia spinale anziché generale per l’asportazione di un tumore esteso allo stomaco.
 
Non c’è stata necessità di ricovero in terapia intensiva e nella degenza post operatoria non si sono resi necessari farmaci analgesici.
 
La signora attualmente, a meno di una settimana dall’intervento, ha avuto una precoce ripresa ed è in buona salute, presto sarà dimessa per ricongiungersi ai suoi cari.
 
Grande soddisfazione, in merito alla tecnica anestesiologica, è stata espressa sia dalla paziente che dal chirurgo operatore, il dr. Massimiliano Boccuzzi Direttore della UOC di Chirurgia Generale e dai suoi aiuti Dr. Francesco Boccaccini e Dr.Angelo Torcasio coadiuvati dalla preziosa collaborazione del servizio di endoscopia digestiva del San Sebastiano (Dr.Fabrizio Travaglini).
 
Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli e il Direttore Sanitario dottor Vincenzo Carlo La Regina si sono complimentati per questo straordinario risultato: “Questo significa salvare vite – hanno detto – siamo di fronte a un intervento che segna un passo fondamentale per la presa in carico dei pazienti complessi e in età avanzata che sempre più spesso sono costretti a subire le gravi complicanze post operatorie o addirittura a non potersi sottoporre agli interventi chirurgici perché eccessivamente rischiosi. Le persone per le persone, questa è un’altra grande testimonianza del percorso di umanizzazione della salute che abbiamo intenzione di portare avanti insieme”.
 
Tecnicamente si è trattato di un intervento chirurgico di gastrectomia subtotale per una voluminosa neoplasia gastrica a un’anziana con un quadro clinico complesso perché già operata alcuni anni fa per una neoplasia del colon e venti giorni fa sottoposta a intervento per una frattura di femore post traumatica, sempre presso il San Sebastiano.
 
In considerazione dell’età avanzata e delle varie comorbidità, in accordo con la paziente, l’equipe della UOSD di Anestesia e Rianimazione del San Sebastiano con il Responsabile Dott. Benedetto Alfonsi, afferente al Dipartimento di Emergenza diretto dalla Dott.ssa Carla Giancotti, ha deciso di non eseguire l’intervento in anestesia generale, bensì in anestesia locoregionale, che è stata effettuata dal Dr. Benedetto Alfonsi in collaborazione con il Prof.Fabrizio Fattorini.  
 
All’anestesia spinale, necessaria per l’intervento chirurgico, è stato associato l’ESP Block bilaterale, un blocco di fascia ecoguidato della parete posteriore del torace.
 
Il blocco di fascia è stato effettuato per garantire l’analgesia post operatoria senza la necessità di oppiacei. I blocchi di fascia rappresentano attualmente un ulteriore passo avanti nel controllo del dolore post operatorio. Per migliorare il comfort operatorio, durante l’intervento la paziente è stata lievemente sedata. Ora sta bene e l’intervento è riuscito.
 
Tale testimonianza è importante anche dal punto di vista scientifico alla luce del continuo incremento di pazienti over 80 con molteplici comorbilità che sempre più spesso si rivolgono all’Ospedale di Frascati, essendo collocato in un’area demograficamente ricca di case di riposo per anziani e di pazienti geriatrici.
 
“Da vari anni – dichiara il  dottor Massimiliano Boccuzzi, direttore UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Frascati – sono in aumento gli anziani sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore che prima erano uno scoglio difficile da superare per alcune tipologie di pazienti e da anni chirurghi ed anestesisti sono impegnati nell’affinamento di tecniche anestesiologiche e chirurgiche mininvasive, che ci possano condurre ad una sensibile riduzione dei rischi anestesiologici e delle complicanze chirurgiche, in tali tecnologie la Asl Roma 6 si sta dimostrando un importante punto di riferimento permettendo agli operatori di poter crescere e perfezionare nuove tecniche a basso impatto di complicanze post operatorie”.

 



Privo di virus.www.avast.com

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Cronaca

Roma, al Quarticciolo baby spacciatori per evitare imputazioni

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ROMA – Proseguono i controlli antidroga in zona Quarticciolo dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma che, dopo gli 11 arresti eseguiti qualche giorno fa che hanno portato alla luce anche numerosi nascondigli utilizzati per occultare lo stupefacente – cassonetti dei rifiuti, aiuole, fori nei muri e addirittura una trappola per topi – hanno arrestato in flagranza di reato un 16enne romano gravemente indiziato del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. In compagnia del 16enne c’era anche un 13enne, non imputabile, che è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Roma.
Più nel dettaglio, i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Tre Teste, impegnati in un servizio perlustrativo finalizzato alla repressione dei reati in materia di stupefacenti nel quartiere Quarticciolo, hanno sorpreso i due minori cedere dello stupefacente ad alcuni acquirenti in strada, prelevandolo da un nascondiglio di fortuna costituito da un arbusto.
I Carabinieri hanno fermato i due ragazzini e li hanno trovati in possesso di oltre 400 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita, rinvenendo 12 dosi di crack occultate tra gli arbusti.
Su disposizione della Procura per i Minorenni, il 16enne è stato accompagnato al centro di prima accoglienza di via Virginia Agnelli e, su richiesta del Pubblico Ministero, il G.I.P. ha applicato la misura cautelare delle prescrizioni con ordinanza del 30/03/2024, mentre il 13enne è stato affidato ai rispettivi genitori.



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