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Guidonia, Ammaturo su allarme sicurezza: “Il parco dov’è caduto l’albero era chiuso o aperto?”

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GUIDONIA (RM) – Il consigliere di Lega per Salvini Giovanna Ammaturo presenta una interrogazione urgente a seguito dell’episodio della caduta del grosso pino che ha ferito gravemente una cittadina che si trovava nel parco comunale di Guidonia Centro con un ragazzo disabile in carrozzella. Ammaturo ha ben ricordato che la legge 14 gennaio 2013 n. 1O pone a carico del Comune l’obbligo di porre in essere azioni a garanzia e della sicurezza delle alberate stradali e dei singoli alberi posti a dimora in giardini e aree pubbliche, per cui si è reso necessario effettuare un censimento e monitoraggio del patrimonio arboreo comunale. E anche che data la particolare natura delle attività di censimento e monitoraggio, il dirigente in carica ha ritenuto che tale attività non potesse
essere eseguita dal personale interno, non in possesso delle appropriate competenze , per cui ha ritenuto necessario il ricorso a tecnici specialisti e nello specifico ad agronomi, architetti
paesaggistici o agrotecnici; che pertanto il Dirigente dell’Area VII, con Determina n. 83 del 28/10/2014 (pubblicata all’Albo pretorio del Comune al n. 3690/2014 ed ivi consultabile) ha
affidato l’incarico per il “Censimento e monitoraggio del patrimonio arboreo comunale” all’Arch. Roberto Cladini ed all’Associazione di Professionisti Agropolis – impegnando la spesa per complessivi € 48.800,00 ed imputandola al capitolo 4330/11 RP del Bilancio. Liquidato in data 22 febbraio 2018 con DD n° 26 a firma dell’Architetto Paola Piseddu, Dirigente Area VII.

 

“Considerato di aver letto su più note stampa e profili social – scrive Giovanna Ammaturo nell’interrogazione – che il parco, come tutti quelli dell’intero territorio dopo la nevicata del 26 febbraio risultava chiuso sulla carta ma che di fatto non lo era essendo i cancelli aperti. Acclarato pertanto che dopo l’incidente sopradescritto ho verificato che i parchi sono stati delimitati in ogni
possibile varco con apposite transenne parapedonali e con cartelli adeguati e ben visibile nastro segnaletico bianco rosso della Polizia Municipale. Chiedo spiegazioni, ovvero: Il parco in cui è avvenuto il drammatico episodio era chiuso o aperto? Perché il cancello di accesso era aperto? Perché alcuni cittadini scrivono sui social di aver trascorso la mattinata con i figli nel parco giochi per bambini dove si è verificato il crollo del pino? Sono stati effettuati monitoraggi nello specifico parco per rassicurare i viandanti e lo stesso Ente ad un mese dalla nevicata e quale professionista era stato incaricato con atto specifico ? Quanto è costato il controllo specifico? Chiedo copia di questo specifico monitoraggio.
Perché il transennamento e la chiusura del parco non è stata effettuata come è stata eseguita, quasi fosse blindato, dopo l’incidente?
Di avere copia del monitoraggio effettuato dai professionisti negli anni nei parchi del Comune. Copia dell’ordinanza 45 del 26 febbraio 2018. Copia dell’Avviso del 12 gennaio 2018 per acquisire prestazioni professionali e quali figure professionali la Dirigente era alla ricerca. Quali motivazioni le erano state addotte per tale prestazioni?
Quanti nuovi monitoraggi sono stati effettuati dopo l’incidente del 23 marzo scorso e quali professionisti sono stati incaricati in tutti i parchi del Comune?
Quanto sono costati all’Ente? Cosa intende rispondere alla Comunità oltre alla Stampa Nazionale e Locale sulle responsabilità politiche/amministrative della Sua Amministrazione in merito alla
rassicurazione di aver effettuato ogni accorgimento per garantire i cittadini, ad un mese dalla nevicata, e che non sono ravvisabili falle nel merito e che i Responsabili preposti abbiano esplicitato tutti i protocolli previsti dalle circostanze ed aver agito secondo scienza e coscienza senza aver ricevuto alcuna pressione da alcuno a non effettuare troppi costosi controlli per l’Ente considerato anche il tempo trascorso dalla nevicata? L’Ente è assicurato per danni a persone e cose per questo genere di incidenti?”. Ancora una volta è Giovanna Ammaturo a cercare di risolvere i problemi di Guidonia come l’allarme sicurezza su cui non si può affatto soprassedere.

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Andria, blitz nei negozi e ristoranti: boom di “lavoratori in nero”

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Numerosi i controlli effettuati dai militari dell’Arma a diversi esercizi commerciali bar e ristoranti nel centro di Andria dove sono state rilevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di circa 20.000 euro.
Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Andria, coadiuvati da personale del Nucleo
Ispettorato del Lavoro eseguivano delle attività ispettive in alcuni ristoranti del comune di
Andria dove venivano riscontrate diverse violazioni del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro,
entrato in vigore nel 2008, che costituisce indubbiamente il principale riferimento legislativo sul tema della sicurezza dei lavoratori.
Gli articoli contestati sono diversi e riguardano principalmente l’omessa sorveglianza sanitaria e la formazione dei lavoratori nonché la presenza di alcuni lavoratori senza relativo contratto, i cosiddetti “lavoratori in nero”, privi della tutela assicurativa contro gli infortuni e le malattie
professionali.
Sono state elevate sanzioni amministrative e ammende pari a circa 20.000 euro e nel contesto
ispettivo veniva applicato anche il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale a seguito degli accertamenti dei lavoratori irregolari e gravi violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza del lavoro.
Continueranno nei prossimi giorni i controlli da parte dei militari in tutta la Provincia BAT al
fine di ridurre, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, il fenomeno del lavoro a nero.

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Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Settimo Milanese, tenta di violentare due minorenni : in manette un 22enne

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A Settimo Milanese, i Carabinieri della locale Stazione hanno arrestato, in esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Milano, su richiesta della locale Procura della Repubblica, un ventiduenne di nazionalità ecuadoriana, ritenuto responsabile del reato di tentata violenza sessuale ai danni di due minori, una classe 2010 e l’altra 2012, entrambe residenti in quel centro.

La misura scaturisce dall’attività investigativa, avviata dalla Stazione di Settimo Milanese nel mese di gennaio del 2023, che ha consentito di ricostruire in maniera dettagliata due distinti episodi avvenuti rispettivamente il 30 gennaio 2023 ed il 19 febbraio 2024 e che hanno visto quali vittime le due ragazze.

Dalle indagini condotte si è accertato che la prima vittima, mentre stava passeggiando con il proprio cane, veniva pedinata dall’uomo che dopo averla raggiunta all’interno dello stabile condominiale in cui la stessa vive, la avvicinava in prossimità dell’ascensore ed improvvisamente iniziava a stringerla a sé con la forza. In tale circostanza solo la pronta reazione della ragazza che riusciva a divincolarsi dalla presa riusciva ad interrompere il proposito delittuoso dell’uomo.

Nel secondo caso gli accertamenti investigativi espletati hanno consentito di appurare che lo stesso soggetto, con un’azione criminale pressoché identica, aveva avvicinato un’altra ragazza minore all’uscita da scuola, pedinandola fino all’ingresso del condominio in cui la stessa abita e dopo essere salito con quest’ultima all’interno dell’ascensore, all’apertura delle porte l’uomo, con una mossa repentina, la afferrava per il maglione tentando di tirarla verso di sé. Anche in questo caso la pronta reazione della minore, che riusciva a guadagnare la fuga, aveva consentito di evitare ulteriori conseguenze.

L’arrestato è stato condotto presso la propria abitazione e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dalla competente Autorità Giudiziaria.

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